Ballarò, la Gialappa’s Band: “Spariamo su tutti, l’importante è che i filmati facciano ridere”
Il trio parla della nuova avventura a Ballarò in un’intervista a Repubblica.
E’ la grande novità apportata da qualche puntata a Ballarò, talk show di approfondimento politico condotto da Massimo Giannini su Rai 3: uno spazio dedicato alla Gialappa’s band e al suo irriverente commento delle ultime dalla politica e dall’attualità. Una sorta di “Mai dire Parlamento” o “Mai dire politica” tutto da ridere.. (QUI il video della loro rassegna nella scorsa puntata)
Inutile dire che il loro ingresso nel programma è stata una manna dal cielo: nonostante abbiano a disposizione una manciata di minuti, le loro battute (sui video provenienti dal dibattito politico della settimana) hanno saputo spezzare la pesante liturgia del talk politico come nessun altro espediente in precedenza era riuscito a fare. E, bisogna dirlo, la politica oltre a far piangere e disperare, di spunti comici ne offre davvero a caterve.
Come racconta Repubblica, a volerli a Ballarò è stato proprio il conduttore Massimo Giannini (spesso ospite, a sua volta, della Gialappa’s a Quelli che il calcio):
Era una richiesta che avevo fatto al direttore generale della Rai Campo Dall’Orto e sono felice che l’abbia appoggiata. Poi, per una serie di impegni, il trio non era riuscito a entrare nel programma. Dopo Sanremo siamo riusciti finalmente a organizzarci, e funziona a meraviglia.
Sempre Repubblica ha poi intervistato Giorgio Gherarducci, Marco Santin e Carlo Taranto e il trio ha raccontato questa nuova esperienza in Rai (dopo Quelli che e il Dopofestival). Santin sottolinea (e mi trova pienamente d’accordo) che la “gente vuole ridere“, anche e soprattutto all’interno di un talk show:
In realtà non è che cambi dalle altre cose, se fai satira la devi fare bene, l’importante è che raggiunga lo scopo: far ridere. Crediamo che gli spettatori abbiano voglia di ridere. Il nostro è una sorta di Mai dire Parlamento, un’idea che avevamo avuto anni fa. E adesso più o meno siamo arrivati a farlo, lavoriamo sulla cronaca. Il confronto diventa esilarante se becchi un politico che dice cose particolari, ma parla come se fosse Pasquale Laricchia del Grande fratello . L’ironia è un’arma formidabile, riguardando i filmati ti accorgi di quanto poco cambino le cose. Per questo gli spunti non si contano.
Come lo spunto offerto (inconsapevolmente) da Renzi che ha annunciato l’inaugurazione della Salerno – Reggio Calabria e che la Gialappa’s ha colto mettendo in fila tutti gli altri politici che avevano fatto proclami sull’autostrada: “C’era anche D’Alema che si era occupato del tema, peccato che il filmato non andasse bene. Sulla Salerno-Reggio Calabria, a più riprese, si sono esercitati in tanti, ma l’idea che Renzi abbia comunicato la data della fine dei lavori – 22 dicembre 2016 – e all’annuncio si siano messi tutti a ridere ci chiamava“.
Santin spiega la differenza tra il loro intervento a Ballarò e la copertina realizzata da Maurizio Crozza per il competitor DiMartedì:
Forse noi siamo facilitati da questo, Crozza deve fare la parodia. Maurizio è un talento, abbiamo iniziato insieme e abbiamo lavorato benissimo con lui. Fa un lavoraccio, deve fare parodie di persone che lo sono già e il suo lavoro si complica. A maggior ragione è bravo lui, noi invece prendiamo cose già dette e fatte e le sottolineiamo con un bel pennarellone.
La loro satira colpisce tutti indistintamente – aggiunge Gherarducci – che sottolinea anche come l’unico rivale del trio è proprio il web:
Non si può esulare dalla politica, basta accendere il televisore e si parla solo di quello. Non abbiamo preclusioni né mire particolari, spariamo volentieri su tutti. L’importante è che i filmati facciano ridere. Non so se definirla satira, il bello è avere tanto materiale e non avere censure. Il web offre tutto, da un lato dà, dall’altro toglie. Quando vai in onda l’80% del pubblico che naviga su Internet quel video può averlo già visto, così abbiamo pensato di raggruppare diverse apparizioni dello stesso politico. La Mussolini in pochi giorni ci ha offerto tanto materiale: se c’era lei c’era sempre un ospite che minacciava di andarsene.