Barbara D’Urso denunciata dall’Ordine dei Giornalisti: “L’esercizio abusivo di una professione va punito”
La denuncia è stata firmato da Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine.
UPDATE – Barbara d’Urso, in apertura della puntata di Pomeriggio Cinque di martedì 25 novembre, ha commentato, pur senza farne esplicito riferimento, la notizia della denuncia per esercizio abusivo della professione giornalistica:
Grazie all’amore che ci dimostrate tutti i giorni, fino all’ultimo minuto di Pomeriggio Cinque. Siamo sottotestata giornalistica, ho il dovere e mi piace informarvi, e stare sui fatti di cronaca e non solo.
Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, è passato brevemente dalle parole ai fatti. Il riferimento è ad un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook con il quale Iacopino ha dichiarato guerra contro quelle che lui ha definito “soubrette” del giornalismo.
Questo è un sunto del messaggio:
Basta soubrette, senza distinzioni di genere o di reti sulle quali si esibiscono. L’informazione è materia delicata. Basta con l’occhio umido e la recitata partecipazione alle tragedie. Basta con il dolore come ingrediente dello spettacolo per fare audience. Basta con le banalità/bestialità dispensate a piene mani, soprattutto nelle tv, da chi si preoccupa solo di come aumentare il personale compenso, passando sopra a diritti e sentimenti, anche di persone estranee alle vicende che possono avere un interesse pubblico. L’esecutivo dell’Odg nazionale ha deciso che, senza eccezione alcuna, denuncerà alle magistratura per esercizio abusivo della professione giornalistica quanti galleggiano sul diritto dei cittadini all’informazione, senza dover rispondere a quelle regole deontologiche che impongono precisi doveri ai giornalisti.
Pur non avendo nominato nessuno, il collegamento al modus operandi di Barbara D’Urso e della redazione di Videonews è venuto spontaneo praticamente a chiunque.
Oggi, martedì 25 novembre, è giunta la notizia che la conduttrice di Pomeriggio Cinque e Domenica Live è stata denunciata dall’Ordine dei Giornalisti.
Di seguito, troverete il messaggio di Iacopino che ha accompagnato la pubblicazione della denuncia/esposto nei confronti della D’Urso. Iacopino ha aggiunto che questo tipo di denunce avrà un seguito:
Migliaia di persone (la stragrande maggioranza colleghi) hanno letto il post BASTA SOUBRETTE, ORA LE DENUNCIAMO. Esattamente, per gli amanti delle statistiche, 57.504 al momento di questa nota. In 691 lo hanno condiviso, raggiungendo così altre migliaia di cittadini. In 1.663 hanno manifestato apertamente il loro gradimento e un numero significativo ha deciso di aggiungere un commento (qualche isolata critica non è mancata: è la democrazia e va bene così). C’è chi, in privato, mi ha chiesto di non fare mucchi, mettendo tutti i “contenitori” o le trasmissioni sullo stesso piano. Non ci pensa nessuno.
La cosa che mi ha colpito di più è che praticamente tutti hanno pensato mi riferissi alla signora Barbara D’Urso (che non è giornalista). Non pensavo solo a lei, non agiremo solo nei suoi confronti. Mi arrivano le prime segnalazioni in tema di esercizio abusivo della professione. Dobbiamo controllarle, ovviamente (ne capite le ragioni, vero?) e, quindi, occorrerà del tempo.
Ma ho firmato la prima denuncia/esposto proprio nei confronti della signora D’Urso. E’ indirizzato a due Procure della Repubblica (Milano e Roma), all’Agcom, al Garante per la protezione dei dati personali e al Comitato Media e minori.
Valutino loro. Hanno gli strumenti e, direi, il dovere di farlo.
Il femminicidio non si consuma solo con l’uccisione di una donna, ma, oltre la morte, anche con l’oltraggio alla sua vita e a quello della sua carne: i suoi figli.
Il riferimento chiarissimo è al caso Elena Ceste che Barbara D’Urso ha trattato con insistenza, soprattutto insieme al giornalista Giangavino Sulas, nell’ultimo periodo in entrambe le trasmissioni delle quali è conduttrice.
Intervistato da Rtl 102.5, Iacopino è entrato maggiormente nel merito:
E’ evidente che la stessa gestione che delle trasmissioni fa la Barbara D’Urso è una gestione giornalistica, e siccome c’è un articolo del codice penale che prevede che l’esercizio abusivo di una professione venga punito, noi abbiamo fatto nel caso di specie nei suoi confronti un esposto rivolto alla Procura della Repubblica, sia di Milano che di Roma che accertino se è stato violato questo articolo 148 del Codice Penale. Ma siamo andati oltre perché la stessa trasmissione così come è impostata passa sopra la vita delle persone con una disinvoltura assoluta puntando solo allo share. Il problema è che bisogna avere rispetto per le persone, e che chiunque conduca una trasmissione, sia o non sia un giornalista, deve avere questo rispetto.
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