Home Notizie APPUNTI SULLA POST TELEVISIONE (17)- FIORELLO E FACCE DA BUNKER

APPUNTI SULLA POST TELEVISIONE (17)- FIORELLO E FACCE DA BUNKER

Fiorello, venerdì 18 maggio, Corso Sempione, Studi di RadioRai. Si registra in diretta come sempre Viva Radiodue! lo show che va avanti con successo e che di tanto in tanto si affaccia in tv, reti generaliste o satellitari. L’atmosfera è allegra come sempre. Sembra di essere a uno di quei concerti rock all’aperto fatti per

19 Maggio 2007 12:37

Fiorello a Viva RadioDue Fiorello, venerdì 18 maggio, Corso Sempione, Studi di RadioRai.
Si registra in diretta come sempre Viva Radiodue! lo show che va avanti con successo e che di tanto in tanto si affaccia in tv, reti generaliste o satellitari. L’atmosfera è allegra come sempre. Sembra di essere a uno di quei concerti rock all’aperto fatti per dare a tutti i partecipanti una leggera e godibile estasi. Siamo lontani dai concerti rock funebri che scandivano la gloria e la morte di artisti formidabili come Janis Joplin o Jimi Hendrix. Per fortuna. Con Fiorello siamo dentro ad uno di quegli incroci che hanno una grande grazie creativa, anche se ricorrono magari un pò troppo al demenziale (come contenuto) o al trash (nel senso migliore, alla Warhol tanto per intenderci).

Fiorello, circondato dai fans, lavora con velocità e scioltezza. Sbaglia il titolo di una trasmissione, o meglio chiama Grande Talk quel che è Tv Talk a cui vuole fare cenno. Poco male. La nostra non è forse una Repubblica fondata sul lavoro, come dice la Costituzione, ma sull’errore, come dimostra la Costituzione di fatto? Poco male anche perchè da un errore può nascere un qualcosa di buono: si è chiarito per chi lo sapesse già,davanti a una platea di ascoltatori affezionati, che ci sono sia il “Grande Talk” (su Sat2000, la tv dei vescovi) sia il “Tv Talk”( RaiEducational, Rai3). Sarà adesso più facile fare direttamente dei confronti.

Fiorello non sbaglia più. Canta, imita, cazzeggia, mima, sorride,interloquisce con i suoi autori. Fa insomma molto bene quel che ci “costringe” volentieri a prediligerlo nel panorama della nostra sciagurata tv attuale ( in nome di ciò gli dico: Caro Fiorello, in “Viziati 2- La Tv ha un grande futuro alle spalle” ti ho preparato una sorpresa. Presto il doc-show andrà in onda e capirai…)

Fiorello, più che interloquire, crea con i suoi autori. Quattro di essi-Marco Baldini, la “spalla” principale, Francesco Bozzi, Riccardo Cassini, Alberto di Risio- me li trovo accanto nella registrazione di “Tv Talk” avvenuta negli Studi della Fiera milanese, dopo la diretta radiofonica.
Non li conoscevo e non avevo mai visto da vicino la diretta, quindi non li avevo visti in azione. La soddisfazione e le emozioni (effimere ma solo fino ad un certo punto) mi hanno fatto fare rapidi ragionamenti sul tema del giorno.

E’ il tema della “sperimentazione” di cui tutti ci riempiamo la bocca in settimane e mesi di flopo su flop, di Endemol che cavalca ormai Mediaset e Rai, di apocalissi che si trasformano in peti, di permali che si trasformano in querele da corte dei miracoli.

Gli autori di Fiorello hanno parlato a “Tv Talk” di come si prepara, organizza e sviluppa il loro lavoro. Cioè. Incontro a colazione al mattino, lettura dei giornali e scambi di opinioni, chiacchiere scaletta, telefonate, mensa, ancora un ripasso e via “si gira”. Detta così la questione sarebbe interessante come un “panino” politico di un tg. Ma le cose infatti non stanno in questo modo. Baldini rinuncia alla roulette di una trasmissione fatta anche di battute e “fiati” (i respiri tra una parola e l’altra cara ai doppiatori e ai conduttori radiotelevisivi) e con gli altri, nel tempo restante alla trasmissione, racconta,anzi raccontano qualcosa che non sta nelle facce e nei cervelli da bunker.

Che cosa raccontano e lasciano capire? Che il gruppo funziona perchè al suo interno ci si contagia soprattutto con un buon umore costante , mordente, inquieto e persino ansioso. Fiorello, Baldini e gli altri autori rinnovano un metodo, si comportano come i veri sceneggiatori di un cinema che ormai non c’è più (peccato) e ossia riproducono una cellula mossa e vitali di spunti, correzioni, piccole sfide, pungoli, penne, carta e computer, il tutto in velocità e con la voglia irresistibile di volersi divertire. Perchè solo il divertimento consente all’intrattenimento radiotv di essere un valore in sè e di comunicarci il loro divertimento che diventa nostro, nostro capitale da conservare gelosamente. Altro sperimentazione buroplutoautoritaria di certi direttori di rete e di certi loro produttori alleati ben pagati, tutte facce da bunker.

Chi sono, a proposito, le facce da bunker? Rispondo così. Avete mai visto la faccia di Hitler quando ormai ha capito di essere sconfitto fuori e dentro (l’anima) e con Eva Braun sceglie di suicidarsi nel suo bunker di granito a Berlino? Faccia da bunker, triste e mortale, omicida, ottusa nella sua apparente grandezza, micidiale nella sua arroganza (ovvero: “Non mi avete capito? Stronzi, peggio per voi, io vi mollo e mi sparo con Eva e il camerata Goebbels”).

Ecco. Quando incontro quelli che parlano di “sperimentazione” senza sapere di che si tratta, tanto per riempirsi la bocca; o quelli che scrivono di televisione, di cinema e di tutto riversando la gerla pesante del nulla in poche e presuntuose righe di critica; o quelli che discettano di tv e di “sperimentazione” dimenticando di avere delapidato soldi, risorse, energie quando avevano lo scettro del potere; o i portaborse di tutti costoro, ebbene, quando li vedo, anche solo di sguincio, vedo in realtà le facce da bunker da televisore scatolone o 16:9. Esse sono la crisi, sono l’espressione della situazione d’oggi, sono i responsabil, sono i portavoce della fine. Purtroppo, questi prendono gli stipendi e moltiplicano i contratti da più parti. Ma non pensano di suicidarsi. Forse perchè non c’è uno straccio di Eva che li accompagnarebbe, giudicandoli indegni persino dell’ultimo gesto di congedo.

Grazie Fiorello & C per avermi suggerito -indirettamente-quanto sopra!

ITALO MOSCATI