Giorgio Montanini a Ballarò del 7 ottobre 2014 (Video)
Il video dell’intervento del comico marchigiano.
Il comico Giorgio Montanini è intervenuto durante la quarta puntata di Ballarò, il programma di approfondimento giornalistico condotto da Massimo Giannini su Rai 3.
Il comico marchigiano non ha deluso neanche questa volta, nonostante il gelo in studio e un clima che si potrebbe definire addirittura ostile. Anzi, si può tranquillamente dire che il suo intervento ha funzionato proprio per questo motivo.
Sembrano già essere lontani i tempi in cui Maurizio Crozza, con le sue copertine satiriche al Ballarò di Giovanni Floris, scatenava sorrisi solari, e anche un po’ compiaciuti, tra i politici presenti in studio (in realtà, è sufficiente sintonizzarsi su La7 per ritrovare tutto ciò ma in questo caso si sta parlando di Rai 3).
Con Montanini (salvo un Matteo Salvini sorridente che però ha commentato amaro) ciò non accade. Il comico 37enne si confronta faccia a faccia con gli ospiti, non avendo paura di risultare insolente (ed è proprio questo il suo pregio).
Il comico di Fermo ne ha avute per tutti.
Per Raffaele Fitto:
Diciamoci la verità è lo slogan di Ballarò. Secondo voi, dire la verità fa bene? Abbiamo un esempio: l’onorevole Fitto. E’ stato un esempio di sincerità inaspettato con il presidente Berlusconi. Si è scontrato con lui apertamente. Renzi non le ha insegnato niente? Renzi e Letta sono l’esempio da seguire. Erano amici per la pelle. Lucchetti a Ponte Milvio. E poi gli ha dato una coltellata sulla schiena! Fitto, tu ti scontri apertamente con uno che si faceva pulire le stalle dai mafiosi! Tu rischi nella vita!
Per Maurizio Belpietro:
Se io andassi da Belpietro e gli dicessi: “Maurizio, un giornalista non deve mai prostrarsi al potere!”. Lui mi risponderebbe: “Ma che stai a dì!” Mi guarderebbe con la stessa faccia che avrei io se andassi a vedere Bombolo che recita Odio gli indifferenti di Gramsci.
Per Valentino Rossi (non presente in studio):
Valentino Rossi ha avuto un problema con le tasse. Lo Stato gli ha chiesto 112 milioni di euro. Lui ha patteggiato 35. Da qui, capisce che lo Stato è come un tossico!
E per Roberta Pinotti:
E’ bestiale comprare gli F35! Io ho smesso a 8 anni di giocare con i soldatini. Cosa dobbiamo farci con questi aerei! L’Italia non tradisce mai la costituzione. Questi aerei porteranno la pace (rumore di bombardamenti). Non vi basta? Volete un altro po’ di pace?
Non c’è ancora la conferma ma speriamo che lo spazio a Giorgio Montanini a Ballarò diventi fisso perché vedere le facce perplesse e spiazzate degli ospiti non ha prezzo.
Ballarò, Giorgio Montanini confermato: sarà presente anche nella quarta puntata
Questa sera, in prima serata su Rai 3, in occasione della quarta puntata della nuova edizione di Ballarò, la prima condotta da Massimo Giannini, il consueto spazio satirico sarà affidato nuovamente al comico Giorgio Montanini.
Il comico marchigiano, che a breve tornerà sul piccolo schermo da protagonista con la seconda edizione del programma Nemico Pubblico, ha debuttato a Ballarò la scorsa settimana, con un monologo recitato direttamente in studio, tra gli ospiti.
Come “previsto” da noi da TvBlog, che abbiamo auspicato ad una riconferma di Montanini, se non addirittura ad una sua presenza fissa nel programma, il comico 37enne, quindi, sarà presente anche nella puntata di stasera.
Anche questa volta, la sua presenza è stata annunciata direttamente dal comico sulla propria pagina Facebook:
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Nel suo primo monologo a Ballarò, Giorgio Montanini ha concentrato la propria attenzione soprattutto sulla mancanza di personalità dei leader politici attuali, ammettendo, in prima persona, ciò che un certo tipo di stampa rinfaccia ormai ai comici da diversi anni (“Berlusconi ci manca come il pane”).
Splendida e controcorrente, infine, l’invettiva finale sui cittadini, colpevoli di essere peggiori della nostra classe politica.
Ecco alcune battute tratte dal primo monologo di Giorgio Montanini:
– Ballarò, se fosse esistito 35 anni fa, chi l’avrebbe fatto? Avremmo avuto ospiti come Craxi, Berlinguer, Andreotti, come giornalista Enzo Biagi e come comico, il primo Benigni o Beppe Grillo. Stasera, come comico, ci sono io. E come ospiti, la Bonafè, Salvini, Pisapia e Gomez. C’è crisi in Italia!
– Matteo Renzi non ha il phisique du role del dittatore. A Matteo Renzi, non gliene frega niente né della dittatura, né della politica. A lui gli piace apparire, stare davanti alla telecamera, quello che Renzi ha, non è il doppio mento, è ego.
– In Italia, ci manca una persona, ci manca un nemico, ci manca Berlusconi. Ci manca come il pane. Un vero villain da fumetto. Lui sì che aveva il phisique du role del dittatore, lui sì. Marco Travaglio non sa più dove sbattere la testa, ha fatto la carriera con Berlusconi, è come una coppia scoppiata, è come se Gianni e Pinotto, tutto ad un tratto morisse Pinotto. Che farebbe Gianni? Marco Travaglio, in questo momento, è Gianni e Renzi non è il suo Pinotto.
– Berlusconi, quando parlava, era di un’altra caratura. Berlusconi era così dall’inizio, era così da piccolo, da spermatozoo. Gli spermatozoi fanno una gara, tutti noi siamo arrivati prima, lo spermatozoo di Berlusconi non è arrivato prima, ha corrotto l’ovulo.
– Berlusconi ha nominato una volta l’art.18: 3 milioni di persone in piazza. Circo Massimo, io c’ero. Io non ho mai fatto un’ora di fabbrica in vita mia, ho le mani di una bambina di 6 anni, ma per Berlusconi l’ho fatto, perché mi era antipatico, l’odiavo. Renzi nomina l’art 18 e la Camusso dice: “Boh, che famo, scioperamo? Famose du spaghi, poi ci pensiamo…”. Non gliene frega niente, Renzi non ha appeal.
– Matteo Renzi è un’anomalia della politica. Avete presente la lanetta che si forma dentro l’ombelico? Tu ti chiedi, da dove viene fuori? Renzi in politica è come la lanetta dell’ombelico: origine ignota, funzione sconosciuta. A che serve Matteo Renzi?
– Molti mi dicono che qui c’è la dittatura davvero perché nella riforma elettorale non c’è il meccanismo delle preferenze. Qui non vogliono far scegliere i cittadini. Meglio! Ma chi li vuole i cittadini! Finché guardate Masterchef e La Prova del Cuoco, non dovete scegliete niente! Preferisco che lo faccia Alfano al posto vostro.
– Se vogliamo riformare la politica, dobbiamo riformare il popolo perché George Carlin diceva che la classe politica è la massima espressione della società. Se questa è la classe politica, voi siete peggio. Sono 35 anni che non fanno una strage di Stato. Non ci ammazzano più perché siamo già morti. Accusiamo la politica, non di dittatura, ma di vilipendio di cadavere.