Anita Garibaldi: su Raiuno la fiction con Valeria Solarino e Giorgio Pasotti
Su Raiuno Anita Garibaldi, il film-tv che racconta la storia della compagna di Garibaldi con Valeria Solarino e Giorgio Pasotti nei panni dei protagonisti
Stasera e domani, alle 21:10, su Raiuno si celebra ancora il 150esimo dell’unità d’Italia, attraverso una fiction che racconta la storia della donna che per anni ha affiancato l’Eroe dei due mondi: “Anita Garibaldi”. Prodotta da Raifiction e da Goodtime, ha il soggetto di Massimo De Rita, Mario Falcone ed Amedeo Minghi (che ne ha anche curato la colonna sonora), che hanno scritto la sceneggiatura con Valentina Ferlan e Patrizia Pistagnesi. Il tutto, con la regia di Claudio Bonivento.
Protagonista, dicevamo, è Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, meglio nota a tutti come Anita Garibaldi, che nel film tv sarà interpretata da Valeria Solarino, al suo primo lavoro per la tv. Ad affiancarla, nei panni dell’altro protagonista della fiction, ovvero Giuseppe Garibaldi, ci sarà Giorgio Pasotti. I due metteranno in scena, insieme ad un cast nutrito (in cui troviamo anche Tosca D’Aquino, Nini Salerno, Francesca Cavallin e Nicoletta Romanoff ) non solo una storia d’amore, ma anche le difficoltà di una donna ribelle per affermarsi all’interno di una società patriarcale ed, ovviamente, il Risorgimento italiano.
La fiction parte da una giovane Anita, che vive a Laguna, una cittadina del Sud del Brasile, e che per fare fronte alle difficoltà della famiglia dopo la scomparsa del padre deve sposare un uomo, un calzolaio, rude e violento, che la abbandonerà per unirsi alle truppe imperiali. L’incontro con Garibaldi avverrà poco dopo quando l’uomo, insieme ad altri italiani esiliati in Brasile, deciderà di aiutare i ribelli. Anita, da sempre spirito battagliero, s’innamorerà subito di lui, nonostante la differenza d’età (lei ha 18 anni, lui 32), ed appoggerà i suoi ideali.
Valeria Solarino
La loro unione sarà consolidata dall’arrivo del primo figlio, Menotti. Anita e Giuseppe passano anni difficili a Montevideo, in Uruguay, dove dovranno affrontare anche una tragedia. In tutto questo Anita spesso è sola, mentre il marito continua le sue battaglie. Ma la donna, una volta arrivata a Nizza dalla madre di Garibaldi insieme ad altri due figli oltre al primo, non vuole più stare a guardare.
Così, deciderà di unirsi alla nuova sfida di Garibaldi, quella della guerra di liberazione dell’Italia. Con lei, molte altre patriote, che arriveranno a lottare fisicamente per difendere i propri ideali ed aiutare i propri uomini. Ma Anita, che intanto è incinta di un altro figlio, inizia a sentire la stanchezza a causa della sua condizione…
Su Anita Garibaldi ci sono poche opere con cui confrontarsi. Una è “Camicie rosse”, con Anna Magnani, del 1952. Il rischio, a sentire il regista, era quello di ritrovarsi con un’opera puramente agiografica, che non desse merito alla vita di una donna che contribuì alla lotta che ha portato all’unificazione d’Italia:
“Si poteva allora tentare di raccontare una giovane donna ribelle che si rivolta contro un destino obbligato di povertà e sottomissione e le sue crudeli convenzioni; di una coscienza femminile che si forma nel fuoco dell’esperienza, fra mille esitazioni e paure, fra incertezze e delusioni, quale deve essere stato il percorso all’epoca, nel secolo diciannovesimo, di tante donne del sud del mondo e della società. Donne di cui non conserviamo neanche il ricordo di un nome, al contrario delle nobili patriote con cui Anita, dopo una naturale, iniziale ritrosia, sperimenta una storica ‘sorellanza’, in nome di libertà e progresso.
La chiave della scelta di un punto di vista femminile, di un ritratto quasi speculare, senza tradire o dimenticare la Storia, suggeriva una storia che, forse, può avvicinare la lontana epopea patria alla rinnovata coscienza generazionale dei nostri giorni: quella di un incontro fra due giovani di mondi e culture molto distanti fra loro, uniti da passione e ideali, minacciati dalla repressione, ma anche dai pregiudizi di una cultura patriarcale e maschilista che si annida fin nel loro rapporto e che, infine, fa di Anita non solo la vittima simbolica per eccellenza della Reazione, quanto la testimone di un mondo che sta cambiando molto, molto in fretta.”
Se da un lato si tratta dell’ennesima fiction storica, dall’altro la novità sta tutta nel punto di vista della protagonista, attraverso la cui esperienza, effettivamente poco nota al pubblico, la fiction potrebbe offrire nuovi spunti non solo sulla storia dell’unità d’Italia, ma anche sul ruolo che le donne ebbero in quel difficile ed importante processo di unificazione.
Valeria Solarino protagonista della fiction su Anita Garibaldi