Announo: la prima puntata s’aggrappa a Renzi. Talk tra giovani sterile, Innocenzi rinuncia alle domande
Su PolisBlog la diretta della prima puntata di Announo. Ecco cosa ha funzionato e cosa no
Se Announo aveva il proposito di innovare il genere del talk show, allora, molto semplicemente, non ci è riuscito. La prima puntata del programma condotto da Giulia Innocenzi si è dovuta aggrappare a Matteo Renzi, protagonista assoluto della serata, per superare le flemmatica partenza affidata alla sterile discussione tra i giovani. Ma vediamo, nel dettaglio, cosa non ha funzionato e cosa ha funzionato.
Announo, cosa non ha funzionato
La prima parte del talk più che una discussione tra giovani capace di offrire spunti interessanti è stata l’espressione di slogan da parte di perfetti (o quasi) sconosciuti che la regia ha talmente ignorato al punto da dimenticare di mandare in onda i sottopancia esplicativi delle loro identità (il primo è apparso soltanto alle 21.42). In generale Announo ha dimostrato come il talk show non possa non arrendersi al politico big di turno. L’assenza del politico in studio azzera la tensione narrativa. L’assenza di un politico big rischia di azzerare gli ascolti. Per questo Announo può funzionare soltanto a mo’ di evento, per 4 puntate e poi basta, giusto il tempo di ospitare i leader dei tre partiti più importanti (Berlusconi, salvo sorprese, ci sarà giovedì prossimo) e di commentare il voto europeo.
La parte interattiva del programma è stata, come succede praticamente sempre nei talk, dimenticata, con la Innocenzi che soltanto alle ore 23.32 ha lanciato il debole giochino legato agli hashtag #stocon (vinto dai due stranieri, per la serie ‘il buonismo non è solo in Samba finalista del Gf’).
La conduttrice ha rinunciato alle domande, lasciando ai giovani contrapporsi allo straripante Renzi, il quale ad un certo punto è parso assolutamente in grado di gestire i tempi di un talk quasi meglio della Innocenzi (quasi rimproverata perché la trasmissione stava diventando Il processo di Biscardi). Il Premier ha potuto sbizzarrirsi in lunghe risposte e articolati preamboli, riuscendo a raccontare per esempio anche del quadrangolare di calcetto giocato dal figlio domenica scorsa.
La domanda iniziale, “Dobbiamo avere paura?” è rimasta senza risposta ed è stata per larghi tratti dimenticata. Anche l’obiettivo, annunciato dalla Innocenzi a TvBlog, di concentrarsi su un solo tema è stato disatteso, a meno che qualcuno creda che ci sia un nesso tra l’immigrazione, Genny ‘a carogna, Pelù e le coperture agli 80 euro.
Announo, cosa ha funzionato
I servizi e i reportage, come accade in altri talk come Piazzapulita e Ballarò, sono il punto forte del programma; da segnalare però la difficoltà della Innocenzi a far coincidere nei tempi i temi discussi in studio con quelli affrontati nelle clip proposte.
Il botta e risposta tra Marco Travaglio (autore di un riuscitissimo editoriale) e Matteo Renzi, pur apparendo in contrasto con il contesto ‘fresco’, ha contribuito a dare maggiore ritmo alla serata (per la serie ‘si poteva fare a meno dei giovani’).
La Innocenzi ha scelto la via della conduzione per sottrazione, alla Maria De Filippi. Scelta comprensibile, ma forse inopportuna per un talk show politico strutturato in questa maniera. Perché, o sei Floris ed hai lo studio zeppo di politici pronti a polemizzare, oppure qualcuno che faccia domande puntuali, con cognizione di causa, è d’uopo.
Altrimenti il rischio (programmato?) è che Announo si trasformi in una ribalta elettorale per il politico di turno chiamato ad esprimere davanti ad una, interessante elettoralmente parlando, platea di giovani idee e convinzioni su temi più o meno ‘larghi’ senza dover rispondere di quanto fatto nelle sedi istituzionali fino ad oggi.
