Amici 13, quando un siparietto televisivo (di Zerbi) fa male ad un cantante di 23 anni (Nick)
Nel corso della diretta di ieri pomeriggio l’aspirante cantante è stato protagonista inconsapevole di uno sketch mascherato da esame per l’accesso al serale. Alla fine si è liberato con un pianto
Alzi la mano chi per un attimo ha pensato che Nick Casciaro, l’altissimo cantante dalla folta chioma bionda di Amici 13, potesse ricevere un semaforo rosso (o giallo) ieri alla fine dell’esame a cui è stato sottoposto in diretta. L’allievo, bersagliato da mesi da Rudy Zerbi, ha invece ottenuto dai professori l’accesso al serale, come prevedibile.
Al momento del semaforo verde, il 23enne, visto in passato a Italia’s got talent, è scoppiato in un pianto liberatorio.
Anche nella puntata di ieri, il talent show condotto da Maria De Filippi non ha risparmiato ai telespettatori il telefonatissimo siparietto televisivo che prevede Zerbi nel ruolo del docente malvagio e duro a morire e Nick in quello dell’allievo un po’ distratto, ma sicuramente simpatico.
Così, si è assistito ad un’umiliazione in diretta televisiva nei confronti di un ragazzo inconsapevole di essere protagonista di uno sketch dal finale già scritto: il semaforo verde.
Nello show televisivo tutto è concesso, è risaputo. Però, se è lecito che un cantante, con la scusa di un inutile nozionismo, venga vessato in diretta tv da un personaggio televisivo, perché alla fine tale è Zerbi, alla stregua di una Tina Cipollari qualsiasi, bisognerebbe anche accettare (o comunque ritenerle sensate) le critiche di strumentalizzazione che invece solitamente da De Filippi & Co. vengono respinte con sdegno, appellandosi a ‘noi siamo un ufficio di collocamento’, ‘noi diamo possibilità ai giovani’.
In una ‘scuola della musica’ che senso ha chiedere ad un allievo quali canzoni italiane siano più famose al mondo, senza fornirgli un testo, un documento, una fonte ufficiale da cui apprenderlo? Per non parlare dei riferimenti al pittore Giovanni Fattori e allo scrittore Ernest Hemingway per Generale di De Gregori (renderli edotti durante una lezione, no?). Ma non siamo così ingenui al punto da porci queste domande, di cui si conoscono in maniera fin troppo ovvia le risposte. Non osiamo nemmeno chiederci se ad una di queste domande allieve così tanto celebrate come Alessandra Amoroso e Emma Marrone sarebbero state in grado di rispondere o se lo stesso Zerbi, senza quegli appunti sul tavolo, avrebbe rimediato una figuraccia di minore entità rispetto al povero Nick.
Dovrebbero però far riflettere le risate di Argentero, De Filippi e Ponte quando Nick esclama con vera disperazione e rabbia ‘Ma le fai solo a me queste domande!’. Sì, Nick, Zerbi fa queste domande solo a te perché c’è uno show da portare avanti e metterti in difficoltà (come si vanta di fare l’ex presidente della Sony) in questo senso funziona. E, per carità, il problema non è Zerbi, ma il meccanismo televisivo a cui un talent come Amici sembra ormai condannato.
Un tempo Luca Jurman scomodava i suoi avvocati per andare contro Grazia Di Michele. Lì, per quanto sgradevole sia adire le vie legali, c’era poco siparietto televisivo e molta autenticità. Valore che Amici ha perso per strada, già da tempo. No alle querele, ma anche basta con queste scenette mediocri.