Barbara D’Urso condurrà La Pupa e il Secchione 2. E la sitcom “risarcisce” Panicucci & Co
Il settimanale Chi lo presenta come uno scoop perentorio, anche se in questi casi bisogna sempre aspettare l’ufficializzazione vera e propria. Dovrebbe essere Barbara D’Urso, forte del ritrovato successo tra Mattino 5 e Lo Show dei Record, a presentare la seconda edizione de La Pupa e il Secchione in dirittura d’arrivo su Canale 5. La
Il settimanale Chi lo presenta come uno scoop perentorio, anche se in questi casi bisogna sempre aspettare l’ufficializzazione vera e propria. Dovrebbe essere Barbara D’Urso, forte del ritrovato successo tra Mattino 5 e Lo Show dei Record, a presentare la seconda edizione de La Pupa e il Secchione in dirittura d’arrivo su Canale 5. La conduttrice napoletana farebbe, così, fuori Federica Panicucci, volto femminile di riferimento della prima edizione insieme al (così pare) confermato Enrico Papi.
Mediaset, tuttavia, ha pensato a tutto. Per evitare scandali e polemiche di quest’ultima, che si vedrebbe defraudata della sua creatura, le ha prospettato un contentino coi fiocchi: farla recitare nella quarta stagione (evitabilissima) di Love Bugs. La Panicucci è stata colpita nel suo punto debole, visto che aveva rivolto un preciso appello alla stampa:
“fatemi recitare, farò anche la parte della salma”.
Dopo aver iniziato a lavorare come babysitter a casa Bonolis, la sua carriera non è mai stata costellata da grandi successi. Poi è arrivato il fenomeno-rivelazione, destinato tuttavia ad essere un caso isolato visto il successivo flop col numero zero Mi Raccomando e l’inutilità del suo arrivo a Candid Camera Show.
Risulta a questo punto azzeccata la provocazione di Roberto Giovalli, ex direttore di Reti Mediaset, Telepiù e La 7, durante il Telefilm Festival Workshop.
“Produrre situation comedy per mettere a mezzogiorno o alla domenica è sempre stato un mezzo per assicurarsi il contratto della Hunziker o De Luigi, non per realizzare qualcosa di remunerativo perchè mandare una sitcom una volta alla settimana non ha alcun senso. Le sit com non sono un prodotto commerciale. Vengono fatte per accontentare le ambizioni di alcune star (Hunziker, De Luigi, Vianello, Scotti, Laurenti…) che pensano di elevarsi professionalmente interpretando il ruolo dell’attore per il quale molto spesso non sono preparati”.
Visto l’insuccesso della terza stagione, non posso escludere che Love Bugs sia un contentino per onorare il contratto della Panicucci. Anche durante il Telefilm Festival, a nome di TvBlog, ho detto la mia in merito all’analoga condizione di Luca Laurenti, accendendo la polemica appena scoppiata…
Ho domandato, infatti, al Presidente Endemol Paolo Bassetti se una sitcom geriatrica come Don Luca riuscirà a ringiovanire su Italia 1, da quest’estate in prima tv dopo le repliche del Ciclone in Famiglia 2. La reazione della platea è stata sicuramente più divertita di quella del diretto interessato, al quale tuttavia rinnovo le mie scuse per aver peggiorato un’atmosfera di conti aperti tra i produttori in sala. Bassetti, senza chiarire in conferenza stampa quali saranno gli elementi di novità, si è limitato a dare fiducia a una formula completamente rinnovata. Ma come si fa a rendere un prete stralunato adatto alla rete teen Mediaset? E, soprattutto, cosa possono aggiungere alla serialità italiana prodotti come Love Bugs, Don Luca e Il Mammo?
Basti citare l’intervento della simpatica Geppi Cucciari, sempre nel corso del Telefilm Festival. Parlando del trasloco di Belli Dentro su Italia 1, ha simpaticamente insinuato che la serie potesse andare bene nella precedente collocazione, al sabato prima di Amici, a prescindere, perché
“in quell’ora, qualsiasi cosa va in onda, fa ascolto, persino le previsioni del tempo. Forse le signore stanno tutto il tempo a lavare i piatti e non cambiano canale”.
Ora, perchè Belli Dentro abbia un futuro, occorrerà capire se funzionerà sul target commerciale di Italia 1. Se ciò non avverrà ce ne faremo tutti una ragione, un po’ come per Love Bugs. Si sa, in fatto di sitcom il pubblico è l’ultima delle priorità, perché il diritto di prelazione ce l’hanno “altre trattative”…