Ascolti Tv Usa, la Cbs vince la stagione sia nei valori assoluti che nel rating. Ma è generale il calo di telespettatori
La Cbs vince la stagione negli ascolti, con oltre 11 milioni di telespettatori di media ed un rating nella fascia 18-49 anni di 2.9 punti. Ma c’è un generale calo di telespettatori, che preferisce vedere i programmi in streaming o sulla tv via cavo
Anche le tv americane, a fine stagione, fanno il punto della situazione sui loro ascolti: il risultato, quest’anno, è un calo generico per tutte e quattro le grandi reti generaliste, con la Cbs che conferma la propria leadership sui valori assoluti, e non solo.
La rete di “The Big Bang Theory”, “Elementary”, “Ncis”, “Csi” e “Person of interest” (tanto per citare alcuni dei suoi successi) ha infatti avuto una media di 11,8 milioni di telespettatori, in aumento dell’1% rispetto alla scorsa stagione. Non è una novità: nelle ultime undici stagioni, la Cbs ha prevalso sui valori assoluti per ben dieci volte. La Abc si ferma a 7,8 milioni di persone (-6%), la Fox a 7 milioni (-20%) e la Nbc a 6,9 milioni di telespettatori (-6%).
Ma la sorpresa sta nei dati relativi al rating nella fascia dai 18 ai 49 anni, quella che interessa di più gli investitori pubblicitari: la Cbs, per la prima volta dopo 21 anni, è al primo posto con 2.9 punti. La Fox, che anche nei valori assoluti ha perso numerosi telespettatori, crolla anche in questo caso, con 2.5 punti, il 22% in meno rispetto alla scorsa stagione. Perde anche la Nbc, con 2.4 punti (-4%), e la Abc, con 2.2 punti (-8%).
Il successo della Cbs è confermato anche da una particolarità: gli ascolti in salita quest’anno hanno sicuramente beneficiato anche della messa in onda del Super Bowl, ma la rete sarebbe comunque stata prima anche se l’evento sportivo, che ogni anno viene visto da decine di milioni di persone, fosse andato in onda su un altro canale.
Tra i quattro network, dicevamo, è la Fox a risentire il calo peggiore: la stagione che si chiude non ha portato al canale grandi ascolti. Le novità lanciate quest’anno non sono state particolarmente apprezzate dal pubblico, mentre gli show già conosciuti hanno subìto una brusca frenata. “Glee” al giovedì sera ha avuto una media tra i cinque ed i sei milioni di telespettatori, in calo, “Fringe” e “Touch” il venerdì non hanno permesso alla rete di avvicinare pubblico, ma a pesare è stato anche il calo di “American Idol”, che resta molto seguito, ma che non è più percepito come il talent show dei record. Basti pensare, ad esempio, che “The Voice” sulla Nbc ha sempre superato lo show della Fox.
A proposito della Nbc, sebbene il calo sia stato contenuto, anche lei deve vedersela con la fuga di telespettatori, che sembrava aver arginato nella prima parte di stagione. La midseason è stata letale per la rete, che ha avuto a che fare con un crollo di ascolti e la conseguente cancellazione di serie tv che sembravano salve come “The New Normal” e “Go on”. Non festeggia neanche la Abc, lontana dagli ascolti record di qualche anno fa, e che si trova davanti ad una fase di ricambio, in cerca di nuovi show che possano diventare evento come lo erano “Lost” e “Desperate Housewives”.
Emerge, però, un dato di fatto che coinvolge tutte le reti (anche la Cbs, dal momento che quell’aumento dell’1% è poco influente): il pubblico si sta allontanando dalla classica idea di seguire i propri programmi seduti comodamente davanti alla tv, e preferisce lo streaming online (ed anche il download). A questo si aggiungano l’offerta delle tv via cavo, ormai competitive con serie tv capaci di incuriosire ogni genere di pubblico, e la mancanza di idee davvero nuove ed audaci per capire come mai i network generalisti stiano soffrendo di questo calo.
Ecco che, allora, iniziano a muoversi le prime strategie in questo senso: se dal punto di vista dei contenuti ci vuole la capacità di vedere lontano ed intuire cosa possa diventare un successo e cosa no, dal punto di vista produttivo si inizia a pensare ad un palinsesto televisivo che cambi la sua offerta nell’arco dell’anno, con stagioni di telefilm della durata minore rispetto ai soliti 22 episodi, più vicini al modello produttivo delle ret via cavo: “Hostages” sulla Cbs durerà quindici episodi, mentre la Fox, in cerca proprio di una nuova ottica per riprendersi lo scettro di rete più vista, ha già avviato questo schema con “The Following”, mentre con “24” si giocherà la carta del grande ritorno in soli dodici episodi.
[Via EntertainmentWeekly]