Home Notizie Baby-squillo mania, Le Iene e Lucignolo contagiano l’infotainment. Ma la Perego ha più tatto della D’Urso

Baby-squillo mania, Le Iene e Lucignolo contagiano l’infotainment. Ma la Perego ha più tatto della D’Urso

La vita in diretta, Pomeriggio Cinque e Matrix si occupano del giro di baby prostitute nella Roma bene

pubblicato 8 Novembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 12:09

Tutti copiano Le Iene, sia in casa che sul fronte della concorrenza. D’altronde, in tempi di magra della cronaca nera e dell’antipolitica, l’inchiesta pruriginosa giovanilista è l’unica opzione per riempire i contenitori di infotainment del daytime.

Sia ieri che oggi Pomeriggio Cinque è stato letteralmente “drogato” dall’inchiesta sulle baby squillo della Roma bene, con una serie di servizi morbosi. Lo stile è quello ienesco, ma qui viene portato all’eccesso oltre a risultare fuori luogo per la fascia oraria.

Indulgere sui dettagli delle prestazioni sessuali (quanto costano e se prevedono solo preliminari o rapporti completi) in pieno pomeriggio, con tanto di volti schermati ma primi piani sui seni, diventa voyeuristico e strumentale.

Se a questo ci aggiungiamo il gioco di squadra con Matrix, con un’anteprima dell’intervista esclusiva a un compagno incappucciato delle baby-squillo, siamo alla frutta scandalistica. La D’Urso ci mette una delle sue tirate demagogiche:

“Una mamma che dice a una figlia, ti tolgo da scuola se non vai da prostituirti, è veramente inconcepibile”.

Addirittura è stato riciclato un servizio della trasmissione Tempi Moderni di Irene Pivetti, risalente al 2007, questo molto in stile Lucignolo, sulla prima volta che è stata anticipata a 11 anni.


Meno plateale e più equilibrata la linea con cui La vita in diretta si occupa di baby-squillo. Oggi Paola Perego ci ha tenuto a difendere la buona fede delle ragazzine, ritenendo che la vera colpa sia degli uomini adulti e vaccinati che fanno sesso con loro.

Poi ha dato voce al buon Don Rigoldi, che ha fatto un gran bell’intervento, sin troppo realistico per provenire da un prete:

“C’è il web con i pornazzi, nelle scuole non si può parlare di sessualità se no i genitori fanno le firme contro. Tanto queste qui a 11 anni cominciano a far sesso. Poi io sono un prete e ho un altro imbarazzo, adesso si sposano a 35 anni. Io posso dire a un giovane che fino a 35 anni non si fa sesso perché è peccato? Bisogna educare alla sessualità come luogo di amore, bisogna fare educazione affettiva, per una sessualità tenera e rispettosa…”.

La Perego lo ha giustamente elogiato:

“Ce ne fossero di preti come te Don Rigoldi. Troppi ce ne devono essere”.

Ci possono essere tagli diversi per parlare della stessa notizia. Va dato atto a La vita in diretta di limitarsi al dovere di cronaca e al dibattito sociologico, lasciando la copia dello stile ienesco a fini speculativi a Pomeriggio Cinque.