Auditel – La guerra segreta
E’ questo il titolo che oggi apre le pagine Spettacoli & Televisioni di Repubblica. Si tratta di un paginone a firma Dipollina in cui si parla – ancora una volta – dell’Auditel. Non frantendeteci: non è noia, quell’ancora una volta. E’ piuttosto rassegnazione. E se tocca addirittura prendere le parti di un colosso commerciale che
E’ questo il titolo che oggi apre le pagine Spettacoli & Televisioni di Repubblica. Si tratta di un paginone a firma Dipollina in cui si parla – ancora una volta – dell’Auditel. Non frantendeteci: non è noia, quell’ancora una volta.
E’ piuttosto rassegnazione. E se tocca addirittura prendere le parti di un colosso commerciale che non fa certo l’ente di beneficenza (una certa Sky, di un certo Murdoch), la malattia della situazione è endemica.
Giustamente, Sky vorrebbe che si pensasse di affidare
la rilevazione degli ascolti televisivi a un istituto davvero indipendente, come negli U.S.A. (la Nielsen, ndr).
Il rifiuto di entrare nel sistema-Auditel (ricordiamo ai nostri lettori che fanno parte dell’Auditel reti pubbliche, tv private nazionali e locali, aziende pubblicitarie – un sistema tripartito in cui ciascuno dei membri detiene il 33% delle quote. Sarà facile comprendere, da parte dei lettori, che una posizione dominante è sostenuta dal duopolio RAI-Mediaset) da parte di SKY è dovuto al fatto che la sua dirigenza ritiene il metodo di scarsa attendibilità.
Sarebbe inutile ricordarvi quante volte qui si è sottolineato che il metodo ha dei bachi enormi, che l’Auditel è quella cosa alla quale si è scelto di credere ciecamente per acquistare e vendere spazi pubblicitari, che le rilevazioni Auditel non sono sinonimo di rilevazioni di qualità e di apprezzamento.
Detto ciò, c’è da augurarsi che effettivamente l’AgCom (Autorità Garante) sia messa in condizione dall’entrante DDL Gentiloni di effettuare una raccolta dati in proprio. Certo, l’Auditel non sparirà e allora, magari, ci troveremo di fronte a qualche caso tutto italiano in cui ci si troverà a confrontare i dati. Cosa che potrebbe essere auspicabile da un lato, dall’altro foriera di nuove, equilibristiche interpretazioni e comunicati stampa inneggianti alla vittoria sempre e comunque.