Ballando con le Stelle, l’evento surreale di Milly Carlucci Ballerina per una Notte
Il cortocircuito di Milly Carlucci Ballerina per una Notte sarà difficile da dimenticare.
Milly Carlucci una e trina per il suo Ballando con le Stelle: finora solo a Enrico Mentana era ‘capitato’ di lanciarsi da solo, testando la via dell’ubiquità per presentare il suo confronto elettorale in prime time direttamente dall’edizione serale del suo tg.
Milly Carlucci ha, però, ‘alzato l’asticella’, come ama dire: autrice, conduttrice e Ballerina per una Notte nella seconda puntata della 12esima edizione, quella che avrebbe dovuto vedere il ritorno di Maradona in pista. Un ‘sogno’ infrantosi (a quanto pare) di fronte al muro dei budget fissato da mamma Rai. E così la Carlucci si è rivolta a
“un’amica che non mi tradisce mai, l’unica persona che non avrebbe potuto dirmi di no e che per farlo non mi avrebbe chiesto soldi”
come dice sorridendo in diretta tv. E’ lei che prepara un tango con il maestro Pablo Moyano sulle note di Futura per ricordare Lucio Dalla nel giorno del suo compleanno.
Scompare da conduttrice per riapparire come superospite, annunciata da un Paolo Belli emozionato fino alla commozione di fronte alla visione di una Milly per la prima volta ballerina dopo 12 anni di show.
“E’ surreale tutto questo”
commenta Milly. Difficile darle torto.
La Carlucci riesce però nel miracolo di riempire l’assenza del superospite addirittura strabordando: compensa i collegamenti dalla Sala delle Stelle facendo delle brevi prove in pista e approfittando delle code dei break, si intervista rivelando agli amici giudici e al pubblico tutto di aver molta paura, di sentirsi malissimo dall’altra parte della barricata.
“Sono abituata a essere sempre all’altezza. Soffro della sindrome della primogenita e mi sento malissimo se non sono all’altezza”
confessa, senza leziosità, il ‘generale’ Carlucci, che non lascia mai i galloni anche quando racconta di sé. E non a caso lo fa in terza persona.
Il cortocircuito narrativo della trinità della Carlucci apre quasi un universo parallelo: soddisfa la funzione poetica jackobsoniana, costringendo il telespettatore a godersi un momento più unico che raro, riesce a dare un tocco parossistico a un programma che viaggia sui rassicuranti binari dell’esibizione con polemica da ormai 12 stagioni.
Milly si presenta, Milly parla di sé in terza persona, Milly viene celebrata dalla redazione (che confeziona una clip ironica – visibile sul sito RaiPlay – sulla sua fama da generale e nella quale ci si chiede chi potrà mantenere il posto di lavoro in caso di giudizi negativi), Milly si gode le lodi del maestro e dei giudici senza interrompere nessuno (stile diverso dalla rivale, che mai nomina e che intanto se la ride con gli amici Greggio e Iacchetti dall’altra parte), Milly sfonda la quarta parete coinvolgendo nel racconto il marito, al quale chiede come è andata subito dopo l’esibizione. E soprattutto, Milly si osserva da un cartonato. Siamo al vortice dell’ego-narrazione. James McAvoy avrebbe potuto prendere ispirazione per il suo persnaggio in Split.
In poche parole Milly Carlucci conferma di essere Ballando con le Stelle, in tutto e per tutto, nel bene e nel male. Una e trina, combattiva e sempre impeccabile, gran signora del racconto tv intessuto come una conversazione di classe in un salotto alla Downton Abbey, con tanta fuffa rivestita di perle e diamanti, un pizzico di cinismo, un tocco di cattiveria, ma sempre con quel gran sorriso che nasconde sudore e fatica, pensieri e opinioni.
Il prossimo passo? Beh, potrebbe sempre diventare una concorrente.