Diciamolo subito: lo spettro di Fleabag, in una serie tv come Antonia, si sente subito. Inevitabile, d’altra parte, avere l’istinto di ricordarsi la serie cult inglese di e con Phoebe Waller-Bridge che ha rotto gli schemi del solito racconto femminile creando un irresistibile caos narrativo in cui dubbi e certezze riuscivano a convivere. Ma la novità tutta italiana disponibile su Prime Video è all’altezza di questo paragone?
Antonia serie tv, la recensione
Dall’endometriosi di cui la protagonista scopre di essere affetta la serie tv allarga pian piano lo sguardo, mostrando la crisi esistenziale in cui non solo gli spettatori (sì, anche uomini) e le spettatrici possono ritrovarsi. Rinunciando un po’ a quel cinismo con cui ci aveva deliziato Fleabag, Antonia preferisce una sincerità più morbida sulle bugie che spesso raccontiamo a noi stessi e che altrettanto spesso fingiamo di non riconoscere.
Quello che in sei episodi compie la protagonista è il viaggio, dicevamo, di una generazione, spesso confusa e insoddisfatta ma che non può lamentarsi per non passare per vittima e piagnucolona. Antonia, invece, ci ricorda che tutti hanno diritto a dire di stare male e di essere insoddisfatti, anche se questo non potrebbe portare a un miglioramento della propria condizione. Ma rendersi conto che qualcosa non va è un primo passo per ricordarsi che dobbiamo essere i protagonisti della nostra stessa vita.
È quello che prova a fare Antonia in questa prima stagione (con l’augurio che possa essercene una seconda: sicuramente il materiale c’è), circondata da altri personaggi che raccontano ciascuno varie fasi della vita in cui i cambiamenti più he entusiasmare, spaventano.
Si vede che tutti e tutte hanno creduto in questo progetto, che si può definire comedy ma che, in fondo, di comico ha ben poco. Antonia non strappa la risata, eppure ha quella leggerezza che salva la sceneggiatura dal rischio di ogni presunzione esistenziale possibile con una storia di questo tipo.
È questa la strada che Prime Video dovrebbe continuare a seguire, nel campo delle serie comedy: esperimenti recenti come Gigolò per caso e No Activity-Niente da segnalare hanno dimostrato che non basta un buon cast per convincerci a sorridere, ma serve anche una buona idea, nuova e al passo con i tempi. Con Antonia tutti questi ingredienti ci sono.