Amici per la pelle, una risata per parlare di donazione è la cosa giusta: la recensione
Tra battute momenti drammatici, Filippo Laganà ha portato in scena la sua vita con onestà, ed ha fatto centro
Il sapore della commedia per raccontare un tema che a primo impatto non suscita una risata: il messaggio che Amici per la pelle, il film andato in onda questa sera, domenica 9 aprile 2023, su Raiuno e RaiPlay, vuole far passare, non è affatto fuori luogo né di cattivo gusto. Piuttosto, vuole offrire uno sguardo differente, più orientato alla speranza ed alla condivisione.
Amici per la pelle, la recensione
A rendere godibile il semplice racconto portato in scena è sicuramente la consapevolezza che quanto abbiamo visto è la storia realmente accaduta a colui che, nel film, è il protagonista. Filippo Laganà, interprete di Filippo, ha davvero accusato un malore durante una vacanza a New York, ha davvero scoperto di essere affetto dalla sindrome di Wilson ed ha davvero necessitato di un trapianto di fegato. Ed ha davvero vissuto tutto cercando di non perdere mai l’ironia.
Amici per la pelle s’immerge in un’onestà effettivamente insolita per film di questo tipo, in cui a prevalere sono buoni sentimenti e basta. La partecipazione di Laganà sia in fase di ideazione (è suo il soggetto) che in fase di riprese è diventata così la garanzia di un racconto che supera gli stereotipi.
Si potrebbe definire un corto circuito, ma di quelli che generano un esito sorprendente, che non disturbano o generano imbarazzo. Al contrario, il lavoro fatto su tutto il racconto è stato quello di portare in scena qualcosa di serio, ma facendo prevalere la voglia di vita e, quindi, di sorridere.
Ecco che le battute e gli scherzi tra padre (un sempre bravo Massimo Ghini, qui affiancato dalla “moglie” Nancy Brilli) e figlio non vengono nascosti ma diventano elementi di un progetto che riesce così ad avere anche la funzione sociale di ricordare l’importanza della donazione di organi puntando sull’inizio e non sulla fine.
Perché Amici per la pelle, fin dal titolo, vuole essere un inno agli inizi, alle nuove vite ed a quei legami improbabili ma indissolubili. Un film divertente ma non superficiale che in questa sua doppia veste trova l’appiglio giusto per far riflettere senza salire in cattedra.