Bastardi figli di X Factor. I ‘dionisiaci’ si confessano a la Repubblica: “A forza di stare qui dentro abbiamo imparato come si fa una lavatrice”
Non se l’aspettavano mica questi Bastardi figli di X Factor. Un successo pop già commercialmente valido: un concerto a Borgo Valsugana a cui hanno presenziato circa 12mila persone (praticamente tanti quanti ne ha radunati Giusy Ferreri in un’intera carriera). Numeri da palazzetto per i tre valligiani terribili, già stimati vincitori morali della seconda edizione del
Non se l’aspettavano mica questi Bastardi figli di X Factor. Un successo pop già commercialmente valido: un concerto a Borgo Valsugana a cui hanno presenziato circa 12mila persone (praticamente tanti quanti ne ha radunati Giusy Ferreri in un’intera carriera). Numeri da palazzetto per i tre valligiani terribili, già stimati vincitori morali della seconda edizione del talent show di casa Rai. In una lunga intervista a la Repubblica, The Bastard Sons Of Dioniso si raccontano e raccontano, più che altro, la loro normalità, probabilmente il tramite con cui ha viaggiato la popolarità dei tre di televoto in televoto. Giunti alla semifinale, rimandata per i lancinanti fatti di cronaca recente, Michele, Iacopo e Federico hanno perduto la privacy, non la presenza di spirito:
“Non vediamo l’ora di uscire per leggere quello che si scrive su di noi, i nostri genitori ci stanno mettendo da parte i ritagli. Anche la reclusione ha qualche vantaggio: abbiamo imparato a farci una lavatrice, per dire. Alle fidanzate avevamo detto che saremmo tornati in un paio di settimane al massimo. Siamo qui da tre mesi. L’idea stessa di partecipare alle selezioni era nata essenzialmente per farci una gita a Milano, che non avevamo mai visto in vita nostra. Anzi, a dirla tutta non eravamo mai usciti dal Trentino Alto Adige. Speriamo che il nostro successo non sia solo una questione d’immagine: sarebbe brutto scoprire che è tutto merito di una certa disinvoltura davanti alle telecamere. Ci piacerebbe essere giudicati per la qualità di quello che facciamo, non perché siamo un fenomeno da baraccone, cioè televisivo”.
La loro vittoria finale è data bassissima dagli scommettitori. Sisal la quota a 2,00: praticamente data per certa. La prossima volta che andranno in scena porteranno sul palco di X Factor un loro pezzo inedito, finalmente, dopo tre mesi passati a fare cover suggerite dal coach Mara Maionchi.
“Anche se qualcosa si sente già in giro, come “Io non compro più speranza”, un brano del 500 che abbiamo rifatto in versione rock. Ci auguriamo di essere una speranza per qualcuno. Tantissimi gruppi e cantanti fanno cose di qualità, ma non possono accedere a certi canali di distribuzione. Vivono per la musica, ma sono in qualche modo condannati a restare nel giro indipendente, a vendere pochi dischi e ad andare avanti facendo concerti in piccoli club e bar. Un nome per tutti, “Il Teatro degli Orrori”. Anche noi eravamo così, e ci piace pensare che possiamo far parlare anche di queste realtà, aprire la mente al grande pubblico”.
Con buona pace di Simona Ventura: quest’anno la gemma non ce l’ha in casa lei.