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Apocalypse Show – Funari, dal 28 aprile

Gianfranco Funari torna in Rai con Apocalypse Show. Quello che prima era solo un rumor è ora una notizia, che Funari commenta abbondantemente in una lunga intervista pubblicata oggi su la Repubblica da cui traiamo alcuni stralci in cui Funari chiarisce alcuni punti fondamentali del suo pensiero televisivo: Io sono come una muta di cani

5 Aprile 2007 09:02

Gianfranco Funari Gianfranco Funari torna in Rai con Apocalypse Show.
Quello che prima era solo un rumor è ora una notizia, che Funari commenta abbondantemente in una lunga intervista pubblicata oggi su la Repubblica da cui traiamo alcuni stralci in cui Funari chiarisce alcuni punti fondamentali del suo pensiero televisivo:

Io sono come una muta di cani in chiesa, faccio rumore. Ma non farò politica: ormai mi annoia. Torno allo spettacolo, primo amore. RaiUno è una rete intelligente, a RaiDue non farei lo stesso effetto[…] al posto di Del Noce non mi sarei assunto. Io lo amo molto, con lui c’è un feeling: se guardamo e se capimo. Sì, con Cugia ha avuto dei problemi. Vabbè, saremo il triangolo mortale di questa tv.

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E noi amiamo riproporvi in breve una carrellata delle apparizioni televisive di Funari, che ha iniziato la sua lunga carriera, che inizia addirittura nel 1970, con La domenica è un’altra cosa. Dopo il debutto ufficiale come conduttore a Telemontecarlo, sbarca in RAI dove conduce prima Aboccaperta, poi il mai troppo rimpianto Mezzogiorno è (fra gli autori del programma figurava Paolo Limiti), dove lanciò il tormentone per le telefonate da casa Pronto, pronto, pronto, c’è e il suo inconfondibile Damme la due, poi genialmente imitato da Guzzanti (il video di questa ormai storica imitazione, dopo il continua).
Fu probabilmente il primo a utilizzare l’espediente dell’Aspettando…, con Aspettando Mezzogiorno subito prima del suo programma. Risultato? Aumento di share con picchi del 37% – come racconta lo stesso Funari – e scopiazzamento dell’idea.
Venne cacciato per motivi politici (la dirigenza non gradì l’invito in studio a La Malfa, PRI), a proposito di epurazioni.
Segue un passaggio in Fininvest (Mezzogiorno Italiano), da cui viene cacciato (e due) per aver espresso in maniera eccessiva il proprio disagio a lavorare nell’azienda. Proprio dopo un’ottima puntata sui funerali di Paolo Borsellino. Vince la causa – nel frattempo si autoproduce un programma dal titolo Zona Franca – e torna a condurre un programma in Fininvest, su Rete4, diviso in due parti (prima e dopo il TG4 di Emilio Fede. Un aneddoto: fra i due, così diversi, non correva buon sangue. E nella seconda parte del suo programma, che si intitolava Punto di Svolta, Funari analizzava i titoli di tutti i TG apgena andati in onda. Tranne quelli del Tg4). Ma la nuova avventura dura poco.
Seguono apparizioni fugaci, programmi su Odeon, una candidatura – poi ritirata – come sindaco di Milano e poi le operazioni, i bypass, di nuovo Odeon e la nuova figura di teleprofeta.
Che ora lo riporta in RAI con uno che di eventi e telepredicatori se ne intende: Diego Cugia, già autore di Rockpolitik.

Lo vedete bene anche voi, ripercorrendo brevemente la biografia catodica del personaggio si copre una buona fetta di storia della televisione, con tanto di tematiche importanti – su tutte, la censura e l’imprescindibile commistione di televisione e politica, alla faccia di chi dice che non c’è -. Ma Funari ha provato anche la carriera da attore, recitando al cinema (più sotto, lo vedete in una scena di Simpatici e Antipatici, con Cristian De Sica)

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