Antonia, intervista con Chiara Martegiani: “Il paragone con Fleabag? Mi spaventa ma abbiamo cercato la nostra identità”
La serie in sei episodi arriva su Prime Video da lunedì 4 marzo
Antonia è la nuova serie tv italiana di Prime Video disponibile da lunedì 4 marzo e composta da 6 episodi da circa 30 minuti. Chiara Martegiani, compagna nella vita di Valerio Mastandrea, è ideatrice e co-sceneggiatrice (con Carlotta Corradi ed Elisa Casseri) oltre che protagonista di questa serie tv, un dramedy su un’attrice trentenne in crisi. Come ha raccontato durante la conferenza stampa di presentazione, ha iniziato a pensare alla serie quando sentiva di trovarsi in un momento di stasi della sua vita, trovandosi ad affrontare paure e insicurezze di una generazione precaria.
Mentre ha iniziato a scrivere ha scoperto di avere l’endometriosi e ha deciso di inserire questa malattia all’interno della serie perché rappresentava perfettamente il senso di precarietà e instabilità che cercava. Per superare l’endometriosi una donna deve decidere se avere un figlio o se anticipare la menopausa, in qualche modo, come ha detto anche lei nella presentazione, se conformarsi a quelle che sono le aspettative della società o smettere di essere donna.
“Questo personaggio arrivava dalla mia testa” ci racconta nell’intervista video che trovate qui sopra “è stato molto più semplice fare questo che calarsi in un personaggio che è nella testa di un altro. Piuttosto è stato più difficile vedere il risultato finale, perché magari hai un’idea ma poi alla fine esce qualcosa di leggermente diverso.”
Antonia sostanzialmente è una commedia, pur trattando temi molto significativi come una malattia di cui spesso si parla poco e che solo recentemente sta avendo attenzione mediatica.
“Questa è la grande libertà che ci dà il cinema. Un dramma possiamo raccontarlo con ironia, spesso nelal vita è così si ride delle cose drammatiche. Mi sembrava che l’ironia fosse la chiave perfetta per raccontare questa storia. Poi è un tono che è stato quasi naturale”.
Guardando la serie, al suo formato, alla sua struttura è impossibile non pensare a Fleabag e alla sua creatrice Phoebe Waller-Bridge.
“Siamo stati molto attenti a non rifare Fleabag, è inglese è anche molto lontana da noi come scrittura e struttura. Abbiamo sicuramente ripreso il formato. La nostra serie che ha molto ritmo come Fleabeg. Un po’ il paragone mi spaventa perché è una serie che è piaciuta a tutti, ma credo che anche noi abbiamo un’identità ben definita e chiara”.
Come si vede anche nella locandina della serie il pollo è un animale simbolico per Antonia, scelto, come hanno spiegato le sceneggiatrici, perché il pollo resta tale se ucciso giovane altrimenti diventa gallina se fecondato o gallo. Un bivio simbolico come quello di Antonia. E Chiara ha un suo animale simbolo? “Non ho fatto il rito sciamanico ma non so perché penso sia un cavallo (ride, ndr.)“.