Bang Bang Baby è la nuova “mai più senza” targata Prime Video: vi diciamo perché
Criminalità, famiglia, anni Ottanta: Bang Bang Baby ha tutte le carte in regola per conquistare gli abbonati italiani e stranieri di Prime Video
Fonte: Prime Video & Amazon Studios, photo by Andrea Pirrello
Non uno, ma due colpi. Due “bang”, ed una baby, che tanto baby non è. La loro somma è un botto vero e proprio, nel senso buono: perché Bang Bang Baby, disponibile da oggi, giovedì 28 aprile 2022, su Prime Video, è davvero una serie che non potete non vedere, anche perché sarà nel giro di qualche giorno la nuova “mai più senza” nel mondo dello streaming. Ed è tutta italiana.
Bang Bang Baby, la recensione
Italiana sì, ma con aspirazioni che vanno ben oltre i nostri confini: perché se per come è stata confezionata il riferimento è il pubblico locale, per come è stata scritta l’obiettivo è il globale. Bang Bang Baby vuole puntare al pubblico internazionale, regalandogli tutto ciò che può cercare da una serie made in Italy: una storia sul crimine organizzato, che è anche storia di una famiglia, ma che è anche storia di uno dei periodi d’oro della cultura pop del nostro Paese.
Ambientato negli anni Ottanta, il racconto -che prende liberamente ispirazione dalle vicende realmente accadute a Marisa Merico e raccontate nel libro “Mafia Princess”– non procede spedito: ogni episodio si prende i suoi tempi, facendo diventare le immagini stesse elementi essenziali della narrazione. E l’ambientazione conta, tantissimo: perché l’Italia che viene mostrata in questa serie è ben differente da quella di oggi, così come gli italiani.
A rappresentali, su tutti, la protagonista Alice, interpretata da un’eccezionale Arianna Becheroni (l’avevamo già vista in Oltre la soglia, dove era la versione giovane della protagonista interpretata da Gabriella Pession): un’adolescente di provincia, che vive nutrendosi delle immagini di una tv commerciale che sapeva vendere sogni e soprattutto far credere che quei sogni fossero realizzabili da chiunque, ovunque: bastava affidarsi alla magia della città, non una qualunque, ma la città che meglio rappresenta gli anni Ottanta. Milano.
Se Bang Bang Baby riesce ad incantarti è anche e soprattutto per lo sforzo produttivo di restituire al pubblico le atmosfere di quegli anni prima di ogni cosa: dai riferimenti alle pubblicità ed ai marchi più celebri del tempo, fino alla selezione musicale ed ai riferimenti ai nuovi programmi televisivi ed ai suoi personaggi. Chi c’era e chi non c’era, tutti, sono assorbiti da un mondo che rinasce appositamente per la serie. Così, se la protagonista viene sopraffatta dall’ansia ed al tempo stesso da una cascata di confetti di cioccolato, oppure immagina di trovarsi dentro PacMan, è tutto incredibilmente coerente.
E poi, dicevamo, oltre alla confezione c’è la sceneggiatura. E qui le ambizioni degli sceneggiatori si vedono, così come si vede la chiara ispirazione straniera nella costruzione di tutta la serie (o quantomeno dei primi cinque episodi: i restanti cinque saranno disponibili dal 19 maggio). A seguire le avventure della protagonista possono venire in mente tutte quelle serie tv in cui i protagonisti si ritrovano in situazioni più grandi di loro, ma non si tirano indietro, e con loro non si tira indietro neanche la storia.E’ vero che c’è il racconto di Alice e la sua discesa agli inferi, ma a questa trama ne seguono altre che secondarie tanto non sono. Come ci hanno insegnato la grandi serie straniere, per tenere incollato il pubblico bisogna farlo rimbalzare da una linea all’altra, destandolo in continuazione. Ed è quello che succede: la scelte di Alice si alternano alle “indagini” di Nonna Lina (una Dora Romano che si conferma sempre eccellente) ed alle ricerche di Nereo Ferraù (Antonio Gerardi). Sono tutte indirizzate su un unico personaggio, Salvo Ferraù (Giuseppe Cutrullà), ma prendono tutte pieghe differenti e, per questo, diventano irresistibili.
Ok, Prime Video ci ha messo a disposizione solo i primi cinque episodi, ma da quello che questi cinque episodi mostrano possiamo dire che Bang Bang Baby è una di quelle serie tv davvero… esplosive, capaci di trascinare chi le segue in mondi reali e fantastici al tempo stesso, fare scattare nel pubblico ricordi ed emozioni, fino alla domanda che tutte le serie dovrebbero suscitare “E dopo cosa succede?”.
Come una pubblicità anni Ottanta, carica di entusiasmo, colori e capace di restare in testa per tutto il giorno, anche Bang Bang Baby riuscirà ad insinuarsi nelle vostre menti episodio dopo episodio. Dopo Monterossi-La serie, Prime Video sembra voler continuare a proporre serie tv originali italiane che guardino non solo alla facciata ma anche al contenuto. E dopo il bang, il boom è assicurato.