Ballando con le stelle 2014, Tony Colombo a Blogo: “Rappresento il mondo dei cantanti napoletani”
Tony Colombo: da cantante neomolodico a Ballando con le stelle, sognando Sanremo
All’uscita della sala prove per la sua seconda puntata a Ballando con le stelle, abbiamo intercettato Tony Colombo per farci raccontare la sua lunga carriera prima di approdare alla corte di Milly Carlucci:
Ciao Tony. Essere chiamato su un treno in corsa ha i suoi svantaggi?
E’ stato veramente tosta anche perché ho dovuto preparare immediatamente due balli praticamente dal nulla. Ho lavorato quasi 10 – 12 ore al giorno per arrivare sabato scorso ad un risultato importante. Questa settimana sto preparando una samba e, se dovessi andare allo spareggio, ho un jive. Sto sudando tantissimo, non me l’aspettavo. Ho già perso 4 chili.
Ci saranno nuove esibizioni che miscelano canto e ballo? Sicuramente un’opportunità più unica che rara per far conoscere la tua musica alla grande platea del sabato sera di Raiuno…
Milly vuole che canti ogni settimana. Sabato ci sarà una bellissima sorpresa canora su una mia canzone di successo.
– Come si è risolto il contrasto inziale tra te e la produzione del programma?
Si è risolto tutto, basta! Punto… Altrimenti si va avanti sempre sulla stessa questione senza voltare pagina…
Nulla, quindi, di costruito a tavolino per dare maggiore visibilità alla tua presenza in gara…
Assolutamente no! Smentisco tutto!
Sabato scorso hai eliminato Joe Maska. Al momento, sembra che il televoto (e quindi i tuoi fan) sia dalla tua parte…
Sono felice. Meno lo è mio figlio che è un fan sfegatato di Joe Maska (ride, ndb). Non avevo dubbi sul fatto che il mio pubblico mi seguisse in questa nuova avventura. Ho solo ricevuto l’ennesima dimostrazione sabato sera. Credo che anche questa settimana andrà così.
La Carlucci ed il suo gruppo autorale si sono spesi, a più riprese, in maniera positiva per averti in squadra…
Sono diventato un grande amico di Milly… abbiamo lavorato quasi due mesi per farmi entrare nel programma. E’ nata una bellissima collaborazione professionale… lei spingeva per avermi a tutti i costi ed io che l’aiutavo in questa iniziativa per dimostrare a tutti quanto fossi un prodotto valido. Non smetterò mai di ringraziarla perché lei è stata la prima donna valida a livello nazionale a credere in me. Gli autori? Persone splendide con cui poter lavorare in tutta tranquillità per accrescere il successo del programma ed ottenee gradi numeri come fatto sabato scorso con il picco di ascolti durante il mio spareggio.
Averti una grossa responsabilità per essere stato il primo artista neomelodico ad avere un’opportunità simile?
Il mio è un genere come tutti gli altri. Come gli sport… questa settimana, per il pugilato, entra Roberto Cammarelle. Io canto musica napoletana e mi sento orgoglioso di far parte di questo cast composto da personaggi importanti come Albertazzi, Teocoli, Marisa Laurito che considero una mia grande amica. Tutte personalità valida degne di essere inserite in questa trasmissione. Son contento che, con fatica, pero’, hanno accolto la mia richiesta di partecipazione.
Hai ricevuto attestati di stima da parte dei tuoi colleghi cantanti?
Rappresento il mondo dei cantanti napoletani. Il mio ingresso è anche un po’ il loro. A Napoli ci sono tanti bravi interpreti e musicisti, artisti bravi che sanno davvero cosa vuol dire fare musica. Alzo la bandiera della musica partenopea. Sono un po’ il capo di tutti quei ragazzi che cantano con grosse capacità. Sono contenti e mi sono vicini.
Quanta rabbia provi quando associano la musica neomelodica alle associazioni malavitose?
La musica napoletana è un genere come gli altri… non c’è programma televisivo dove non si esalti questa melodia. Il pregiudizio esiste nella mente di chi non ha ancora capito. Io sono l’esempio concreto che la canzone neomelodica appartiene ad un mondo pulito, di sani principi… ho una moglie, due figli ed un terzo in arrivo. Non ho mai avuto a che fare con alcuni tipo di associazione malavitosa. Non si puo’ fare di tutta un’erba un fascio.
La scelta di uscire con un pezzo completamente in italiano, Se questa volta fosse amore ha l’obiettivo di ampliare il tuo pubblico?
Ho sempre cantato in italiano, da sedici anni a questa parte… forse qualcuno non se ne è accorto. Ho brani datati che sono completamente in italiano come Ti guardo da lontano, La regina dei sogni che risale addirittura al 2000. Io ho sempre cantato la melodia napoletana con le parole in italiano. Sono stato, forse, uno dei primi che ha creduto in questa combinazione. Lo ha fatto prima di me Gigi D’Alessio. Sono felice del fatto che la musica napoletana abbia questa crescita. E il mio nuovo singolo rappresenta a pieno questa maturazione.
