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Antonino Chef Academy 2021, Cannavacciuolo è il prof che vorremmo

La prima puntata della terza stagione di Antonino Chef Academy conferma la bontà del progetto accademico e fa venir voglia di imparare.

29 Agosto 2021 23:00

“Ragazzi, non mettiamo mai limiti: anche l’ananas sulla pizza potrebbe diventare un’idea”

Il prof. Antonino Cannavacciuolo è tornato ed è proprio il docente che tutti avremmo voluto avere: esigente e sorridente, affettuoso e rigido, riesce a fare con i ragazzi quello che fa anche in cucina ovvero equilibrare contrasti, fondere i sapori e far vivere un’esperienza a tutto tondo, umana e professionale, anche a chi sta a casa.

Antonino Chef Academy 2021 ha aperto le porte del suo terzo anno accademico e mostra di avere sempre qualcosa da insegnare: il format non cambia, lo stile neanche, la costruzione neppure, ma il prodotto è sempre fresco grazie al professore e a tutto il suo staff. Con questo mi riferisco in primis agli  autori, per quella capacità di riuscire a trovare sempre nuovi modi di presentare cose viste e riviste e per quella scintilla che permette di illuminare luoghi e scorci inediti sulla cucina: penso ad esempio al Museo del Design sede della prima prova in esterna dell’anno e all’ideazione di due formati di pasta. In secundis, ma è strettamente correlato, aglo ospiti – scelti con curiosità e con voglia di far conoscere qualcosa di nuovo nell’ennesimo cooking show/talent: anche in questo caso gli ospiti della prima puntata sono più che rappresentativi della varietà di spunti, ovvero il maestro del taglio e 4 cappelli dalla Guida dell’Espresso Wicky Priyan e il Food Designer Paolo Barichella.

La parte migliore resta quella in aula: le lezioni e le dimostrazioni di Chef Cannavacciuolo, come quella sulle farciture oggetto della prima prova, così come le tecniche e gli approfondimenti proposti dagli ospiti sono momenti di apprendimento, tanto in aula quanto a casa. Ed è l’aspetto più interessante del format, più dei battibecchi in sala relax tra i concorrenti, più delle rivalità da talent espresse in confessionale. Il filo conduttore della sfida è che si deve sempre dare il massimo e che c’è sempre da migliorarsi: non ci sono scuse, non ci sono lamentele, come vuole una cucina che si rispetti. E rispetto è l’altra parola chiave, per Cannavacciuolo, sempre e comunque.

“Io vi vedo e vi rivedo nei miei 20 anni. Farò il massimo per fare uscire il massimo da tutti voi ma dovete dimostrarmi che non ho sbagliato a scegliervi”

dice Cannavacciuolo accogliendo gli studenti in classe per questo Antonino Chef Academy 2021. Positività, voglia di imparare, curiosità, responsabilità, rispetto: è la lezione migliore che possa arrivare da un talent, tanto più che parla a giovanissimi appassionati e professionisti. E dovrebbe essere il leit motiv per tutti i programmi di genere.