Antonio Verro a TvBlog: Santoro? Suggestivo vederlo contro Floris, ma non amo le minestre riscaldate. Il dopo Floris ad un interno Rai
L’intervista di TvBlog al consigliere d’amministrazione della Rai Antonio Verro.
La Rai è evidentemente sempre di attualità. In questi giorni tiene banco la discussione sull’uscita da viale Mazzini di Giovanni Floris, passato a La7. Ora è partito il toto nomi su chi lo sostituirà a Ballarò, il programma politico del martedì di Rai3. Di questo e altro abbiamo parlato con il consigliere d’amministrazione della televisione pubblica Antonio Verro. Nominato nel 2012 in quota centro destra, Verro conosce bene l’azienda radiotelevisiva pubblica, essendo al secondo mandato nel CDA di Viale Mazzini.
Sembra ci sia una trattativa per il ritorno di Santoro in Rai, magari per occupare lo spazio del martedì di Rai3, che ne pensa, sarebbe favorevole ?
Ho letto anche io queste voci. Francamente non sarei d’accordo, perché non mi piacciono le porte girevoli e neppure le minestre riscaldate. Anche se francamente, sarebbe suggestivo vedere Santoro in Rai, contro Floris su La7.
Se dovesse votare in consiglio per un ritorno di Santoro in Rai, voterebbe quindi contro ?
Si tratta di un ipotesi, in quanto su queste cose i consiglieri non sono chiamati ad esprimersi. Però ribadisco che, ipoteticamente, voterei contro.
Ritiene sia stata svolta nel miglior modo possibile la trattativa fra Floris e la Rai? In altre parole lo avrebbe trattenuto a tutti i costi ?
Non ho elementi per dire come sia stata condotta la trattativa tra Rai e Floris, o per meglio dire fra la Rai e Caschetto. Perché poi alla fine della fiera, credo che il protagonista di questa partita sia stato più l’agente che Floris stesso. Banalmente credo che tutto sia riconducibile ad una questione di quattrini. Spesso e volentieri le questioni legate ai quattrini, vengono mascherate da fantomatiche motivazioni editoriali. Credo che in un momento come questo dove c’è, giustamente, una grandissima attenzione su come vengano usate le risorse pubbliche, è chiaro che non si potevano fare eccezioni per nessuno, neanche nei confronti di Floris. Ritengo quindi che il motivo fondamentale del mancato rinnovo del contratto a Floris, sia stata una questione di quattrini. Bene ha fatto la Rai a non seguire queste esasperazioni delle logiche commerciali.
A chi dice che Floris con i suoi ascolti, avrebbe consentito guadagni importanti alla Rai, cosa risponde ?
Rispondo che questi numeri sono molto elastici e ballerini. Con il meccanismo del sopra la linea e sotto la linea, si utilizzano strumentalmente i conti e i costi a piacimento. Certamente Floris è un valore aggiunto e porta gli ascolti, però credo che il cedere alle sue richieste, avrebbe determinato a cascata tutta una serie di conseguenze nei confronti di altri conduttori Rai, il cui contratto è a scadenza, che francamente non potevo condividere.
Chi ci vede come suo successore a Ballarò ?
Io vedo il metodo Floris. Floris nasce 12 anni fa da illustre e giovane sconosciuto e viene lanciato alla conduzione di questo programma, dove all’inizio faceva pessimi ascolti. L’azienda ha creduto ed investito su di lui e Floris è diventato quello che oggi è. Credo che la Rai debba scegliere, fra i quasi 1600-1700 giornalisti che ha assunto a tempo indeterminato, il Floris del domani. Questo a mio giudizio è il metodo più efficace, più pratico e secondo me è il metodo che da una parte riesce a motivare tutti i giovani che lavorano in azienda e dall’altra a spezzare un po’ il monopolio dei grandi personaggi e dei grandi agenti che, dal loro punto di vista giustamente, mirano soltanto a prendere più soldi possibili.
Che ne pensa dei nuovi palinsesti presentati dalle tre reti ?
