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Analisi Auditel 2.0 – Tempesta d’amore (Rete 4)

Nel 2005 dalla Germania sbarca, senza troppe pretese, nel palinsesto italiano un prodotto destinato a incastrarsi nelle abitudini del telespettatore italiano. “Sturm der Liebe” diventa così “Tempesta D’Amore” e di puntata in puntata raccoglie il gradimento del pubblico nonostante le variazioni di orario e canale che la vedono migrare da Canale5 a Rete4 e dal

di Hit
pubblicato 19 Novembre 2009 aggiornato 21 Gennaio 2021 15:59



Analisi Auditel - Soap opera tempesta d'amore rete 4

Nel 2005 dalla Germania sbarca, senza troppe pretese, nel palinsesto italiano un prodotto destinato a incastrarsi nelle abitudini del telespettatore italiano. “Sturm der Liebe” diventa così “Tempesta D’Amore” e di puntata in puntata raccoglie il gradimento del pubblico nonostante le variazioni di orario e canale che la vedono migrare da Canale5 a Rete4 e dal pomeriggio alla fascia preserale, passando per il prime time.

Seconda trasmissione che mettiamo sotto la lente d’ingrandimento della nostra analsi 2.0 è dunque la soap opera di Rete4 che va in onda tutti i giorni dopo il Tg4 delle ore 19. I dati sono ricavati dalla media delle prime 10 puntate andate in onda nell’attuale mese di novembre. Partiamo dal dato di media che è pari a 1.955.000 telespettatori per una media dell’8,19% di share con una penetrazione del 3,41%. Entriamo ora nei dettagli dell’analisi, partiamo dal sesso dove abbiamo una netta prevalenza delle donne con il 10,08% di share contro il 5,66% degli uomini, composizione dunque del 70,38% del sesso femminile. Buona anche la percentuale di share dei Responsabili di acquisto con il 10,23%, con una composizione del 64,09%.

Passiamo ora all’età anagrafica dove abbiamo una netta prevalenza di pubblico ultrasessantaquattrenne nella percentuale del 51,92% ed uno share del 13,05%, seguito a debita distanza dalla fascia 55-64 con uno share del 7,9%. Entrando nell’età dettagliata il pubblico più numeroso ha 62 anni con uno share sul totale del 14,19%. Passiamo ora alle percentuali per ampiezza di centri urbani, dove vediamo che “Tempesta d’amore” è vista di più nei centri compresi fra 10 e 100.000 abitanti per una percentuale del 46,24% (share dell’8,64%). Per area geografica la soap è seguita per la maggior parte nel sud per il 29,46% (share del 10,98%) mentre per entrare nel dettaglio della regione abbiamo la Lombardia al primo posto con il 16,11% (share del 7,47%) seguita dalla Sicilia con il 10,38%.

Occupiamoci ora dei dati per classi sociali: la soap è seguita per il 35,81% dalla classe MB (racchiude livelli socioeconomici medio-bassi: famiglie piuttosto numerose, monoreddito, con livelli d’ istruzione inferiori) seguita con il 20,36% dalla classe BB e dalla MA con il 20,31%. Per stili di vita “Tempesta d’amore” è seguita per il 15,24% da “Le signore aperte” (6,2% ca. 3.000.000 individui) E’ un gruppo femminile di età matura, con una buona dotazione reddituale (più che culturale). Questa condizione, unitamente al fatto che la maggior parte vive da sola o in coppie senza figli conviventi (62%) le aiuta a manifestare, o a recuperare, i loro tratti di curiosità, di apertura alle opportunità e addirittura di progetto, almeno sul piano culturale. Il tutto, però, con una certa sobrietà ed equilibrio, sia nella vita che nel consumo. E con il 15,04% da “Le insoddisfatte” (ca. 2.790.000 individui) E’ un gruppo femminile caratterizzato da una situazione di disagio e di difficoltà, tratti legati a chiare caratteristiche oggettive: si tratta di donne tardo-adulte o anziane, di medio/basso livello. A ciò si aggiunge che ben il 48% ha ancora famiglie con 3 o più componenti, mentre ben l’81% non lavora.

Dopo il continua la rappresentazione grafica della maggior parte dei dati:

I numeri per età :

Analisi Auditel 2.0

Titolo di studio :

Analisi Auditel 2.0

Ampiezza centri :

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Regioni :

Analisi Auditel 2.0

Classi sociali :

Analisi Auditel 2.0

Di seguito una breve legenda per capire cosa si nasconde dietro a queste “lettere” che definiscono le varie classi sociali:

«AA» (14, 2%) sono le famiglie più ricche e più colte: composte soprattutto da liberi professionisti, con un’ alta presenza di laureati.

«MA» (la seconda categoria per ampiezza, 31,3%) rappresenta la vasta classe media: soprattutto impiegati, con livelli medio-alti sia d’ istruzione che di reddito.

«AB» (solo 6,5%) comprende famiglie composte da soli adulti (per esempio con un figlio già occupato), con un alta dimensione economica (tutti i membri sono percettori di reddito) ma una bassa scolarità.

«BA» (una minoranza del 6,7% delle famiglie) presenta bassa dimensione economica ma alta dimensione sociale: sono famiglie piuttosto numerose (3,1 componenti), principalmente giovani e frequentemente monoreddito, con un livello d’ istruzione superiore alla media.

«MB» (la categoria più ampia, 31,9% della popolazione) racchiude livelli socioeconomici medio-bassi: famiglie piuttosto numerose, monoreddito, con livelli d’ istruzione inferiori.

«BB» (circa 9,4% delle famiglie italiane) indica bassa dimensione economica e sociale: sono famiglie poco numerose, spesso costituite da un solo componente che ha più di 65 anni.

Analisi a cura di Marco Pozzoni e Simone Rosa

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