“È una questione di gusti, preferivo le canzoni di Chiara e di Lele“. Andrea Delogu risponde così quando le ricordiamo che anche per ‘colpa’ sua la band La Rua, a sorpresa e tra la generale sorpresa, non salirà sul palco dell’Ariston a febbraio prossimo. Determinata, apparentemente inscalfibile, appassionata e sempre e comunque cortese, è una delle conduttrici televisive in ascesa: “Mi è dispiaciuto che un gruppo così sia stato eliminato. Ma sono talmente conosciuti che non sarà un Sanremo Giovani perso che minerà la loro carriera“.
Dopo aver fatto parte della giuria televisiva di Sarà Sanremo la Delogu e dopo il dating show Parla con lei torna su FoxLife (Sky, 114) con Dance Dance Dance, nuovo talent dedicato alla danza al via mercoledì 21 dicembre 2016 alle 21.10. Alla conduzione insieme a lei Diego Passoni di Radio Deejay.
Dance Dance Dance è una esplosione di colori, musica e danza. È intrattenimento puro. Con Diego, anche se non ci conosciamo da tanto tempo, c’è simpatia e rispetto; non interpretiamo ruoli, le cose finte non reggono. La nostra sarà una conduzione veloce, faremo incursioni da bulletti.
Un talent sulla danza. Quanto e come diverso da Amici e Ballando con le stelle?
La danza accomuna tutti, anche me e te che a volte andiamo in discoteca. La cosa speciale di Dance Dance Dance è che i concorrenti devono riproporre coreografie che tutti conosciamo molto bene. Ognuno di noi è giudice. Tu che sei a casa sai a memoria la coreografia che i talent eseguono. Vanessa Incontrada valuterà l’emotività e la passione, i due tecnici Luca Tommassini e Timor Steffens guarderanno il singolo passo non riuscito anche perché magari quel passo l’hanno coreografato loro nella versione originale. Insomma, c’è professionalità, ma alla fine il pubblico resta comunque il giudice totale.
I concorrenti e, immagino, anche voi conduttori state lavorando da settimane al programma. Eppure nella tv di oggi le prove sembrano quasi un optional…
Provare è un sogno. È come ripetere la lezione a casa prima dell’esame. Quando sali sul palco senza preparazione devi appoggiarti alla simpatia e al pubblico più o meno caldo, se invece riesci a prepararti… cambia tutto.
Ti vedremo ballare?
Sì. Io non sono brava come Diego, che è un ex ballerino, però ho cercato di dare il meglio…
Non possiamo dimenticare il tuo passato da Letteronza a Mai Dire Domenica. Non so se tu, invece, abbia rimosso quell’esperienza…
Ma va!? Adoro! È stato il mio primo lavoro vero, fatturato, grazie alla Gialappa’s. Incredibile.
Quindi sai ballare o no?
Mi piace ballare e mi ci impegno davvero. Però non ho la tecnica di chi ha studiato e di chi pratica da tempo. Poi se un giorno mi ci metto di impegno sono sicura che brava posso diventarlo… Ora non lo sono.
In pratica ti stai candidando a concorrente di un talent sulla danza.
Ma che sei matto? Manco morta! Sono talmente terrorizzata dal provare tutti quei passi… Io non ce la farei a fare tutte quelle coreografie. I concorrenti di Dance Dance Dance ne portano anche tre a puntata. Non so proprio come facciano…
Ma è vero che la danza in televisione non funziona?
Non me lo sono mai chiesta, in realtà. Mi pare che tutti i programmi sulla danza funzionino, o forse gli ascolti non sono buoni?
Beh, ad Amici l’attenzione verso il canto è sempre un gradino sopra quella per la danza.
Probabilmente perché è più facile appassionarsi ad uno che canta, perché lo puoi fare anche tu da casa. Dance Dance Dance in questo senso è più facile perché tu spettatore vedi qualcosa che già conosci, non ne sei estraneo. Non guardi solo un ballerino bravo, ma un balletto che magari sai a memoria.
Questa è l’arma segreta di Dance Dance Dance?
Sì. Ti tocca nei ricordi e nelle passioni. Qual è il tuo videoclip preferito?
Ti potrei dire Thriller, anche perché so che sarà proposto in puntata…
Esatto. Tutti davanti allo specchio abbiamo provato a farlo almeno una volta. Quando lo vedrai a Dance Dance Dance non ti sentirai più così sciocco per aver preso in mano una spazzola e aver scimmiottato il tuo cantante preferito. Anzi, sarai il mio eroe! (ride, Ndr)
Scrittrice, giurata, conduttrice tv, conduttrice radiofonica. Come vorresti essere definita?
Conduttrice va bene. Il libro, che adesso diventerà un film, è stato una necessità di vita. Il mio lavoro è condurre.
Qualcuno ti ha accusato di essere prezzemolina e di fare un po’ troppe cose diverse una dall’altra.
Sì, qualcuno lo ha scritto, ma cosa ho fatto di così tanto diverso oltre ad aver scritto un libro?
Giurata di Sanremo, ma anche valletta di un programma sportivo come Il Processo del lunedì, per esempio.
Al Processo gestivo i social. E a Sanremo ho fatto parte della giuria televisiva, non di quella musicale; con me c’era anche un’attrice come Anna Foglietta, lì ho portato il mio gusto. Non sono andata a fare la giornalista. Ho sempre fatto la conduzione, integrata poi in altri programmi. Per carità, mi rendo conto che uno mi guardi e dica ‘ha fatto mille robe’, però… speriamo continuino a chiamarmi! (ride, Ndr)
Nel tuo futuro televisivo preferiresti restare il volto di riferimento di un singolo canale, magari di FoxLife, oppure meglio essere a briglia sciolta lavorando su più fronti come fai adesso?
FoxLife ha puntato su di me, mi sta dando responsabilità che mi rendono felice, spero sia una famiglia che non si stanchi mai di me. Poi c’è Stracult su Rai2: se non ci fosse stato Marco Giusti oggi non staremmo qui a parlare, non mi conosceresti, non mi avrebbero chiamato quelli di Fox. Non so cosa mi riserverà il futuro, spero che le persone che lavorano con me non si stanchino di me.
Intanto prosegui su Radio2 con I Sociopatici…
Sì, quella è una follia. Che, non so come, sta andando avanti e funziona. Si vede che è stata una idea buona. E comunque la radio è quella che mi ha fatto imparare più cose per quanto riguarda la conduzione.
La principale qual è?
Mettersi da parte. Se fai un passo indietro nella conduzione, vinci sempre. È l’unica cosa che ho veramente imparato, la conduzione per sottrazione. La sto affinando.