Amici – Annalisa Scarrone non dava i “Brividi” (di Federica Camba e Daniele Coro)
La vittoria di Virginio ad Amici ha ricordato al sottoscritto quella sfiorata da Massimo Di Cataldo (poi battuto da Pago) a Music Farm, il reietto sanremese da rilanciare che se ne stava in un cantuccio tutto il tempo. Probabilmente, se al posto di Pago ci fosse stato Marco Carta (o Stefan Poole?), il pur bravo
La vittoria di Virginio ad Amici ha ricordato al sottoscritto quella sfiorata da Massimo Di Cataldo (poi battuto da Pago) a Music Farm, il reietto sanremese da rilanciare che se ne stava in un cantuccio tutto il tempo. Probabilmente, se al posto di Pago ci fosse stato Marco Carta (o Stefan Poole?), il pur bravo Simonelli, rimasto senza antagonisti maschili sul televoto ormonoso, non l’avrebbe ugualmente spuntata. Il trionfo è avvenuto per la prima volta senza pathos in studio: tutto l’entusiasmo era stato speso da discografici e giornalisti per complimentarsi con la De Filippi per la danza (?!?), mentre il premio della critica era già pronto per Annalisa.
E così ci siamo gettati alle spalle l’edizione gold di Amici, che ha visto nella sua proclamazione il ritrovato trionfo della routine, di un format che non ha più bisogno di eccellere su X Factor, ma ha trovato abbastanza legittimazione per reggere la domenica sera di Canale 5. A giochi conclusi mi piace riflettere su quello che oggi è diventato il prodotto Amici, e sul perché di una vittoria mancata di Annalisa Scarrone.
La cantante dai capelli rossi, e occhi a cerbiatto, era la Noemi che Maria De Filippi cercava da troppo tempo. Se avesse partecipato al talent show della concorrenza, seppur seguita da un bacino di spettatori inferiore, Annalisa avrebbe potuto trovare un riscontro decisamente più all’altezza del suo mondo interiore e artistico. E ricordiamo che quest’anno nessun cantante italiano si è speso per scrivere un inedito di Amici, come è accaduto con Grignani, la Grandi e Antonacci per le edizioni passate (se omettiamo i Modà, che però poi si sono presi Emma a Sanremo).
La Scarrone si è presentata ad Amici con un inedito come Solo, assolutamente alternativo e genialmente originale. Poi, per la compilation, hanno stuzzicato la sua forza retrò con Inverno, che Ozpetek avrebbe potuto usare benissimo come colonna sonora di un suo film, stile Remedios o 50mila lacrime. Peccato che ad Amici, se non fai venire i “brividi”, non esisti.
[Foto da Facebook]
Virginio Simonelli vince Amici 2011 canto
E così arriva lei, nostra signora di “luna e stelle” come neanche Sailor Moon, la vera responsabile dell’appiattimento canoro di questo talent show. Stiamo parlando dell’autrice Federica Camba, paradossalmente colei che deve il suo successo alla reietta Martina Stavolo, visto che ‘Due cose importanti’ – oltre a fare da supetraino della compilation Scialla – ha sdoganato il suo presidio ad Amici con il musicista Daniele Coro, suo compagno anche nella vita. Ma è stato soprattutto l‘effetto “Immobile” a coronarne la firma garantita per tutti gli Amici a venire.
Il loro stile è facilmente riconoscibile: basta mettere a confronto l’inizio di ‘Estranei a partire da ieri’ di Alessandra Amoroso e quello di ‘Brividi’ contenuto nell’album di Annalisa, per denunciare lo “snaturamento brufoloso” di quest’ultima:
INCIPIT ‘ESTRANEI A PARTIRE DA IERI’
“La luna è un soffio
se alzi il braccio puoi toccarla
ti guarda immobile
ed ha un sorriso da bastarda
e tra le stelle
i desideri della gente
che cerca un po’ di sé
mentre io cerco te”.
INCIPIT ‘BRIVIDI’
“La luna che mi guarda
ha un viso da lontano
che scruta misteriosamente
tutto quanto andare piano
e passa in mezzo ai tetti
e bussa bussa alle finestre
in cerca di una stella
ma le stelle stanno in cielo
mentre tu mi sfiori piano
Brividi brividi
mentre tu mi sfiori”
Insomma, nel momento in cui ad Annalisa è stato rinfacciato di non comunicare, hanno subito chiamato in soccorso la coppia da singhiozzo assicurato. Peraltro, basta sentir cantare la stessa Camba – a sua volta legata da un rapporto privilegiato con la Warner e promozionatissima a Mediaset – per notare un “effetto amorosesco” dilagante che sta penalizzando più di tutti la stessa Alessandra.
Le canzoni di Camba e Coro si riconoscono dall’andamento altalenante che ti costringe a ballonzolare come Sandrina, dall’exploit starnazzante e dalla complessiva costruzione barocca. E poi dalla presenza di un vocabolario da film di Moccia sin dai titoli (‘La voce delle stelle’ di Loredana Errore, ‘Polvere di stelle’ di Valerio Scanu, ‘Dentro a ogni brivido’ di Marco Carta, ‘Brividi’ di Annalisa Scarrone, ‘Stupida’ di Alessandra Amoroso, ‘Folle paradiso’ di Emma Marrone).
Non è un caso che Gianni Morandi e Alessandra Amoroso abbiano fatto un programma insieme “sulle stesse corde”: Grazie a tutti era ancora una volta targata Camba e Coro. E, per chi volesse rispolverare il testo di Colpo di fulmine della Tatangelo, il ritornello suonava così:
“I sogni non sono nei cassetti perché ci stanno stretti e rimangono a metà
Ed hanno paura del buio
Per questo non vanno compromessi arrivano in diretta senza pubblicità
Crudeli,
Bastardi
Come questo…
Colpo di fulmine”.
Dall’anno prossimo si consiglia di aprire Amici a nuovi autori.