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Analisi Auditel 2.0 – Ballarò

Porta a Porta sulla prima rete, Anno Zero sulla seconda e Ballarò sulla terza, sono le tre punte di diamante dell’informazione televisiva Rai che occupano rispettivamente la seconda serata quotidiana di RaiUno, la prima dei giovedì di RaiDue e la prima dei martedì di RaiTre. Oggi in questa nostra analisi ci andiamo ad occupare del

di Hit
pubblicato 23 Dicembre 2009 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:00


Porta a Porta sulla prima rete, Anno Zero sulla seconda e Ballarò sulla terza, sono le tre punte di diamante dell’informazione televisiva Rai che occupano rispettivamente la seconda serata quotidiana di RaiUno, la prima dei giovedì di RaiDue e la prima dei martedì di RaiTre. Oggi in questa nostra analisi ci andiamo ad occupare del programma della rete diretta da Antonio Di Bella e condotto da Giovanni Floris, poi nelle prossime settimane analizzeremo anche le altre due trasmissioni giornalistiche dell’universo Rai.

I dati della nostra analisi su “Ballarò” partono dalla prima puntata di questa serie dell’autunno 2009 andata in onda il 17 settembre 2009 e si chiudono con quelli della puntata dell’8 dicembre. Il dato di media di queste 12 puntate è di 3.972.000 telespettatori per uno share del 15,79%. La puntata più vista è stata la settima andata in onda il 27 ottobre che totalizzò 4.898.000 telespettatori pari al 19,69% di share con una copertura di ben 14.164.000 telespettatori. Mentre la meno vista, curiosamente fu la successiva andata in onda il 3 novembre che fece registrare 3.337.000 telespettatori con una media del 12,63% di share. Passiamo ora in rassegna, come nostro costume nelle analisi 2.0 la composizione del pubblico di “Ballarò” per target.

Partiamo con il dato relativo al sesso che vede una leggera maggioranza di pubblico femminile con il 51,41% a fronte del 48,59% di pubblico maschile. Per ciò che riguarda l’età anagrafica con il 46% sul totale è il pubblico over 64 a farla da padrone, seguito a cascata da tutte le altre fasce, da quelle più mature a quelle più giovani, partendo dal 19,71 del 55-64 per chiudere allo 0,55 dei 4-7 anni. Per quel che riguarda il titolo di studio abbiamo una spalmatura del pubblico in tutti i target: dal 30,89% della licenza elementare, al 28,93% della media superiore fino al 10,27% dei laureati. Passando poi all’area geografica c’è il 26,41% del pubblico del nord-ovest, il 24,02% del nord-est, il 23,97% del centro, il 16,47% del sud ed il 9,16% delle isole.

Nel target classi socio-economiche registriamo la percentuale nella Medio Alta con il 33,84% (la seconda categoria per ampiezza, 31,3%) rappresenta la vasta classe media: soprattutto impiegati, con livelli medio-alti sia d’ istruzione che di reddito. Per gli stili di vita la percentuale più alta è, con il 12,61% fra “Il Signore equilibrato” : 4,5% (ca. 2.166.000 individui) E’ un gruppo maschile, tardo adulto o anziano, di medio/buon profilo. E’, a suo modo, moderno, mentalmente vivace, aperto alle novità e generalmente soddisfatto della vita che conduce. Il tutto con grande dignità ed equilibrio, dosando curiosità, relax e un sano godere della casa e del tempo libero.

Stili di Vita :

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Regioni :

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Classi socio economiche :

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Età anagrafica :

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Area geografica :

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Di seguito una breve legenda per capire cosa si nasconde dietro alle “lettere” che definiscono le varie classi sociali:
«AA» (14, 2%) sono le famiglie più ricche e più colte: composte soprattutto da liberi professionisti, con un’ alta presenza di laureati.
«MA» (la seconda categoria per ampiezza, 31,3%) rappresenta la vasta classe media: soprattutto impiegati, con livelli medio-alti sia d’ istruzione che di reddito.
«AB» (solo 6,5%) comprende famiglie composte da soli adulti (per esempio con un figlio già occupato), con un alta dimensione economica (tutti i membri sono percettori di reddito) ma una bassa scolarità.
«BA» (una minoranza del 6,7% delle famiglie) presenta bassa dimensione economica ma alta dimensione sociale: sono famiglie piuttosto numerose (3,1 componenti), principalmente giovani e frequentemente monoreddito, con un livello d’ istruzione superiore alla media.
«MB» (la categoria più ampia, 31,9% della popolazione) racchiude livelli socioeconomici medio-bassi: famiglie piuttosto numerose, monoreddito, con livelli d’ istruzione inferiori.
«BB» (circa 9,4% delle famiglie italiane) indica bassa dimensione economica e sociale: sono famiglie poco numerose, spesso costituite da un solo componente che ha più di 65 anni.

Analisi a cura di Marco Pozzoni e Simone Rosa

Rai 3