Auditel, rivoluzione in vista? Arriva il ‘Total Audience’: in cosa consiste
Alla Sala Zuccari del Senato la presentazione della Relazione Annuale Auditel 2022. Novità sui sistemi di misurazione dell’ascolto.
Novità importanti sul fronte della rilevazione degli ascolti tv: Auditel, nata nel 1984 come società per la raccolta dei dati d’ascolto – che anche noi di TvBlog vi riportiamo ogni giorno – è pronta per affrontare quella che è stata chiamata la “rivoluzione”. Stamani si è tenuta la presentazione della Relazione Annuale Auditel 2022 “Mercato globalizzato e transizione digitale: le nuove sfide per la TV e per Auditel” presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica.
Presenti il Presidente Auditel, Andrea Imperiali; il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria e all’Informazione, Giuseppe Rocco Moles; il Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Alberto Barachini; il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Anna Ascani; il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni e il Presidente AGCOM, Giacomo Lasorella.
Un’occasione sia per fare il punto della situazione su come Auditel si sta approcciando ad una realtà sempre più globalizzata tra nuove collaborazioni tra aziende, accorpamenti e frammentarietà dei servizi audiovisivi (tra questi c’è evidentemente lo streaming), ma anche per prepararsi a ciò che verrà. Come? Attraverso tre importanti passaggi:
Il primo, il più importante per l’industria televisiva, si chiama Total Audience ossia la misurazione, attraverso tecnologie e metodologie innovative, di tutti i contenuti o frammenti di contenuto fruiti attraverso tutte le piattaforme e tutti i device, in casa o in mobilità, live e on demand.
Il Presidente di Auditel Andrea Imperiali ha presentato anche Il CUSV, il Codice Univoco degli Spot Video “una componente innovativa della Total Audience Auditel, ma anche l’unico caso al mondo di tracciamento di ogni singolo spot pubblicitario, online e offline, integrato direttamente nella misurazione degli ascolti“
Un altro aspetto che va ad aggiungersi nel nuovo panorama di rilevazione è la riorganizzazione dell’Ascolto non riconosciuto: “La raccolta e la riclassificazione, attraverso strumenti innovativi, degli ascolti non identificati, precedentemente non misurati (e quindi non visibili)” la spiegazione di Imperiali.
Ad esempio: l’utilizzo dello schermo per attività di gaming; gli ascolti generati dalla fruizione di canali radiofonici; il browsing dedicato alla consultazione dei diversi cataloghi on-demand; l’utilizzo dello schermo per attività di mirroring, di video comunicazione (o addirittura di video sorveglianza).
A commentare la relazione Auditel gli interventi:
- Del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria e all’Informazione, Giuseppe Rocco Moles: “La relazione Auditel è una fotografia dello stato dell’arte e al contempo uno stimolo per i decisori pubblici. Per quanto riguarda l’editoria, lo sforzo fatto dal Governo è stato orientato a garantire un supporto nell’immediato”
- Del Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Anna Ascani: “L’aspetto che salta agli occhi dalla Relazione Auditel è l’impatto delle tecnologie digitali. L’obiettivo del Governo è quello di mettere il Paese in condizione di competere in questo settore, anche nella partecipazione attiva alla creazione di giganti europei capaci di confrontarsi coi giganti internazionali.”
- del Presidente AGCOM, Giacomo Lasorella, “L’attuazione della direttiva Copyright rappresenta una sfida cruciale, che impone di elaborare un quadro regolatorio estremamente innovativo. Per quanto riguarda il settore audiovisivo, l’affidabilità delle rilevazioni assume un ruolo essenziale anche per garantire il pluralismo e la libertà di informazione. L’Autorità, dunque, rivolge un sincero apprezzamento per l’implementazione delle attività di misurazione operata da Auditel”
- Del Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Alberto Barachini, “in questi ultimi due anni l’informazione e le media company si sono trovate di fronte alla possibilità di accedere a molte fonti di informazione e allo stesso tempo è stato necessario garantire l’accesso a dati scientifici”.
In più, Barachini è tornato su una questione di forte attualità della quale si sta discutendo tra i piani della Rai, riguarda la nuova regolamentazione per la presenza degli opinionisti spiegata dal nostro Niccolò Fabbri giusto qualche giorno fa. Le dichiarazioni del Presidente del CdA Rai:
Dal punto di vista della Commissione di Vigilanza Rai, il servizio pubblico deve tenere conto sempre della qualità. Per troppo tempo abbiamo assistito a talk show in cui le posizioni venivano polarizzate per aumentare lo share. È fondamentale, pertanto, assicurare un ascolto di qualità, puntando sempre più sull’innovazione a fronte di una tendenza conservativa presente nel mondo dei media.