Amore Criminale, un programma-bandiera per il concetto di Rai come servizio pubblico
Amore Criminale si conferma perfetta incarnazione del concetto di servizio pubblico e ritrova un’ottima Veronica Pivetti. La recensione
Amore Criminale non si può comprendere in nessun’altra chiave se non in quella di servizio pubblico. Appartenente formalmente al genere crime (la visione del programma è riservata al solo pubblico adulto), la sua missione è ben diversa da quella di sfamare la sete di curiosità – molto tipica del nostro paese – rispetto ai principali fatti di cronaca.
Amore Criminale ha il compito di mostrare quali sono i meccanismi che conducono al tragico epilogo vite di donne spezzate da omicidi. Il sottotitolo è già evocativo: Storie di femminicidi. Rispetto all’uccisione di ogni donna, si nasconde tutta una serie di fatti che ha condotto fino a quel punto. Il programma di Rai 3 cerca di ricostruire questa trama di circostanze, anche grazie alla presenza di esperti.
Se la docu-fiction serve a dare corpo e materia alla storia raccontata, gli esperti aiutano a comprendere le dinamiche psicologiche e criminologiche che operano sugli individui protagonisti. Non è l’eccesso a essere ricercato, ma la chiara interpretazione di quanto sia stato alla base del femminicidio. Tutto questo avviene non rinunciando alla costruzione di un perfetto prodotto televisivo, dato dalla somma di contenuto fiction e testimonianze reali.
La storia di Maria Sestina Arcuri, protagonista della prima puntata della nuova edizione di Amore Criminale, intreccia vari elementi spesso raccontati. Dal love bombing della fase iniziale alla successiva dinamica disfunzionale di coppia, le esperienze descritte sono comuni anche a storie non terminate in tragedia. Non si tenta dunque di spettacolarizzare una vicenda di cronaca, ma di analizzarla in tutti i suoi aspetti.
A condurre la narrazione è un’ottima Veronica Pivetti, che torna alla guida del programma dopo tre anni di assenza. La sua è una conduzione pacata, priva di eccessi e di sbavature. Si addentra in punta di piedi nelle storie raccontate, porgendo però attenzione nel sottolineare, oltre che gli snodi centrali della vicenda, i tratti principali della dinamica di violenza. Il suo stile, così, si sposa alla perfezione con quello di un programma che non cerca il clamore fine a se stesso.
Lo scopo di Amore Criminale è quello di denunciare i meccanismi di sopraffazione, fisica o anche solo psicologica, che sono alla base della violenza commessa contro le donne. Così il servizio pubblico riscopre il suo autentico ruolo e il pubblico da casa ne può godere.