In conclusione restano due dubbi, decidete voi se marginali o di primo piano. Come avrà preso Barbara d’Urso il fatto che Vittoria Schisano (reduce da un’operazione che l’ha resa definitivamente donna) era a Roma nonostante fino a ieri a Pomeriggio Cinque raccontasse di non poter prendere voli aerei – e per questo era collegata col programma di Canale 5 dalla Spagna?
E come mai il tifoso napoletano testimone oculare dei fatti di Roma, intervistato da Sandro Ruotolo, è stato doppiato sebbene il TgLa7 avesse trasmesso ieri sera uno spezzone dell’intervista con la voce originale?
Announo, stasera su La7 il debutto di Giulia Innocenzi: Matteo Renzi si confronta con 24 giovani
Questa sera alle ore 21.10 su La7 debutterà Announo, il nuovo talk show politico condotto da Giulia Innocenzi (intervistata da TvBlog). La puntata, la prima delle quattro previste, sarà seguita in liveblogging da PolisBlog. La squadra che lavora alla trasmissione è praticamente la stessa di Servizio Pubblico, il cui cast è confermato in toto. Infatti Michele Santoro curerà la consueta anteprima, Marco Travaglio interverrà facendo da finestra sulla campagna elettorale, Vauro commenterà con Santoro la discussione in studio, e Gianni Dragoni sarà il “controllore dei numeri”, come annunciato dalla Innocenzi in conferenza stampa.
Ospite della prima puntata è il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sebbene i protagonisti annunciati siano 24 giovani. Il Premier prima li ascolterà e poi si confronterà con loro, in particolare su un preciso argomento introdotto ad inizio puntata con una domanda. Stasera in discussione la questione dell’immigrazione e del proliferare di movimenti di estrema destra, antieuropei e anti immigrati; titolo della puntata, Dobbiamo avere paura?.
Nel corso della diretta verrà trasmessa l’intervista realizzata da Sandro Ruotolo ad un tifoso napoletano presente a Roma sabato scorso, che garantisce di aver visto Daniele De Santis sparare contro Ciro Esposito, ma “quella non era l’unica pistola” (un estratto è stato mandato in onda ieri sera dal TgLa7).
I 24 giovani sono Filippo Pongiluppi, trentatreenne ex concorrente GF12, Andrea “Axos” Molteni, ventiduenne rapper milanese, padre di una bimba di due mesi, Cecilia Sala, diciottenne studentessa romana (già vista a Piazzapulita), Larry Stragliotto, diciottenne di Bassano del grappa, Malia Zheng, ventiseienne di Prato, Marta Canino, ventinovenne veneziana, Cristian Di Sante, ventinovenne romano, Cesare Vernarelli, trentatreenne, con licenza elementare, padre di una bambina, Silvia Sardone, trentunenne milanese, Giuseppe “Stima” Baldo, ventenne milanese,
Simone Del Grosso, ventitreenne milanese, Mariano Brandi, ventitreenne napoletano venditore ambulante, Prince Obeng, venticinquenne senegalese che vive a Milano, Vittoria Schisano, trentenne di Pomigliano D’Arco, Dario Pennino, trentenne che si è trasferito a Londra, Niccolò Ferragamo, ventiduenne imprenditore fiorentino, Susanna Ceccardi, ventisettenne di Cascina Pisa che ha studiato giurisprudenza, Andrea Pasquini, ventiseienne bolognese, Elisa Serafini, ventiseienne milanese, Yassine Lafram, ventottenne marocchino, laureato in lettere e filosofia, che ora vive a Bologna, Isabella Cossaltel, trentenne di Feltre, Mirko De Martini, ventitreenne romano, esponente di CasaPound, Refiela Shoraj, ventiquattrenne albanese invalida che vive a Firenze e fa la stilista, Eugenio Lilli, ricercatore trentenne universitario che lavora a Londra.
Al programma collaborano Luca Bertazzoni, Andrea Casadio, Giulia Cerino e Pablo Trincia (intervistato da TvBlog).
Il programma è curato da Marisol Roesler Franz, Francesca di Stefano e Viviana Morreale. La regia è di Alessandro Renna.
Il pubblico potrà interagire durante la diretta utilizzando Twitter e potrà scegliere (utilizzando l’hashtag #stocon ed il nome della persona scelta tra i 24) il giovane che avrà l’ultima parola da dibattere con Renzi.