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Attori in sciopero causa tagli alla cultura

Ieri si sono fermate le produzioni televisive e cinematografiche a causa dello sciopero indetto da Sia-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil di attori,doppiatori, maestranze e produttori. Hanno incrociato le braccia tutti i lavoratori del settore dello spettacolo a causa dei tagli alla cultura, adottati dalla recente finanziaria. Il Fus, Fondo unico per lo spettacolo ha subito un

di marina
pubblicato 23 Novembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 10:53

Ieri si sono fermate le produzioni televisive e cinematografiche a causa dello sciopero indetto da Sia-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil di attori,doppiatori, maestranze e produttori. Hanno incrociato le braccia tutti i lavoratori del settore dello spettacolo a causa dei tagli alla cultura, adottati dalla recente finanziaria.

Il Fus, Fondo unico per lo spettacolo ha subito un taglio drastico, dai 408 milioni di euro del 2010 si è passati ai 262 milioni per il 2011. Dopo il salto il video della lista scritta da Andrea Camilleri e letto da Luca Zingaretti del perché si mangia con la cultura letta ieri a Vieni via con me.

Qualcuno ha detto che la cultura non si mangia, eppure gli attori di fiction e film sono convinti dell’esatto contrario. Alla presidenza del sindacato degli attori il Sia-Cgil c’è Giulio Scarpati che da tempo sta sostenendo diverse battaglie. Tra queste appunto il sostegno economico alle produzioni e la lotta alle delocalizzazioni delle produzioni. Cosa vuol dire? Che se il governo italiano o una Regione finanziano una fiction, ad esempio, questa deve poi essere prodotta per intero localmente e non avere come location posti sperduti o famosi ma lontanissimi. A causa della localizzazione dei set in Italia si sono perse 155 mila giornate lavorative mentre le giornate lavorative all’estero sono passate da 20 mila a 80 mila nel biennio 2008-10.

[Foto | Sai-Cgil]