Amici 21, un talent show che rischia di diventare troppo “autarchico”
Impossibile attendersi sostanziali novità dal serale della ventunesima edizione di Amici, dopo l’edizione inappuntabile dell’anno scorso.
Dopo la fase serale inappuntabile dell’anno scorso, irreprensibile da molteplici punti di vista, dai talenti sfornati alla fase iniziale che ha immediatamente appassionato il pubblico, passando per gli ascolti registrati dai vari serali, era pressoché impossibile attendersi sostanziali novità dalla prima puntata del serale di Amici 21, andata in onda stasera su Canale 5.
Eccezion fatta per gli allievi e mettendo da parte anche la leggera modifica apportata nel corpo insegnanti, il serale del talent show di Maria De Filippi è praticamente lo stesso di un anno fa, c’è davvero pochissimo di nuovo da registrare: l’impianto scenico è lo stesso, la giuria chiamata a giudicare è la medesima (Stefano De Martino, Emanuele Filiberto e Stash), le dinamiche tra professori sono sempre quelle, il regolamento è rimasto invariato, il serale è registrato e la puntata si chiude con la parte “reality”, ambientata dentro la “casina” dove viene comunicato l’eliminato (in questa prima puntata, ce ne sono stati 2), e con l’ospite relegato all’una.
Cambiano i talenti, fattore non di primaria importanza in quanto scontato, e il resto è davvero così come visto un anno fa: un cambio di rotta non era necessario e, quindi, giustamente non è stato messo in atto.
Amici 21: la prima puntata
Gli show di Maria De Filippi, concetto espresso all’infinito su queste pagine, poggiano le loro basi, spesso e volentieri, su schemi reiterati ad oltranza che diventano, di fatto, dei tormentoni.
Nonostante tali schemi possano apparire rassicuranti per quella parte di pubblico che sceglie Amici per quello che Amici è e può dare, alla fine, la ripetitività, con conseguente perdita di naturalezza ed esagerazioni, finisce per rappresentare l’unica vera incognita.
Il modo di pensare di certi professori, i principi cardine della loro didattica, i loro dogmi, sono noti così com’è nota anche una certa attitudine di alcuni di loro ad utilizzare gli allievi per arrecarsi dispettucci a vicenda.
Alcuni di loro si preparano le gag da casa (Rudy Zerbi che porta “due palle” in studio o Raimondo Todaro che regala un cannocchiale a Zerbi per vedere meglio le ballerine) mentre altri si scrivono la battuta nella speranza di bissare la viralità di tormentoni passati (“Questa è danza, non è paracadutismo”, firmato Alessandra Celentano): spesso, per la smania di fare i personaggi, si rischia di penalizzare gli allievi.
Per carità, Amici è uno show televisivo e ha anche bisogno di questo…
Non è un caso, però, che Maria De Filippi si sia preoccupata giustamente di un’allieva, al centro di una discussione riguardante i requisiti fisici di una ballerina, chiedendole, ad un certo punto, come stesse.
La genuinità è la base e le gag più riuscite nascono dall’autenticità, come la conduttrice, ad esempio, che chiede a De Martino di accennare qualche passo di latinoamericano, un rapido esempio.
Amici rischia di diventare troppo “autarchico”.
La prova più lampante è negli sketch comici di questa prima puntata. Nel corso delle esibizioni comiche/musicali dei professori (Lorella Cuccarini e Raimondo Todaro in Grease e la coppia Celentano/Zerbi in Sister Act), l’entusiasmo generale e il coinvolgimento di Maria De Filippi e del pubblico sono stati palpabili.
Nino Frassica, invece, nel suo sketch di Amici Senior, è apparso quasi un corpo estraneo.
Tutto ciò che appare troppo “extra-Amici” rischia di non essere capito, compreso, di non avere un senso in quel contesto preciso, pur essendo un contenuto di qualità.
Amici è uno show autosufficiente ma anche questo è un fattore di rischio perché può portare ad adagiarsi troppo sui precitati schemi e a rifiutare il “nuovo”.
Riguardo la giuria, inoltre, si poteva fare qualcosa in più. Ad inizio puntata, Maria De Filippi ha svelato i motivi per i quali ha voluto confermare il trio dell’anno scorso ma almeno un nome nuovo (con una giuria a 4, magari) non avrebbe fatto male.
O come nel caso dei Guanti di Sfida, dove l’effettiva imparzialità di una sfida può essere valutata più attentamente da un’ulteriore giuria tecnica che possa dare vita ad aggiuntive occasioni di confronto che vadano oltre i soliti tormentoni.
La fase serale di Amici 21 funzionerà ma si deve iniziare a pensare al futuro.