Amadeus a TvBlog: Ora o mai più, il successo, la sua collocazione, i Soliti ignoti ed il Festival di Sanremo
L’intervista al conduttore di Ora o mai più e Soliti ignoti.
Ha concluso proprio sabato la sua cavalcata nel sabato sera di Rai 1 con lo spettacolo musicale targato Ballandi multimedia Ora o mai più. Una cavalcata che ha ottimamente superato gli ostacoli che ha trovato sul suo percorso, con uno show che ha dimostrato settimana dopo settimana il suo valore, che va oltre i pur buoni dati di ascolto (la finale ha sfiorato il 20% di share contro il programma più forte in assoluto di Canale5, C’è posta per te).
Dopo poche ore la chiusura della seconda edizione di Ora o mai più ed appena rientrato a casa a Roma, abbiamo contattato Amadeus per parlare di questa sua avventura televisiva nella più prestigiosa serata della settimana, il sabato, ma ovviamente anche di altro, ecco cosa ci ha detto.
Come sei arrivato alla finale di Ora o mai più e ci fai un tuo bilancio di questa tua seconda edizione nello show di Rai1?
Ci sono arrivato molto sereno. Avevo intuito che settimana dopo settimana il programma stava avendo una sempre maggiore affezione da parte del pubblico, che poi era questo il mio vero obbiettivo fin dall’inizio. La gente che incontravo mi chiedeva sempre di più di questo programma e capivo che la trasmissione entrava negli interessi del pubblico. A questo poi si aggiungeva l’interesse crescente che i blog ed i giornali online dedicavano a questa trasmissione. Quando mi era stato chiesto cosa mi aspettavo da questo programma, ho sempre dichiarato che la mia aspettativa era che piacesse al pubblico, obbiettivo centrato quindi.
Rispetto ai dati di ascolto sei soddisfatto a ragion veduta?
Non avevo particolari aspettative rispetto ai dati di ascolto, sapendo anche che dall’altra parte c’era il programma più forte di Canale 5. Ero però allo stesso tempo molto lusingato di andare di sabato sera e contro C’è posta per te, una straordinaria macchina di ascolti.
Che importanza ha avuto il cast nel successo del programma?
Fondamentale. Quando formi un cast di un programma non sai prima se funzionerà oppure no e sono felice di dire che hanno funzionato sia i maestri che gli allievi.
Chi ti ha sorpreso di più fra i maestri?
Mi ha sorpreso molto Ornella Vanoni. Ero felicissimo all’inizio che Ornella avesse accettato il nostro invito, ma davvero non pensavo che oltre alla competenza e al suo grande valore artistico, avesse anche una enorme dose di ironia, che ha messo al servizio del programma. Ornella mi ha detto al termine della trasmissione che si è molto divertita. Tra l’altro l’ho incontrata a Milano a San Babila qualche giorno fa e una marea di ragazzi le ha chiesto di fare una foto, segno che ha fatto breccia anche fra i giovani. Mi piace molto anche Orietta, che riesce a dire in tre parole qualsiasi cosa e la Rettore, che abbiamo voluto io e Carlo e che ha dimostrato di essere una persona imprevedibile, mai banale e che ha dato pepe al programma.
Fra gli allievi chi ti fa piacere citare?
Sono felice per Paolo Vallesi e per la sua vittoria. E’ inspiegabile che per lui non sia accaduto niente in tutti questi anni. Lui oltre che essere un grande cantante è un ottimo musicista. Gli auguro di fare Sanremo l’anno prossimo, se lo meriterebbe. Poi tutti si sono messi in gioco, ecco se dovessi fare un altro nome direi Jessica Morlacchi che insieme a Red ha fatto una delle coppie migliori e fra le più affiatate.
Abbiamo dato da queste colonne l’indiscrezione del ritorno di Ora o mai più il prossimo anno su Rai1: stai già pensando a come sarà la prossima serie e preferiresti un altro giorno come collocazione?
