Amici 13, Luca Zanforlin: “Anna Tatangelo non sarà coach, i dj li abbiamo accantonati. L’autore tv lo puoi fare fino a 50 anni”
Secondo l’autore di Maria De Filippi, Amici “è come l’università”. Poi l’analisi: “Una volta usciti i ragazzi più strutturati continuano, gli altri si perdono per strada perché gli adulti che hanno intorno non fanno più il lavoro che facevamo noi”
Luca Zanforlin è stato intervistato dai colleghi di Realityshow a poche ore dal ritorno in onda del daytime di Amici 13, per la prima volta su Real Time (oggi alle 13.50 con diretta su SoundsBlog). L’autore del talent show di Maria De Filippi ha detto di preferire la definizione di “mediatore” piuttosto che di conduttore. Di fatto sarà lui a guidare i telespettatori nel racconto della ‘scuola della musica’. Zanforlin ha spiegato che rispetto a quando il pomeridiano era trasmesso su Canale 5 ora – anche per questioni di spazio – ci sarà maggiore attenzione al “concetto di scuola: la sveglia la mattina presto, la fatica dei ragazzi, la giornata scandita dalle tante lezioni”.
Zanfo ha poi aggiunto:
Uno dei punti di forza dei programmi di Maria è anche la longevità. La gente pensa che i suoi programmi siano sempre gli stessi da tanti anni. Ma poi, se va ad analizzare Saranno famosi, capisce che il brand è quello ma ogni anno ci sono stati dei cambiamenti. E’ chiaro che Amici non si può stravolgere, anche perché stiamo parlando del sogno dei ragazzi. Va rispettato.
Sul fatto che dopo la partecipazione ad Amici molti allievi si siano un po’ persi per strada, Zanforlin ha notato:
Il lavoro che viene fatto sui ragazzi è molto attento. Cerchiamo di conoscere e capire il loro mondo. La casa discografica non può fare il lavoro che facciamo noi, sono due mondi e lavori diversi. L’unica pecca è che, alcune volte, i ragazzi sono troppo giovani. Ad Amici trovano un terreno sicuro, sono in una campana di vetro. Una volta usciti i più strutturati continuano, gli altri si perdono per strada perché gli adulti che hanno intorno non fanno più il lavoro che facevamo noi. Per contro, noi non possiamo continuare a fare quel tipo di lavoro perché stiamo parlando di tredici edizioni e di cinquecento persone. Ripeto, mi piace pensare che Amici sia come l’Università: è un arco temporale in cui hai la possibilità di formarti, il dopo devi gestirtelo da solo.
Un paragone, quello tra l’accademia di Amici e l’Università, ribadito poco dopo quando ha ammesso che non si sarebbe aspettato un successo discografico come quello ottenuto da Moreno Donadoni la scorsa estate:
Moreno ha portato una ventata di freschezza ad Amici ed è arrivato al momento giusto. Fino allo scorso anno Amici era visto come ‘l’oratorio dei rapper’. Invece Moreno aveva un freestyle buono e grandi potenzialità. Amici gli ha dato la possibilità di tradurre i pensieri in parole, di scrivere canzoni. Le prime volte presentava ai professori testi banali, poi ha corretto il tiro ed è nato il disco. Lo dico sempre. A me non interessa chi vince o chi perde. A me interessa che sia un’esperienza forgiante per tutti i ragazzi. Con Amici non arrivi da nessuna parte, ma ti dà la giusta misura se questo è l’ambito in cui ti vuoi esprimere. E’ una presa di coscienza forte. Io lo paragono all’Università…
L’autore della De Filippi ha poi rivelato che “i dj, per il momento, abbiamo deciso di accantonarli” ed ha sottolineato l’imprevedibilità di Amici:
Io faccio l’autore da 22 anni, ma da quando faccio Amici ho dovuto cambiare il modo fare la televisione. Amici non si può scrivere. È uno step by step. Sembra difficile da capire, ma si può procedere passo per passo solo se sei un attento osservatore. Noi abbiamo il dovere di osservare i ragazzi e devono darci degli input. Noi, in secondo luogo, dobbiamo saper raccontare i loro input grazie alle nostre abilità di autori. Io ti posso dire cosa succederà domani ad Amici, ma non so dirti cosa succederà tra una settimana. Sarà tutto in funzione a quello che succederà domani.
Quando gli è stato chiesto un nome di un allievo che non ha ottenuto il successo che si sarebbe meritato, Zanfo ha detto Loredana Errore che “per me è un’artista”:
Dopo Amici avrebbe avuto bisogno di qualcuno che potesse indirizzarla ed ordinarle il caos. Io parlo di un coas creativo, bello, positivo… E’ il caos che hanno tutti gli artisti.
Quindi su Maria De Filippi, la quale lo scorso anno “è stata la numero uno” quando Zanforlin si trasferì in Spagna per lavoro alla vigilia del serale del talent:
Io è vent’anni che faccio tv. Maria è arrivata dieci anni fa nel mio percorso professionale e all’inizio non è stato facile. Io arrivavo dalla tv scritta a tavolino. E’ arrivata Maria e lei non sa neppure cosa sia il copione. E’ stato uno shock. Ma la soggettiva che ti dà Maria è il punto di svolta. E’ stato difficile perché ho dovuto imparare un linguaggio diverso, nuovo. Però mi ha aperto un mondo e mi è tornata la passione che si era un po’ assopita. Ora con Amici credo di aver chiuso la mia voglia di sperimentare. L’autore si può fare solo fino a 50 anni….
Sì, perché poi “fai altro: scrivi, fai delle consulenze”. Infatti Zanfo che di anni ne ha 48 (se Wikipedia non mente) ha detto che “fra 10 anni non mi vedo ancora a fare l’autore” perché “bisogna avere il coraggio di dire basta e lasciare spazio ai giovani”.
Infine due notizie. Anna Tatangelo coach del serale?
L’ho letto su alcuni blog. Per quanto mi riguarda, personalmente, non ci sarà. Però ripeto che Amici è un work in progress. Ora stiamo pensando alle puntate del sabato e al daytime. Sicuramente fra un mesetto cominceremo a pensare al serale e a chiederci chi saranno i coach.
Amici avrà un’edizione spagnola?
C’è l’interesse di Miguel Bosè di volerlo produrre per un’edizione spagnola. In questo momento sappiamo solo che c’è questo interesse ma non è stato ancora chiuso niente. L’esperienza spagnola mi piacerebbe molto.