Baila! – Il giudice: «Condotta plagiaria»
Non c’è pace per Baila! Dopo il flop, anche il giudice ribadisce la prima sentenza e rigetta il reclamo di RTI ed Endemol
Dopo la chiusura anticipata causa-flop, anche il giudice dice la parola fine a proposito di Baila!:
«E’ ravvisabile una condotta plagiaria da parte degli autori del programma».
E’ appena uscita l’agenzia Ansa che annuncia la decisione del giudice di Roma di rigettare il reclamo di RTI ed Endemol. E quindi, evidentemente, anche la famigerata richiesta di danni che Barbara D’Urso e Mediaset avevano annunciato. Il tribunale di Roma ha ritenuto, avendo ravvisato la suddetta condotta plagiaria, che il reclamo rispetto alla sentenza (che aveva imposto radicali cambiamenti a Baila! prima della messa in onda) non avesse fondamento.
La lettura che l’avvocato di Milly Carlucci, Giorgio Assumma, dà della sentenza è estremamente interessante e riguarda, al di là del caso specifico, tutto il mondo della creatività e del diritto d’autore.
La decisione del tribunale di Roma in sede di reclamo detta una garanzia di portata storica perché fissa i criteri per rendere tutelabile il lavoro creativo di qualsiasi autore.
Lo scorso 26 settembre il giudice aveva stabilito che Baila! fosse contraffazione e aveva stabilito alcuni punti fermi da modificare per la messa in onda, oppure la sospensione del programma. RTI ed Endemol avevano deciso di andare in onda ugualmente, con le modifiche: il programma, il cui meccanismo modificato non è mai stato chiaro, eccezion fatta per la prima puntata, ha fatto male in termini di ascolti ed è stato chiuso. RTI ed Endemol avevano ritenuto di essere stati danneggiati e sporto reclamo (e chiesto un risarcimento. Ma oggi è arrivata, crediamo, l’ultima puntata di questa lunghissima telenovela.