AmaSanremo, Morgan: “Non mi sento molto a mio agio nel ruolo del giudice…”
Morgan, protagonista nella terza puntata di AmaSanremo, le “semifinali” di Sanremo Giovani, condotte da Amadeus su Rai 1.
La terza puntata di AmaSanremo è stata la dimostrazione emblematica sul perché a Morgan vengono perdonati puntualmente i tanti eccessi del passato.
Al di là della sua inappuntabile e innegabile preparazione musicale, in un contesto regolato come AmaSanremo, dove non si può divagare, né tantomeno ergersi a protagonisti con fare arrogante, Morgan dimostra di essere un “animale televisivo” che non necessita per forza dell’esagerazione e dell’esasperazione per prendersi la scena.
E dire che per l’ex leader dei Bluvertigo, la terza puntata delle semifinali di Sanremo Giovani (al termine della quale sono passati Gaudiano e I Desideri) è iniziata con un brivido perché, al termine dell’esibizione di Gaudiano, Morgan, sentendosi coinvolto dal significato del pezzo (Gaudiano ha scritto Polvere da Sparo per il padre scomparso e Morgan ha perso il padre in età adolescenziale), ha formulato una domanda privata ma legittima, non dosando, però, correttamente il tatto:
Ma tuo padre è morto di suicidio o morte naturale?
Facile attaccarlo e accusarlo di scarsa delicatezza.
In realtà, Morgan ha comparato Gaudiano a Luigi Tenco (secondo Morgan, il riferimento al suicidio nel ritornello di Polvere da Sparo potrebbe essere equivocato), invitando, quindi, il giovane artista ad essere diretto ed evocativo come il cantante di Vedrai Vedrai e Mi sono innamorato di te:
Perdonami se te l’ho chiesto, io ho avuto un esperienza traumatica, analoga ma diversa… Mi ricorda tutto questo una connessione con Luigi Tenco, suicida, cantautore… Le tue parole, la polvere da sparo, spararsi nella testa, guardare nello specchio e vedere un altro, sono cose forti, molto forti. Vorrei aiutarti a distenderle, sono troppo compresse, affastellate, rischiano di non arrivare per quelle che sono. Non vorrei passasse inosservata la tua profondità. Tenco diceva poche cose e molto precise.
Con Morgan, però, è così, si cammina sul filo di rasoio e si tende ad urlare velocemente allo scandalo poiché, ormai, influenzati dalle tante “morganate” del passato.
Dopo la performance de I Desideri, però, Morgan si è dimostrato, come sempre, incorreggibile (e non solo per la sua espressione durante la loro esibizione, che potete vedere nella foto).
Dopo tante edizioni di X Factor, dopo Amici, The Voice of Italy, MTV Spit e addirittura Ballando con le Stelle, l’artista monzese ha avuto il coraggio di uscirsene così, quasi con candidezza:
Non mi sento molto a mio agio nel ruolo del giudice…
Un genio, poco da aggiungere.
In una giuria equilibrata (Piero Pelù contraltare di Morgan, Beatrice Venezi, delicata e piacevole da ascoltare, Luca Barbarossa, attento e preparato sui concorrenti) e con Amadeus che ha scandito il ritmo senza indugi, gestendo i giudici, per favorire l’essenzialità dei loro interventi, e stoppandoli con una frase ad hoc (“E il voto di Piero Pelù è…”), Morgan si dimostra piacevole da vedere in tv, perlomeno qui ad AmaSanremo, dritto al punto, come nel caso de I Desideri (“Perché siete in due, non armonizzate e c’erano le voci preregistrate?”) o non avendo timore di avventurarsi in paragoni apparentemente eccessivi per artisti giovani, come nel precitato caso di Gaudiano o nel caso di Murphy (“Sei Depeche Mode, sei Dave Grohl!”), ma comunque argomentati senza retorica.
Poi, ovviamente, lo sappiamo tutti che invitare Morgan a restare sempre così, più morigerato del solito, è completamente inutile quindi, non lo faremo…