Io mi sono astenuto, quindi mi sono già espresso in quella sede ufficiale. Francamente li vedo troppo poco innovativi. Mi dispiace molto la perdita di alcuni personaggi ed alcuni volti celebri, per fare due esempi: Mara Venier e Licia Colò. Oggettivamente le sostituzioni o i nuovi volti mi lasciano un po’ perplesso. Secondo me c’è un eccesso di programmazione di fiction, che è una cosa costosa, pericolosa, perché poi alla fine rischia di generare una crisi di rigetto da parte del telespettatore. Detto questo, spero, come ci è stato detto dal direttore generale, che questi palinsesti siano un work in progress, per cui, rispetto a come sono stati licenziati, possano essere progressivamente migliorati nel corso dei prossimi mesi. Anche perché e credo sia la prima volta in Rai, c’è un palinsesto che è stato approvato fino a maggio del prossimo anno. Vorrei aggiungere inoltre una valutazione personale e cioè, essendo questo il mio ultimo palinsesto che sono stato chiamato ad approvare, francamente avrei sperato di poter firmarne uno più ambizioso. Questi sono i motivi per cui in sede di votazione in CDA, mi sono astenuto.
Dia un voto all’operato dei tre direttori delle reti Rai
Non mi coinvolga in queste classifiche, perché non spetta a me farle. Stanno facendo il possibile tutti e tre. Devo dire però che il calo di ascolti di Rai3 e di Rai1, francamente valgono più dei voti che un consigliere di amministrazione può dare ai singoli direttori.
A questo punto non le chiedo chi sostituirebbe dei tre, in quanto implicitamente me l’ha già detto
Mi fa piacere che lei tragga queste conclusioni. Per fortuna non sono il direttore generale. Queste sono valutazioni che spettano a lui ed io mi limito solamente a fare le mie, con esito positivo o negativo, rispetto alle conclusioni che fa il direttore generale.
Quest’anno il pomeriggio della prima rete è stato quello che è stato. La decisione di pensionare anticipatamente Daniel Toaff è stata forse troppo affrettata?
Secondo me è stata una mossa suicida. Doppiamente suicida. Toaff è stato in Rai per molti anni il principe degli ascolti. Un grandissimo professionista stimato da tutti. Io francamente non l’avrei lasciato scappare. Detto questo, la cosa per me imperdonabile, avendo lui risolto anticipatamente il rapporto con la Rai, è di non avergli imposto una clausola di non concorrenza (Toaff lavora attualmente nel pomeriggio di Canale 5, ndr).
Lo richiamerebbe in Rai?
Devo dire di no, pur avendo una grandissima stima verso di lui. Il motivo è lo stesso rispetto alla risposta che le ho dato prima sull’eventuale ritorno di Santoro. Io non lo avrei fatto andare via, perché Toaff è garanzia di ascolti.
Cosa non ha funzionato nel pomeriggio di Rai1 quest’anno ?
Gli ascolti sono crollati perché secondo me la coppia alla conduzione non ha funzionato fino in fondo. Perché il clima complessivo della squadra non era più coeso e coordinato autorevolmente come lo era prima. Aggiungo che secondo me, c’è stato un equivoco di fondo sulla linea editoriale che la trasmissione doveva seguire e cioè meno rivolta al gossip e alla cronaca nera, quindi sostanzialmente inadeguata a rispondere alle esigenze del target del pomeriggio.
Come giudica la nuova coppia alla conduzione della Vita in diretta, che dovrebbe essere Cristina Parodi e Marco Liorni ?
Liorni è un gradito ritorno, lo ritengo un ottimo professionista. Sulla Parodi, che pure è una grande professionista, spero che faccia meglio di come ha fatto a La7. Detto questo, devo dire che la Parodi non è un volto Rai, francamente anche lì avrei preferito una scelta più aziendalista.
A che punto è la questione del ricorso sul decreto dei famosi 150 milioni di euro ?
Credo che la decisione di farlo sia stata già assunta, anche se non formalizzata ufficialmente, perché la maggioranza del consiglio mi pare sia orientata in questo senso. Siamo nella fase in cui dobbiamo decidere come farlo, se avendo cioè il giudice ordinario o quello amministrativo.