Analisi Auditel: Maurizio Costanzo Show
Lo spettacolo della Vita raccontato al pubblico dalla posizione più apertamente “pubblica” : il palcoscenico di un teatro. Era il 14 settembre del 1982, era il teatro Sistina di Roma e dalla Rete 4 di Mondadori/Caracciolo nasceva il “Maurizio Costanzo Show” . Prima come appuntamento settimanale, poi col passaggio su Canale 5, quotidiano. Son passati
Lo spettacolo della Vita raccontato al pubblico dalla posizione più apertamente “pubblica” : il palcoscenico di un teatro. Era il 14 settembre del 1982, era il teatro Sistina di Roma e dalla Rete 4 di Mondadori/Caracciolo nasceva il “Maurizio Costanzo Show” . Prima come appuntamento settimanale, poi col passaggio su Canale 5, quotidiano. Son passati 26 anni, il teatro non è più il Sistina, ora è il Parioli, ma il tentativo di “raccontare” la vita, attraverso i volti della gente non è cambiato, anzi si è evoluto su più livelli, al passo dei tempi, in sintonia con la società attuale. Un’idea quella del talk show molto cara a Costanzo, iniziata sulla TV di Stato con “Bontà loro” proseguita poi con “Acquario” fino a quel “Grand’Italia” nel 1979 il mercoledi in diretta su RaiUno, quando passando fra un tavolino e l’altro di quel bar ricostruito in uno studio televisivo, con la sua sedia, Costanzo interrogava i propri ospiti alla ricerca di quella confessione che sarebbe stata poi la cifra stilistica di un genere che era in stato embrionale.
Da quelle esperienze in Rai nasce quindi il “Maurizio Costanzo Show” (Alberto Silvestri coautore), dove il coniugare i vari livelli della società passando dalla lotta alla criminalità, celebre la puntata del 1991 in onore di Libero Grassi ucciso dalla mafia con ospite fra gli altri Giovanni Falcone (foto di apertura) realizzata in staffetta con Samarcanda di Santoro su RaiTre (trovate il video dopo il salto), fino ad arrivare ad argomenti decisamente più leggeri, era ed è il mix vincente di una formula che tuttora calca la televisione italiana. Usare il “leggero” come cavallo di troia per far passare quello che forse il grande pubblico generalista avrebbe mal digerito. Memorabili alcuni interventi di Carmelo Bene (trovate il video dopo il salto) Enzo Aprea, del giudice Di Maggio. MCS è stato anche un fucina di nuovi comici e di “teste parlanti” una fra tutte: Vittorio Sgarbi.
Una Liaison mediatica che è stata la fortunata formula di questa trasmissione che in questa stagione appena conclusa ha conosciuto ancora momenti di assoluto prestigio, anche sul fronte degli ascolti televisivi, che hanno segnato come vedremo, cifre di tutto rispetto. Risultati come vediamo dal grafico pubblicato subito dopo il salto, di oltre il 20% nel totale individui, precisamente del 22,93% nella puntata presa in esame del 3 aprile scorso. Molto alta la percentuale del pubblico fra i 15 ed i 24 anni, che raggiunge quasi il 40%. E’ quasi pareggio intorno al 22% per i target 25-44 e 45-64 anni, mentre per il pubblico oltre i 65 anni la percentuale registrata si ferma al 15,44%. Molto apprezzato dal telespettatore del centro sud con una percentuale del 31% e dal pubblico femminile con il 27,77%. Al nord la percentuale è del 17,64% mentre al centro leggermente superiore: quasi il 19%.
Fra i laureati, il programma di Costanzo totalizza, nella puntata presa in oggetto il 15%, mentre fra coloro che hanno conseguito la maturità il 20%. Percentuale maggiore fra coloro che si sono fermati alla scuola dell’obbligo con il 24,67%.