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Augusto Minzolini indagato per le spese pazze

Augusto Minzolini è indagato per peculato dalla procura di Roma per la vicenda legata all’uso della carta di credito aziendale con la quale ha speso 64 mila euro in 14 mesi

pubblicato 12 Maggio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 06:31


Augusto Minzolini è stato iscritto dal PM Caperna nel registro degli indagati per la vicenda dei 64 mila euro (alcuni hanno scritto addirittura 86 mila) spesi con la carta di credito aziendale Rai nei primi 14 mesi di direzione del Tg1. La Procura, nonostante il tentativo di mediazione dell’ex dg Mauro Masi, ha proseguito nelle sue indagini e fatto sequestrare le note spese di Minzolini presso la tesoreria Rai di Torino nelle scorse settimane. La notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati per peculato è stata battuta dalle agenzie pochi minuti fa.

La vicenda delle super note spese del direttore del Tg1 è nota, cerchiamo di riassumerla. A dicembre dello scorso anno Il Fatto Quotidiano in un articolo di Beatrice Borromeo tira in ballo per la prima volta le nota spese monstre di Minzolini. 84 mila euro in 14 mesi, poi in realtà “scesi” a 64 mila, spesi in ristoranti e alberghi. Il direttore del Tg1 annuncia querela al giornale diretto da Antonio Padellaro e sostiene che questo sia un benefit stabilito contrattualmente per “garantire l’esclusiva” alla Rai.

Minzolini ha firmato un contratto da 550 mila euro l’anno, ma avrebbe ottenuto di poter effettuare queste ulteriori spese (per un totale massimo di 5200 euro al mese) in cambio della rinuncia a scrivere su La Stampa, dove ricopriva il ruolo di editorialista, e su Panorama. Mauro Masi interviene in una “mediazione” e ottiene da Minzolini la restituzione della somma in tre rate, proprio mentre il direttore del Tg1 riprende la sua collaborazione con Panorama firmando la rubrica “Minzulpop“. Una procedura di risoluzione del contenzioso (perché restituire la somma se era stabilito contrattualmente?) che pare non aver convinto la Procura di Roma. Le indagini sono andate avanti fino all’iscrizione nel registro degli indagati, un atto formale e dovuto, di Minzolini per il presunto reato di peculato.

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