Antonio Ricci e il finto esperto (suo amico) che scredita il fotovoltaico
A furia di inseguire l’impegno civile, con la sconvolgente battaglia contro la mercificazione della donna (possibile che siamo tutti rimasti ipnotizzati dai culi delle Veline per 20 anni dimenticando che “sono nate come parodia delle copertine di Espresso e Panorama”?), Striscia La Notizia pesca un granchio, uno di quelli che sa di bufala lontano un
A furia di inseguire l’impegno civile, con la sconvolgente battaglia contro la mercificazione della donna (possibile che siamo tutti rimasti ipnotizzati dai culi delle Veline per 20 anni dimenticando che “sono nate come parodia delle copertine di Espresso e Panorama”?), Striscia La Notizia pesca un granchio, uno di quelli che sa di bufala lontano un miglio. La sorprendente denuncia di un orrido raggiro ai danni “di tutti i cittadini” ordito da quei personaggi, diciamolo quei parassiti, che si fanno installare gli impianti fotovoltaici sul tetto.
Come raccontato anche dai colleghi di EcoBlog il preziosissimo Max Laudadio intervista tale Massimo Burzi, esperto d’energia, “imprenditore in campo energetico“, che sostiene sia possibile (volendo alludere al fatto che si tratti di una pratica diffusa, con prove zero) taroccare i contatori di produzione dell’energia elettrica da fotovoltaico. Come noto l’Enel corrisponde per ogni Kwh prodotto “in proprio” una cifra vicina ai 40 centesimi contro i circa 20 pagati dall’utente quando paga la corrente elettrica dal gestore.
Questa differenza è resa possibile dagli incentivi che vengono finanziati con un’apposita componente della tariffa elettrica inserita nelle bollette, la componente A3. Secondo l’esperto Burzi sarebbe semplice far risultare come prodotta dai pannelli anche dell’energia proveniente dal normale contatore di casa ricevendo così per ogni Kwh 20 centesimi di guadagno truffaldino. L’errore è a dir poco grossolano, basterebbe conoscere la materia almeno in parte. Come spiegato su Violapost, che ha smascherato la (dis)informazione di Striscia:
la fantomatica truffa non è assolutamente possibile perché una delibera dell’AEEG (88/07, 89/07, 90/07) prevede che se un impianto produce dal 30% in più di quanto previsto in base alle tabelle UNI 10349 è immediatamente sottoposto a controllo.
Com’è possibile che l’attentissima redazione di Striscia abbia confezionato un pasticcio del genere? Semplice, Ricci si è fidato del suo conoscente Massimo Burzi. Il personaggio in questione, che con aria supponente e compiaciuta mostra “la truffa” tutto è tranne che “un esperto di energia“.
Burzi conosce Ricci da tempo, era già comparso su Striscia tempo fa nelle vesti di “manager di inutili gadget” e inventore della giacca luminescente composta da fibre ottiche, ma può anche vantare altre opere ingegneristiche come “le scarpe a motore e degli sci marini“. Burzi è anche uno scrittore, autore dell’imperdibile tomo “Burzi: L’uomo La Leggenda Il Mito“.
Certo è che se “gli esperti di energia” che vengono interpellati da Striscia sono questi diventa facile trovarsi a parlare per la prima volta di presunte truffe sul fotovoltaico (non realizzabili) senza avere mai fatto cenno allo scandalo delle “fonti assimilabili” con le quali i ricchi industriali, da Moratti a Garrone, guadagnano producendo energia incentivata dalla componente A3 bruciando gli scarti (inquinanti) della raffinazione del petrolio.