Le due ‘vite’ di Angela, da L’Aria che tira ad Avanti un altro. Ma la colpa è delle registrazioni
La settimana televisiva di Angela da Isernia, passata dalle lacrime a L’Aria che tira ad Avanti un altro. Ma la colpa è della registrazione del game, risalente allo scorso ottobre
Due umori contrastanti, due stati d’animo agli antipodi. La televisione, che mescola diretta e programmi registrati, è anche capace di restituire contraddizioni temporali spiazzanti, come quello vissuto da Angela da Isernia, apparsa sul piccolo schermo due volte nel giro di tre giorni, in contesti letteralmente diversi.
Tutto è cominciato martedì mattina, quando la signora molisana è intervenuta a L’Aria che tira insieme a diversi colleghi per denunciare una grave situazione lavorativa. “Queste persone il lavoro ce l’hanno, ma non vengono pagate”, ha affermato Myrta Merlino. “Lavorano per l’azienda di trasporti pubblici”. Gli autisti presenti – tra cui uno marito della stessa Angela – hanno pertanto denunciato il mancato pagamento delle ultime quattro mensilità: “Novembre, dicembre, tredicesima e gennaio”.
Angela, visibilmente esausta, ha provato a spiegare la sua condizione: “Non mi posso curare perché la Regione non paga. Fanno tutti da scaricabarile, sono stanca di litigare a casa perché non arrivano i soldi”. Ne è quindi seguito un animato battibecco con un ospite in studio, che ha portato la donna ad accasciarsi a terra per qualche secondo.
Una scena forte, potente, rimasta nella mente degli spettatori che – inevitabilmente – non si sono distratti di fronte al ritorno in video a distanza di settantadue ore, nel clima festoso di Avanti un altro. Coinvolta come valletta di puntata da Paolo Bonolis, Angela ha al contrario messo in mostra simpatia, allegria e l’ovvia dose di autoironia, scatenando le comprensibili perplessità di chi era a casa.
Tuttavia, la soluzione è tutta nel periodo di registrazione del game, risalente ad ottobre, ovvero prima dell’avvio delle problematiche economiche.
Angela è così risultata nuovamente vittima, stavolta delle beffarde dinamiche televisive che l’hanno costretta a vivere – suo malgrado – due vite discrepanti in meno di una settimana.