Sinceramente al momento non ci sto pensando, mi godo l’ottimo risultato di questa seconda edizione. Mi fa ovviamente piacere che si dica che il programma torni e ti dico anche che al momento davvero non penso alla sua collocazione. Alla fine credo che la collocazione sia relativa: puoi far bene sia al sabato che per esempio al venerdì, che può essere un giorno che ti permette di fare ascolti più alti. Io non sono uno che ama sperare di collocarsi nella situazione più comoda. Mi piace però pensare che la Rai abbia voglia di investire nel programma, nel suo gruppo di lavoro dove io mi trovo molto bene e quindi vedere in sostanza che c’è una Rai che crede in questa trasmissione. I programmi se funzionano, funzionano bene indipendentemente dal giorno di messa in onda, questo è quello che penso. Detto questo, ovviamente in serate più facili puoi fare uno share maggiore.
Cosa c’è nel domani più vicino ed in quello più lontano di Amadeus?
Il domani più ravvicinato è lo Speciale dei Soliti Ignoti in onda sabato sera. Certo non è un programma questo nato per fare un’intera prima serata, credo che chiuderemo poco dopo le 23, ma spero esca una bella serata d’intrattenimento fra amici di sabato sera. Permettimi poi di dire che dei Soliti Ignoti siamo molto contenti ed i risultati sono andati al di la delle nostre più rosee aspettative. Mentre sul domani più a lungo termine davvero non so nulla: ne ragioneremo nei prossimi giorni e vediamo cosa mi proporrà la Rai.
Di certo ormai sei diventato uno dei volti di punta di Rai1, quindi immaginiamo che ci saranno grandi progetti per te, poi “sarà quel che sarà” come direbbe Tiziana Rivale, cantante che ti consigliamo per la prossima edizione di Ora o mai più.
Esatto! E’ uno dei nomi che ho caldeggiato e a questo punto dobbiamo rintracciarla per forza e convincerla a far parte della prossima edizione.
Tra le altre cose lei ha vinto proprio il Festival di Sanremo 1983 dove ha partecipato Donatella Milani con “Volevo dirti”…
Si vero e ricordo che in quell’anno ero a Sanremo a fare le interviste per la radio.
Ed a proposito di Sanremo, il Festival è uno dei sogni di molti conduttori televisivi: che ne pensi? Noi riteniamo tu sia pronto per farlo.
Ti ringrazio. Sanremo è ovviamente il massimo per uno che fa il mio mestiere. Sanremo appartiene alla tradizione del nostro paese, è una specie di Carnevale di Rio nostrano. Il Festival l’ho sempre seguito fin da ragazzino, per passione prima e per lavoro poi. Chiunque faccia il mio mestiere sogna di condurlo prima o poi. Detto questo, mi piace dire che ora ho la fortuna di lavorare tanto e bene, quindi non ne faccio una malattia: se dovesse però capitare ben venga. Va fatto bene, dove uno si assume anche la responsabilità di tutte le scelte. Sanremo ti capita una volta nella vita ed almeno quella volta è giusto farlo come lo vuoi fare.
Se domani dovesse chiamarti qualcuno offrendoti Sanremo, su due piedi, cosa risponderesti?
Su due piedi direi che a Sanremo non si dice di no, ma proseguirei spiegando come lo vorrei fare, aggiungendo che si devono fidare di me.
Devono darti carta bianca in sostanza…
Quello è importante. Per esempio in un programma più piccolo, rispetto a Sanremo, come Ora o mai più, ho avuto carta bianca, insieme al gruppo di autori. A maggior ragione per un evento televisivo quale è il Festival occorre avere la piena fiducia dell’azienda che te lo propone. Se sbagli un programma del sabato sera la vita tutto sommato prosegue, se sbagli Sanremo la cosa si fa più difficile, quindi è giusto farlo a propria immagine e somiglianza.
L’idea su come vorresti fare il Festival ce l’hai già in mente?
Si l’idea nella mia testa ce l’ho. Sognare non costa niente.
Hai chiesto magari qualche consiglio al tuo amico Fiorello rispetto all’idea sul Festival che hai in testa?
E chi lo sa? (ride,ndr).