“Non esiste la televisione del dolore, ma quella dei sentimenti”. Barbara d’Urso ha le idee ben chiare su una delle polemiche più rumorose che ha interessato l’infotainment televisivo negli ultimi anni. Alcuni critici e studiosi di mass-media hanno infatti evidenziato una certa propensione di alcune trasmissioni a spettacolarizzare eventi tragici e dolorosi a favore di share. Un’accusa mossa spesso nei confronti della tv di Barbara d’Urso, che la conduttrice ha sempre prontamente respinto, soprattutto a mezzo stampa.
Ad offrire il pretesto per la discussione è stata l’intervista che Iva Zanicchi ha concesso a Barbara d’Urso, nella puntata di Domenica Live del 13 dicembre. La cantante, dopo aver pianto di fronte alle immagini del fratello recentemente scomparso per COVID-19, ha confessato alla conduttrice: “Bello il ricordo, ma non mi piace fare la televisione del dolore”. Barbara d’Urso, che pochi giorni fa ha rivelato il desiderio di voler scendere in politica, ha risposto a chiare lettere:
Mi dispiaccio quando sento parlare della televisione del dolore. Non esiste la televisione del dolore, ma quella dei sentimenti, è molto diverso. Nella vita di ciascuno di noi ci sono momenti in cui si ride, altri in cui si soffre. È successo anche a me, ho pianto rivedendo delle cose che mi facevano soffrire. Se vogliamo stare qui a fare solo i talk, a ridere e scherzare, non è la televisione che rappresenta l’Italia. L’Italia è questa.
Facendosi megafono della platea nazionale di telespettatori, la conduttrice ha voluto rimuovere una volta per tutte l’etichetta che è stata spesso attribuita ai suoi programmi. Con le lacrime e i lamenti non si cureranno i mal di denti, ma si darà una mano agli ascolti? La conduttrice non crede che la commozione scatti solo a servizio dello share:
Bisogna avere il coraggio di piangere e non farsi vedere sempre carini, sorridenti, con il trucco perfetto. C’è chi dice che sono costruita. Io sono questa, nel bene e nel male.
Condizionati o meno dal desiderio svelato di scendere in campo per la cosa pubblica, ma qualche frase di queste sarebbe perfetta in campagna elettorale!