A volte ritornano. Ma i ritorni, in certi casi, a molti possono sembrare una primissima volta. D’altronde questo è il destino dei valletti per un giorno di Avanti un altro, personaggi bizzarri e divertenti pescati casualmente dal pubblico e affiancati a Paolo Bonolis per dare vita a gag, dinamiche divertenti e irresistibili fuori programma.
E’ successo anche martedì, quando ad aprire il ‘pidigozzaro’ gli spettatori hanno trovato Costantino. Testa immersa nella boccia di vetro e poche parole, pronunciate più che altro per dare vita a sgangherate imitazioni.
Eppure quella faccia non era del tutto inedita, visto che sedici anni fa quel signore aveva conosciuto un momento di gloria lungo un intero inverno. Una vera e propria ‘meteora’ lanciata da Teo Mammucari a Mio fratello è pakistano, trasmissione di Canale 5 che nelle intenzioni di Mediaset doveva essere una risposta a Libero.
Complice l’omonimia, Costantino Raggi – all’epoca quarantunenne – venne speso come alternativa poco aggraziata (eufemismo) al tronista Costantino Vitagliano, in quel periodo star del piccolo schermo richiestissima da tutti, persino dal grande schermo.
Nato a Centocelle, Raggi aveva trascorsi da lavapiatti e un presente come pizzaiolo. Mammucari provocò gli spettatori e si appellò alla De Filippi: “Maria, non prendere solo i belli in tv, fai sedere sul trono pure un brutto”. La sfida divenne tormentone, a tal punto che Vitagliano apparve negli studi di Mio fratello è pakistano per un confronto con Raggi. Non si andò oltre, perché la redazione di Uomini e Donne il ‘trono dei brutti’ non lo inaugurò mai.
Costantino Raggi, ad ogni modo, si guadagnò attenzione mediatica finendo addirittura sulle riviste di gossip per alcuni presunti flirt. Fu un fuoco di paglia – assai simile al fenomeno del ballerino Nando risalente a dodici mesi prima – con il pizzaiolo che sparì letteralmente dai radar. Fino ad una sera di maggio quando il pubblico del preserale si è ritrovato di fronte ad un apparente sconosciuto.