Amici 22, serale troppo uguale a se stesso: manca la percezione di evento
Il serale di Amici ha trovato un proprio equilibrio ma il rischio noia è dietro l’angolo: la novità Cristiano Malgioglio non è sufficiente.
Il serale di Amici, il talent show di Maria De Filippi giunto alla ventiduesima edizione, conferma la formula vista nelle ultime due edizioni, sia per quanto riguarda il regolamento che per quanto riguarda la struttura dello show: le manche, le sfide incrociate tra tre squadre, i guanti di sfida, i momenti varietà incastonati tra le tante esibizioni e la parte reality relegata alla fine, durante la quale viene svelato agli allievi il nome dell’eliminato (in questa prima puntata, le eliminazioni sono state due).
Non è un segreto che il serale di Amici 22 viene registrato qualche giorno prima della messa in onda e ciò permette la suddetta mescolanza di registri, il che non è un male a prescindere (oltre al fatto di chiudere la puntata ad un orario quasi umano).
Anche la trasversalità di Amici e la necessità di venderlo ad un pubblico non composto più esclusivamente da giovanissimi, target di riferimento del programma, da quando è diventato uno show del sabato sera di Canale 5, non sono più un segreto e ciò spiega l’inserimento di momenti leggeri di show che sono benvoluti e non appesantiscono la puntata.
Il serale di Amici, in questi ultimi anni, ha trovato un proprio equilibrio e, parafrasando un vecchio detto, quindi, “formula che vince non si cambia”, anche perché spesso, nei programmi di Maria De Filippi, vedi Uomini e Donne o C’è posta per te, la reiterazione di un meccanismo ha aiutato a consolidarlo.
In questo caso, però, il discorso rischia di essere differente.
La novità Cristiano Malgioglio, che dopo le performance scoppiettanti a Tale e Quale Show, ha iniziato questa sua avventura ad Amici, prendendo le misure con l’ambiente circostante, non è risultata sufficiente per parlare di rinnovamento e da questo punto di vista, anche soffermarsi sul nuovo trio di giudici sarebbe inutile.
Protagonisti a parte, infatti, il serale di Amici sta diventando troppo uguale a se stesso e sta rasentando pericolosamente il limite della noia. Nonostante le personalità nuove, tutto appare troppo automatico e le dinamiche ripetitive tra i professori, per quanto facciano parte dei tormentoni storici del programma (dal rigore e l’esigenza di Alessandra Celentano agli sfottò bambineschi di Rudi Zerbi), in questo caso, rischiano di non aiutare.
In più, ad Amici, manca la percezione di evento e non è escluso che anche la mancata diretta possa essere un fattore sfavorevole.
Causa COVID, inoltre, gli allievi vivono nella famosa casetta da inizio stagione e ciò ha favorito soprattutto la fase iniziale del talent show, dal daytime agli speciali. Il passaggio al serale, però, di conseguenza, non si nota più come un tempo.
Se consideriamo, ad esempio, che in questo primo serale non ci sono state guest star mentre negli speciali domenicali abbiamo visto fior fior di ospiti, abbiamo una prova in più.
Amici ha bisogno di un serale prospiciente il futuro, che trovi una nuova direzione e nuove idee, magari non obbligatoriamente quest’anno, ma dal prossimo sì.