Sei stato protagonista di alcuni spezzoni dei matrimoni de Il Boss delle Cerimonie…
I matrimoni sono la più bella gavetta che un cantante possa fare agli inizi della carriera. L’hanno fatti tutti (Massimo Ranieri, Pino Daniele). Il Boss delle cerimonie è un programma che fa solamente vedere una piccola realtà, un castello magico scelto per festeggiare le nozze dei napoletani. Nota, pero’, che quando appaio io durante la festa è tutto completamente diverso. A Napoli, io costituisco una realtà completamente diversa, giovanile. Non ho mai accettato volutamente questi tipi di programmi registrati per la televisione. Temo che vada in onda solo una parte che non rappresenta la totalità. Ne Il boss delle Cerimonie, si sottolinea attraverso i racconti di mamma e papà o della festeggiata, che quando arriva Tony Colombo cambia la scena e diventa una serata più importante. Le apparizioni che faccio in tv (e non solo) risultano sempre di gran classe.
Sei giovanissimo, come mai non hai scelto la strada di un talent per affermarti a livello nazionale? Ho un ricordo vago di un tuo provino ad X Factor ai tempi della Ventura…
Non potrei mai entrare in talent come Amici o X Factor perché ho già tanti dischi all’attivo. Tenterei sicuramente più X Factor perché totalmente assorbito dal mondo della musica e del canto. E ti perfeziona sul mondo dello spettacolo. X Factor, quando l’ho fatto io cinque anni fa, l’ho fatto in un momento sbagliato perché c’era Simona Ventura che non capisce completamente nulla di musica, non ho mai capito il motivo per cui si sia trovata a fare il giudice. Sono stato sfortunatamente giudicato da lei. In quel momento cercava una seconda Giusy Ferreri dopo il successo dell’edizione precedente. Oggi lo rifarei perché ci sono quattro giudici competenti. Hanno gli attributi per farlo, sono dei professionisti che vivono di musica.
Hai provato anche a partecipare a Sanremo Giovani, cosa non ha funzionato?
Ci provo ogni anno. Questa volta ho curato tantissimo la parte autorale di un grandissimo artista che non ti rivelerò mai! Avevo un brano chiuso nel cassetto e finalmente ora voglio portarlo al Festival. E’ speciale, particolare ma soprattutto, ripeto, ha una firma molto particolare.
23 album all’attivo, un record da far invidia a tanti tuoi colleghi…
A differenza di altri, il mio primo disco ha venduto 150mila copie ed avevo 7 anni. E’ andata avanti così per tanti anni fino al 2004-05 quando c’è stata una crisi generale… i dischi non si son venduti più e son sceso a 50mila copie. Oggi, per questo record, assegnano il disco di platino. Le case discografiche farebbero di tutto per raggiungere un risultato simile. Nel mio cammino, ho sempre avuto accanto il mio pubblico e assicurato grandi numeri. Nessuno ha mai venduto come me sia a livello d’età sia nel mio ramo musicale.
Numeri stratosferici confermati anche per la forte presenza di gente durante i tuoi live…
Abbiamo stimato quasi 500mila spettatori da gennaio fino ad ottobre. Lo testimoniano anche i numeri video selfie sui miei social ufficiali. Milly ha intuito fortunatamente che ci sono delle realtà apparentemente distanti dal mondo televisivo ma conoscendole sono molto più vicine.
Quale è il significato del tuo tatuaggio, E’ guerra aperta, che dà titolo anche ad un tuo album?
La guerra aperta è quello che noi facciamo giornalmente per poter campare, andare avanti, trovare un lavoro, per chi vuole dare un’educazione ai figli. Io parlo della vita di tutti. A 28 anni, posso dire di sentirmi realizzato, ho una bellissima famiglia anche se, mi rendo conto che faccio un mestiere che non mi lascia tanto tempo da dedicare a mia moglie e i figli. Ho sudato davvero tanto per avere tutto quello che ho oggi. E mi auguro che sia così per sempre.
Un duetto dei sogni?
Stimo musicalmente Pino Daniele e De Crescenzo. Credo che hanno un valore aggiunto. Mi piacerebbe duettare, un giorno, con Laura Pausini e Massimo Ranieri. Sabato Carolyn Smith mi ha paragonato a lui, per me è stato un grande onore.
Come, pensi, di sfruttare la visibilità di un programma nazional-popolare come Ballando?
Ho già tante cose in cantiere, un tour teatrale in tutta Italia, il nuovo disco, spero di riuscire ad andare finalmente a Sanremo. Le opportunità nascono all’improvviso, bisogna sapersele vivere a pieno.
Vuoi lanciare un appello a Conti…
Conti è una persona intelligente e sa intuire chi fa grandi numeri e puo’ dare un valore aggiunto ad una manifestazione come Sanremo. Vuole ricreare il grande evento in stile Baudo, colui che ha messo in piedi i più grandi Festival. Voglio portare al mio pubblico un dono grande: il palco dell’Ariston.