Barbara Gallavotti a TvBlog: “Mi piacerebbe fare un’edizione di Quinta dimensione più lunga”
Debutta questa sera in prima serata su Rai 3 la terza edizione di Quinta dimensione – Il futuro è già qui. Intervista a Barbara Gallavotti
Parte questa sera su Rai 3 la terza edizione di Quinta dimensione – Il futuro è già qui, il programma di divulgazione scientifica di Barbara Gallavotti. Il programma, ideato da Jean Pierre el Kozeh e Barbara Gallavotti, vede il contributo di Maria Chiara Albicocco, Francesca Buoninconti, Paolo Conte, Fabio Mazzeo, Paola Miletich e Fiorella Ravera per i testi.
Cosa sta succedendo al nostro pianeta? E il suo stato di salute quanto condiziona la nostra? La qualità della nostra vita sarà compromessa dai cambiamenti climatici che lo stanno interessando? Queste sono le domande che animeranno la prima puntata. Il tema centrale, infatti, sarà il cambiamento climatico. L’argomento verrà affrontato non solo tramite il contributo di esperti, ma anche tramite quello di ospiti. Uno di questi sarà Giovanni Soldini, velista italiano, esperto in particolare in navigazioni oceaniche.
Per capire meglio quale sarà l’itinerario che verrà percorso in questa nuova edizione, TvBlog ha raggiunto telefonicamente Barbara Gallavotti.
Siamo alla vigilia della terza edizione di Quinta dimensione. Due anni fa, quando questa avventura stava appena iniziando, avresti mai immaginato di riuscire a dare questa continuità al progetto?
Era qualcosa in cui speravo. Credo che raccontare come le decisioni che prendiamo oggi determinano il nostro futuro sia qualcosa che vada assolutamente fatto. Siccome, poi, scienza e tecnologia sono sempre più presenti nelle decisioni che prendiamo anche come cittadini, una trasmissione pensata per raccontare cosa avviene nel mondo di scienza e tecnologia, perché da questo discende il nostro futuro, credo che non sia inutile.
Clima, spazio, intelligenza artificiale e crimine saranno gli argomenti delle quattro puntate di questa nuova edizione. Quale sarà il percorso che proporrete al pubblico?
L’idea rimane quella di proporre dei temi sui quali ci dobbiamo confrontare come collettività. Nella prima puntata cercheremo di capire cosa sta avvenendo al nostro pianeta e che scelte dobbiamo prendere, insieme alla rinuncia ai combustibili fossili, per affrontare i cambiamenti climatici. Nella seconda puntata, che dedicheremo allo spazio, proporremo sia un’esplorazione basata sulla fisica di base sia un’esplorazione dello spazio vicino, che riguarda dunque la Luna e Marte. La puntata che invece dedicheremo alle intelligenze parte dalla necessità di capire cosa fare dell’intelligenza artificiale. Infine cercheremo di capire come scienza e tecnologia stiano influenzando il campo del crimine. La novità di quest’anno è che non avremo più uno “studio”, ma andremo direttamente nei luoghi dove si fa ricerca, cosa non sempre semplicissima.
Amalia Ercoli Finzi sarà ospite di tutte e quattro le puntate. Come è nata la scelta di coinvolgerla continuativamente e di cosa si occuperà?
Lei è l’unica fra gli ospiti che ricorre in tutte le puntate, ma non è l’unica che è presente in più di una puntata. Amalia Ercoli Finzi ha una visione non solo scientifica, ma che presta grande attenzione all’impatto sociale della conoscenza e all’evoluzione della società. La sua è una figura dunque che si può esprimere su vari temi e mi piacerebbe averne sempre di più di figure di questo tipo, perché creano continuità.
Questa nuova edizione andrà in onda in inverno, a differenza delle edizioni precedenti, trasmesse in primavera, pur mantenendo la collocazione del sabato sera. Quanto preoccupa in quest’ottica il discorso degli ascolti pur per un programma che fa divulgazione scientifica?
A noi che facciamo televisione culturale, ci piacerebbe che contasse solo la qualità del programma. Per Quinta dimensione, però, gli ascolti sono molto importanti, dato che si tratta pur sempre di un programma televisivo. La collocazione è cambiata per esigenza di palinsesto e non so questo in che misura influenzerà i dati d’ascolto.
Anche questa edizione si costituisce da quattro sole nuove puntate. Ti piacerebbe estendere il numero di puntate per edizione?
Io ho iniziato a lavorare a queste nuove puntate il 24 luglio. Questo per dire che ogni puntata richiede una lunga preparazione. Ciononostante, ragionando in ottica televisiva, sarebbe molto bello fare una stagione più lunga perché ciò significherebbe rappresentare per il pubblico un appuntamento più continuativo. Ogni trasmissione necessita di diventare un’abitudine e andare in onda solo con quattro appuntamenti all’anno non facilita questo.
Ci sono nuovi progetti di divulgazione a cui stai lavorando per la televisione?
In questo momento in ambito televisivo no, anche perché siamo ancora al montaggio delle ultime due puntate di questa edizione di Quinta dimensione.