Baila! – Che cosa abbiamo visto? Un tentativo di recensione per un tentativo di programma
Un tentativo di recensione della prima puntata di Baila!
Mi trovo in forte imbarazzo a tentare di fare un post riassuntivo di questa prima puntata di Baila!
Tanto per cominciare, perché non so esattamente cosa dovrei commentare. Forse non so cos’ho visto.
Proviamo così. Prima commento come uno spettatore molto informato, che abbia seguito tutta la vicenda. Questo spettatore, a meno che non sia un tifoso di una o dell’altra fazione, avrà solo alcune domande da fare, al posto del commento. Domande che sarebbe bello poter rivolgere ai diretti interessati:
Ammettiamo che Mediaset volesse fare un programma sul ballo, visto che Ballando con le Stelle va bene. E’ legittimo. Ma allora, perché non aspettare che si risolvesse la questione con Ballando con le stelle, prima di preparare la messa in onda? E ancora, perché acquisire un format molto simile a Ballando con le stelle (e, peraltro, già nel mirino della BBC)? E perché non ideare, in quattro mesi, qualcosa di completamente originale? Infine, perché non preparare un piano B che non fosse raffazzonato?
Sarebbe interessante confrontarsi su questi argomenti, scevri da pregiudizi.
Da spettatore che non ha seguito i fatti, invece, e che ha visto in onda la puntata di questa sera il commento non può che essere impietoso.
Baila! è un mix di reality e programmi vari, in cui non si comprende se in gara siano i nip, i vip, i sogni o cos’altro. Le coreografie tutte simili e misere: quelle fra i vip perché non sanno ballare, quelle fra i nip perché non è che potessero spingere troppo, anche se ballerini. I siparietti fra Cenci in regia e la D’Urso in studio non funzionano. Le improvvisazioni sono state eccessive. Il meccanismo non è stato spiegato fin dal principio, e per un programma nuovo è necessario.
Le foto della prima puntata di Baila!
La giuria serve a poco o a niente, così. Al Bano è eccessivo e gratuito (Sei bravo a fare niente a Costantino lascia davvero il tempo che trova). Il cast vip può anche andare, il cast nip non serve a molto: i sogni, poi, non sono grandiosi o spettacolari al punto da tenere la tensione per una serie di puntate (Un cavallo? Va be’, era il sogno di ripiego. Un viaggio in Tibet? Boh. In sostanza, hanno cercato nip che dicessero di fare come lavoro principale un lavoro qualunque, che fossero ballerini in gamba e che avessero un sogno. Mica facile). Inoltre, non c’è quel minimo di interesse narrativo per il percorso d’apprendimento, mancando in scena il rapporto allievo maestro.
La verità è in un format così quel che funziona sono le accoppiate nip e vip, con la giuria che vota. Il che significava Ballando con le stelle (le similitudini sarebbero state davvero tante. D’altro canto, anche così sì avverte quel sapore di dejavu, come nei generi di danza scritti sulla scenografia in grafica, i cinque giudici e via dicendo). I parenti in studio aumentano la sensazione di cose già viste ma che non c’entrano nulla col ballo e di calderone in cui vale tutto. Si poteva fare meglio. Un più alla fotografia, lo studio invece è troppo piccolo.
Le canzoni rifatte per adeguarsi agli stili di ballo sono come quelle di Ballando con le stelle, ma l’orchestra incassata qua e là non è bella a vedersi e il canto non aiuta. In generale, poco spettacolo, poca eleganza e tanta, tantissima confusione. Divertente Gianmarco Pozzecco: dovrebbe darsi all’intrattenimento, senza gigioneggiare troppo.
Come dite? Questo non era il vero Baila!? Hanno fatto tutto in due ore (la linea di scuse preventive ripetuta più volte dalla D’Urso)? Be’, allora valgono le domande di cui sopra.