Army Wives saluta la sua creatrice Katherine Fugate
“Army Wives”, telefilm di Lifetime giunto alla seconda stagione -in Italia va in onda su FoxLife-, che racconta le vite di un gruppo di mogli all’interno di una base militare, non verrà più realizzata sotto la supervisione della sua creatrice, Katherine Fugate, la quale ha deciso di abbandonare la realizzazione della serie, che dovrebbe essere
“Army Wives”, telefilm di Lifetime giunto alla seconda stagione -in Italia va in onda su FoxLife-, che racconta le vite di un gruppo di mogli all’interno di una base militare, non verrà più realizzata sotto la supervisione della sua creatrice, Katherine Fugate, la quale ha deciso di abbandonare la realizzazione della serie, che dovrebbe essere confermata per una terza stagione.
In un comunicato, molto diplomaticamente, la Fugate annuncia la sua decisione, dovuta, ufficialmente, all’intenzione di dedicarsi ad altro:
“Army Wives è un fantastico tributo a dei veri eroi che lavorano nelle nostre forze armate e sono così felice di averne fatto parte. Con lo show che ha raggiunto un tale successo, ora mi sembra il momento più logico per andarmene e concentrarmi sullo sviluppo di nuovi progetti”.
L’Abc Studios -che produce insieme a Lifetime il telefilm-, ha espresso comprensione per questa scelta, comunicando quanto siano “stati molto contenti di aver avuto l’opportunità di lavorare con lei”.
In realtà, le cose starebbero diversamente, e dietro a questa marea di buone parole e complimenti, ci sarebbero degli screzi tra la Fugate e Lifetime, che in questi due anni hanno portato a molte tensioni sul set e tra gli sceneggiatori stessi.
Ne sarebbe una prova il fatto che, in sole due stagione, lo showrunner (il responsabile creativo della realizzazione dell’intera serie) è stato cambiato già tre volte: l’ultimo passaggio di testimone è avvenuto tra Dee Johnson (“Commander in Chief”, “Profiler”, “E.R.”) e Nick Thiel (produttore di “Burn Notice”), il cui lavoro ha messo tutti d’accordo sul set, fin’ora. Ma si sa, è il pubblico ad avere l’ultima parola.
[Via EntertainmentWeekly]