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Analisi Auditel 2.0 – Il Maurizio Costanzo Show

Il congedo del “Maurizio Costanzo Show”Era il 14 settembre del 1982 e sulla neonata Rete4 di Mondadori nasceva il “Maurizio Costanzo Show” . Mercoledì sera dal teatro Parioli in Roma è andata in onda l’ultima puntata del Maurizio Costanzo Show. In mezzo ventisette anni fatti di innumerevoli serate, fatte a loro volta di innumerevoli ospiti

di Hit
pubblicato 11 Dicembre 2009 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:00


Il congedo del “Maurizio Costanzo Show”

Era il 14 settembre del 1982 e sulla neonata Rete4 di Mondadori nasceva il “Maurizio Costanzo Show” . Mercoledì sera dal teatro Parioli in Roma è andata in onda l’ultima puntata del Maurizio Costanzo Show. In mezzo ventisette anni fatti di innumerevoli serate, fatte a loro volta di innumerevoli ospiti e fra tutto questo anche molte battaglie civili, da ricordare la memorabile serata in onore di Libero Grassi l’imprenditore assassinato dalla mafia, serata realizzata in staffetta con la “Samarcanda” di Michele Santoro sulla RaiTre diretta allora da Angelo Guglielmi. Il programma partito in versione settimanale su Rete4 passa poi su Canale5 con cadenza quotidiana e dopo essere partito da uno studio televisivo sceglie come location il teatro, passando dal Sistina di Roma, al Manzoni di Milano fino alla sede storica che è il Parioli di Roma. Il passaggio da uno studio televisivo al teatro è a nostro giudizio il segno distintivo più chiaro del messaggio che da questo programma si voleva trasmettere: mostrare lo spettacolo della vita e quale miglior luogo di un palcoscenico di un teatro per rappresentarlo.

Una trasmissione che ha cessato di essere tale, diventando quasi un ritrovo culturale dove gli ospiti, le loro riflessioni e le loro idee, facevano corpo unico, accompagnando il telespettatore nei territori più o meno esplorati del costume e della società contemporanea. Quasi un piccolo mondo in cui i satelliti erano gli ospiti ed il nucleo era Costanzo stesso o meglio il “Costanzo show”, che ha, fin dai tempi di “Bontà loro” guidato in maniera leggera ma allo stesso tempo ferma il dibattito, riuscendo a creare quel clima ideale che il pubblico, con fame di capire e di ascoltare, apprezzava. Maurizio Costanzo ieri sera ha tirato una riga, o meglio ha girato una pagina, o meglio anora ha chiuso un capitolo di un gigantesco libro, siamo certi pronto ad aprirne prestissimo uno nuovo.

In questi ultimi mesi è andata in onda un’edizione del “Costanzo show” riassuntiva di questi 25 anni di messa in onda, abbiamo voluto con questo pezzo andare a vedere la composizione del pubblico che l’ha seguito, certi che proprio perché di edizione riassuntiva si tratta abbia interessato proprio il telespettatore tipo di questo programma. I dati che vedrete rappresentati nei grafici pubblicati subito dopo il continua sono una media di tutte le puntate andate in onda da ottobre a ieri sera. Per la loro consultazione vi rimandiamo subito dopo il continua.

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Classi sociali :

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Stili di vita :

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Secondo la mappa Eurisko la maggior parte dei telespettatori del “Maurizio Costanzo Show” sono donne di età media. Leggera prevalenza nel nord e nel centro, spesso in centri medio-grandi grandi. D’istruzione media o medio superiore; reddito di poco superiore alla media, status medio alto; casalinghe, impiegate, ma sopratutto mogli di imprenditori, professionisti, dirigenti e lavoratori autonumi. Il ritratto Eurisko dice: “danno di sè un ritratto improntato ad una normalità molto comune, un poco di nervosismo e di ansia, qualche preoccupazione per il futuro, ma il rapporto con la vita è abbastanza aperto e in fondo positivo. Hanno una ragionevole soddisfazione della propria vita, per il matrimonio. Prestano una media fruizione di tutti i mezzi con una prevalenza per i periodici. La radio viene ascoltata la mattina, in genere si tratta di emittenti private. Seguono tutte le reti televisive senza particolari accentuazioni e preferiscono i talk show, i programmi d’attualità, le telenovelas, i programmi d’intrattenimento per bambini.

A seguire la legenda con descrizione relativa alle classi sociali:
«AA» (14, 2%) sono le famiglie più ricche e più colte: composte soprattutto da liberi professionisti, con un’ alta presenza di laureati.
«MA» (la seconda categoria per ampiezza, 31,3%) rappresenta la vasta classe media: soprattutto impiegati, con livelli medio-alti sia d’ istruzione che di reddito.
«AB» (solo 6,5%) comprende famiglie composte da soli adulti (per esempio con un figlio già occupato), con un alta dimensione economica (tutti i membri sono percettori di reddito) ma una bassa scolarità.
«BA» (una minoranza del 6,7% delle famiglie) presenta bassa dimensione economica ma alta dimensione sociale: sono famiglie piuttosto numerose (3,1 componenti), principalmente giovani e frequentemente monoreddito, con un livello d’ istruzione superiore alla media.
«MB» (la categoria più ampia, 31,9% della popolazione) racchiude livelli socioeconomici medio-bassi: famiglie piuttosto numerose, monoreddito, con livelli d’ istruzione inferiori.
«BB» (circa 9,4% delle famiglie italiane) indica bassa dimensione economica e sociale: sono famiglie poco numerose, spesso costituite da un solo componente che ha più di 65 anni.

Analisi a cura di Marco Pozzoni e Simone Rosa