Ambra a Porta a porta: “Mi ricordavo di aver fatto meno cose brutte. Scrissi a Berlusconi per fare il DopoFestival”
Ambra Angiolini ha ritenuto testa a Bruno Vespa, ospite di Porta a porta mercoledì 9 aprile 2014
Quando Ambra è costretta, nel pieno della promozione, a rifare il punto sulla sua carriera, scatta un sentimento di empatia nei suoi confronti. Perché tanto la D’Urso e il 90% delle primedonne egoriferite si compiacciono nel rivedere rvm della gavetta, tanto lei si imbarazza e reagisce con irresistibile autoironia.
Bruno Vespa le ha dedicato una bella intervista in solitaria (ironia della sorte vuole l’abbia fatto a margine di una puntata sul Delitto di Garlasco). E Ambra, dopo essersi sottoposta all’ennesima riesumazione di Non è la Rai e di T’Appartengo e di Favola e dell’auricolare, ha reagito con l’umiltà di una vera professionista:
“Mi ricordavo di aver fatto meno cose brutte. Delle gente si è appassionata a queste cose. Quando ho capito che potevo dire di no l’ho fatto. Se l’avessi saputo prima… Certi dischi hanno anche la loro storia e li rispetto molto. Guardo al passato con un po’ di tenerezza e di imbarazzo. Non penso che la mia partenza sia stata meno nobile del film con Ozpetek, semplicemente poi sono diventata donna e per fortuna sono andata avanti. Non mi sono bruciata mentalmente”.
Immancabile il commento di rito sul suo pigmalione:
“Boncompagni è una persona che si annoia molto. E’ difficile divertire una persona come Gianni, che di solito è quello che diverte. Per Gianni quel programma era vecchio già quando lo faceva. L’altro programma era quello tra me e lui e non andava in onda”.
E poi scopriamo che l’Angiolini da grande voleva diventare la più amata degli italiani:
“Mi hanno trovato in una periferia romana in una scuola di danza classica, volevo diventare come la Cuccarini. Cercavano ragazze che sapessero ballare per il programma estivo, Bulli e pupe”.
Quanto alla discussa partigianeria politica per l’editore Mediaset, Ambra ha risposto con grande classe:
“Berlusconi non l’avevo mai incontrato, quando ho detto quella famosa frase che non mi va di ripetere (alla fine l’ha detta Vespa, ndr, ‘Il padre Eterno sta con Berlusconi, Satana con Occhetto’). La cosa meravigliosa di questo paese è che ti vengono attribuire solo le cose che si ritengono scorrette, mai meriti. Questa è una cosa che è rimasta certa come mia, il resto era di Boncompagni. Era una cosa evidentemente pensata da altri, ma la attribuivano a me. Invece per tutti i congiuntivi me li suggeriva Boncompagni”.
L’attrice ha poi rivelato come è riuscita ad avere la liberatoria da Mediaset per fare Sanremo in Rai:
“Fu difficilissimo arrivare a poter fare il Dopofestival, con l’aiuto di Baudo che mi voleva a tutti i costi, perché aveva capito che poteva essere l’idea. Ma diciamo che nella mia rete non c’era neanche la possibilità di pensarci, fin quando ho insistito talmente tanto che ho scritto una lettera a tutti i vertici, anche a Berlusconi che non avevo mai visto in vita mia. Parlai in terza persona come avvocato di me stessa. Ero talmente pazza che hanno detto ‘ mandatela, se torna con le ossa rotte vedremo che fare’. Io pensavo solo a divertirmi”.
Quanto al ricordo della puntata di Milano – Roma con Dario Fo, che proprio nella loro trasferta televisiva apprese di aver ricevuto il Nobel, Ambra ha raccontato che allora poteva permettersi di scegliere tra artisti più grandi di lei:
“Mi avevano chiesto di fare il viaggio o con Dario Fo, o con Carmelo Bene. Io ho sentito un brivido per Fo…”.
Il momento topico è stato quello in cui Ambra ha messo in difficoltà Bruno Vespa:
“Uno dei mali peggiori è la gente che ti dice che hai ragione, quando non ce l’hai. A te chi ti dice no, Bruno?”.
Vespa non ce l’ha fatta a rispondere. E ogni volta che tu, blogger televisivo, rivedi Ambra in onda ti vergogni meno a essere cresciuto con quest’insana passione per la tivvù. Peccato che ora ci vada solo per smarkettare i film.