L’Arena sull’arresto della madre di Adelaide per truffa: Giletti difende i competitor d’Urso e Brachino
Nel caso di truffa a reti unificate non c’è aziendalismo che tenga: l’intero star system, infatto, è caduto per una volta vittima dello sciacallaggio mediatico, che perpetra ogni giorno per amore di Audience. Così, Massimo Giletti mette da parte le rivalità tra competitor per esprimere la propria solidarietà ai rivali Barbara d’Urso e Claudio Brachino,
Nel caso di truffa a reti unificate non c’è aziendalismo che tenga: l’intero star system, infatto, è caduto per una volta vittima dello sciacallaggio mediatico, che perpetra ogni giorno per amore di Audience. Così, Massimo Giletti mette da parte le rivalità tra competitor per esprimere la propria solidarietà ai rivali Barbara d’Urso e Claudio Brachino, caduti anche loro nel raggiro televisivo della madre di Adelaide. E un intero segmento odierno dell’Arena finisce per puntare il dito contro quella “morbosità non sempre verificata” di cui, più o meno consapevolmente, la stessa domenica pomeriggio non può più fare a meno.
Pietra dello scandalo, il fatto che sia stata smascherata dal Sostituto Commissario della Polizia di Stato, Anna Sbardella, la signora Ciotola, che per anni ha monopolizzato i contenitori pomeridiani con la storia strappalacrime della malattia rara di sua figlia. In realtà, la sindrome del lobo medio da lei addotta – a quanto pare neanche così grave – era soltanto un alibi per spillare soldi al pubblico televisivo (a scopo, dunque, di lucro personale).
Giletti ha in studio come esemplare la collega Caterina Balivo, che lo affiancava nel quotidiano Casa Raiuno (peccato che i due non andassero affatto d’accordo), per ripercorrere quando lei intervistò la mamma di Adalaide a Festa Italiana, a sua volta “ignara” della truffa. Ma il conduttore dell’Arena ci tiene comunque a difendere l’intera categoria, con un afflato bipartisan che fa ulteriormente presagire il suo passaggio a Mediaset:
L\’Arena – le star della tv truffate dalla mamma di Adelaide
“Avrei potuto mandare frammenti della d’Urso, che è una persona perbene, come la Panicucci. Lo stesso Brachino ha fatto la prefazione del libro benefico, in assoluta buona fede”.
A questo punto, con la sua consueta forza dirompente, Vittorio Sgarbi si è così espresso sulla vicenda:
“Questo pezzo di televisione della Balivo è molto buono, la madre era convincente. Poteva essere inventata, ma hanno fatto una buona pagina di televisione. Per il resto, Massimo, ti esorto a non fare processi. Il tuo attacco all’avvocato mi sembra precoce. Non puoi fare processi”.
L’avvocato Pisani della parte lesa, infatti, ha dichiarato in diretta tv:
“La bambina soffriva a 3 anni di una forte tipologia polmonare, indicata nella cartella clinica come sindrome del lobo medio. Successivamente, probabilmente, questa patologia è scomparsa”.
Dalla sua, il Sostituto Commissario ha replicato a tono:
“L’ho vista a confronto con mio figlio, che ha un banalissimo asma. Per essere una che diceva di essere senza un polmone mi sono insospettita. Abbiamo scoperto che non è malata. E comunque questa sindrome non è così grave, non necessitava di un intervento. E’ una sintomatologia che dà ricorrenti affezioni respiratorie, nulla di più”.
In compenso, aggiunge l’ex gieffino Milo Coretti, la bambina mandava sms al suo cellulare in piena notte per chiedergli di pagarle una ricarica, dicendo di scrivergli da stesso ospedale pediatrico che le aveva diagnosticato la sindrome a 3 anni, ma nel quale non si era più ricoverata. Il ruolo di Coretti è presto detto: in quanto membro della Nazionale Attori (?!?), il ragazzo si è battuto in prima linea per sostenere in termini benefici la piccola:
“Mi diceva di essere al Gaslini, allora ho chiamato quelli delll’ospedale e sono rimasti interdetti. La bambina era stata ricoverata lì a 3 anni, mentre ora ne ha 11. Sono 5 anni che va in televisione”.
In tutto questo baillame di controaccuse l’opinione più lucida è quella espressa da Lamberto Sposini, che pure da conduttore di daytime non è proprio l’ultimo dei colpevoli:
“Non bisogna affidarsi nei programmi a casi personali, perché sono quelli che più si prestano a truffe. Secondo me i media, e soprattutto la televisione che ha una forza dirompente, non dovrebbe occuparsi di casi simili”.
Intanto Giletti continua a occuparsene, con la scusa di difendere la reputazione di un personaggio come la Balivo, che chiosa:
“Io non ho mai voluto infierire. Ha raccontato la sua storia col cuore in mano, come tante persone che usano la tv pubblica per raccontare fatti personali. Molte persone l’hanno guardata e magari hanno comprato il libro. E’ una vergogna. Non mi sento truffata io in quanto conduttrice, ma nel mio rapporto di fiducia col pubblico”.