Nei talk show bisognerebbe darsi una regola: non invitare persone che abbiano già presenziato in tv nei cinque giorni precedenti. Per una sorta di tutela, sia dell’ospite che del programma stesso.
Le trasmissioni politiche sembrano non conoscere il significato di sovraesposizione e il rischio di saturazione che questa genera. Stesse facce, stessi temi affrontati e, a volte, stessi duelli. Perché vuoi o non vuoi prima o poi ci si rincontra.
Oltre a giornalisti e politici, che rappresentano lo sfondo necessario per la narrazione quotidiana, lascia a bocca aperta la costante permanenza in tv di figure che, fino a pochi mesi fa, risultavano ignote al grande pubblico.
Uno di questi è indiscutibilmente Antonio Maria Rinaldi, docente di politica economica presso la Link Campus University di Roma. Economista della schiera degli euroscettici, è un vero recordman di apparizioni.
Tono al primo impatto pacato e voce identica a quella di Claudio Ranieri, il professore si è ben presto adeguato alle dinamiche televisive. Duelli serrati, risatine e smorfie in segno di dissenso e persino colpi di teatro come il giubbino giallo indossato dalla Palombelli in omaggio alle proteste francesi contro Macron.
Telecomando alla mano, nell’ultimo mese (22 ottobre-22 novembre) Rinaldi è stato avvistato sul piccolo schermo in media una volta al giorno. Esclusi gli interventi radiofonici e le interviste sulle reti all-news, l’economista amatissimo dai Cinque Stelle vanta ventisei ospitate, equamente distribuite tra Rai, Mediaset e La7.
Numeri impressionanti che sconvolgono più che altro per la loro ‘densità’. Sì perché gli ultimi trenta giorni sono stati funestati da eventi collaterali, come l’omicidio di Desirée Mariottini, i morti in Veneto e Sicilia provocati dal maltempo, fino ad arrivare alle questioni rifiuti e Casamonica. Episodi che hanno per forza di cose riscritto le scalette dei talk, mettendo per un po’ in naftalina manovre economiche e polemiche con l’Unione Europea.
Ma se lo spread chiama, l’economista risponde. E così riecco Antonio Maria che, nel periodo esaminato, ha timbrato 6 volte il cartellino a Stasera Italia (22, 27, 30 ottobre; 6, 14, 20 novembre), 3 volte ad Agorà (24 ottobre; 2 e 14 novembre), altrettante a Tagadà (1, 14, 22 novembre), 2 volte a Cartabianca (23 ottobre, 6 novembre), Coffee Break (23 e 27 ottobre), Night Tabloid (29 ottobre e 12 novembre) e Di Martedì (13 e 20 novembre) e una volta a L’Aria che tira (29 ottobre), Quarta Repubblica (29 ottobre), Mattino Cinque (13 novembre), Linea Notte (13 novembre), W L’Italia (15 novembre) e Piazzapulita (22 novembre).
In due occasioni – Quarta Repubblica e Cartabianca – Rinaldi si è addirittura ritrovato a battagliare con Carlo Calenda, in una sorta di remake che fa riflettere sull’appiattimento dei format di approfondimento. Sconvolge altresì il ritmo quotidiano dell’economista, capace di infilarsi, il 13 e il 14 novembre scorsi, in sei programmi in appena quarantott’ore.
Il Gf Vip pensi a lui per la prossima edizione. La vena polemica c’è, l’allenamento per resistere all’occhio no-stop delle telecamere pure.