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Amadeus a TvBlog: Reazione a catena non l’abbandonerò mai!

L’intervista a caldo di TvBlog ad Amadeus, dopo la prima puntata di Reazione a catena 2014

di Hit
pubblicato 2 Giugno 2014 aggiornato 21 Gennaio 2021 17:09

Ieri ha debuttato sulla prima rete del servizio pubblico radiotelevisivo, la nuova serie del gioco a premi Reazione a Catena. Nuova serie che vedeva in scena un nuovo conduttore nella persona di Amadeus. Per il padrone di casa di Mezzogiorno in famiglia, si tratta di un ritorno nel preserale di Rai1, dopo che lo aveva abbandonato anni fa per passare a Canale5. Lo abbiamo raggiunto dopo il debutto televisivo di ieri, ecco il contenuto della nostra conversazione:

La prima domanda è d’obbligo, com’è stato tornare nel preserale di Rai1?

E’ stata un’emozione ancora maggiore, rispetto a quando l’ho fatto la prima volta. In quell’occasione era il seguito di tanti eventi che si sono succeduti uno dietro l’altro: sono arrivato in Rai, ho fatto Festa di classe, poi Domenica in, quindi Quiz Show e poi l’Eredità. Tutto bello, grandi emozioni, però tante cose che sono capitate una dietro all’altra, con molta frenesia. Adesso, tornare dopo 8 anni in questa fascia, per me è stata una grande gioia. Ripeto un emozione maggiore, rispetto alla prima volta.

Quasi come conquistare l’Everest per la seconda volta ?

Esattamente. Quando arrivi sulla vetta di una grande montagna provi una grande gioia, ma se dopo aver scivolato, con la paura che su quella vetta non ci arrivi più, torni poi a riconquistarla per la seconda volta, l’emozione è doppia. Aggiungiamoci anche che ora sono più maturo di allora.

Da quanto tempo sognavi questo momento ?

Ho sognato di tornare nel preserale di Rai1 il giorno dopo che non ci sono più stato. Da quando l’ho abbandonato, ho capito che per me quel posto era importante e che ci tenevo tanto. L’ho capvo anche dalla gente che incontravo in questi 8 anni, che mi chiedeva quando ci sarei tornato. Poi in tutto questo tempo ho sempre lavorato per farmi trovare pronto, perché ho sempre pensato che solo con il lavoro, ci sarei potuto tornare.

Da uno cento quanto ti sei pentito di aver lasciato l’Eredità ?

Se non dicessi 100 sarei un bugiardo. Poi nella vita uno fa delle scelte, che possono essere giuste o sbagliate, cosa che ovviamente uno verifica solo dopo averle fatte. In quel momento, all’apice del mio successo e del programma che conducevo è normale che sarei dovuto restare, ma ormai quello che è stato, è stato.

Quella decisione fu totalmente tua o qualcuno in qualche modo ti consigliò male ?

Totalmente mia. Al di la dei consigli, nessuno mi punta una pistola per obbligarmi a fare una cosa. Nel bene e nel male le decisioni che mi riguardano le prendo io, sento i consigli, poi però faccio di testa mia. Anzi ti devo dire, che se all’epoca avessi ascoltato alcuni consigli di persone intorno a me, probabilmente sarei rimasto.

Avresti preferito fare la staffetta con Carlo Conti a l’Eredità ?

No. Sono felice che l’abbia fatta Fabrizio. Non che non l’avrei voluta fare, ma non ci ho pensato proprio.

Pensi di tornare a condurla prima o poi l’Eredità ?

Sinceramente, per me ora è importante Reazione a catena, sono uno che pensa al presente. L’Eredità è una cosa del passato. Ora Fabrizio l’ha fatta bene, Carlo ormai la fa benissimo da anni. Oggi per me è importante fare bene RAC fino a settembre, poi quello che succederà dal 20 settembre in poi si vedrà.

Come ti sei trovato ad entrare in una macchina già rodata come Reazione a catena ? Ti sei adattato al format o hai cercato una tua chiave di lettura?

Cerco sempre di trovare una mia chiave di lettura a prescindere. Per esempio quando ho visto Quiz show in Germania o l’Eredità in Argentina ho sempre cercato di adattare un format a come lo vedo e lo immagino io. La stessa cosa l’ho fatta con RAC. Sono entrato in una macchina certamente collaudata, dagli autori che fortunatamente conosco bene, avendoci lavorato: Stefano Santucci, Tonino Quinti, fino a Jocelyn con cui ho fatto il finale di In bocca al lupo. Sono entrato quindi, in qualche maniera, come in una casa ben arredata. Essendo poi io un grande appassionato di quiz, mentre lo conduco, lo vivo in maniera assolutamente spontanea, ovviamente rispettandone le liturgie. Certo in RAC c’è il vantaggio di non dover collaudare un gioco, con il timore di sapere se poi funzionerà o no, visto che il collaudo c’è già evidentemente stato. Un po’ quello che è successo a Carlo, quando ha preso in mano l’Eredità dopo che l’ho condotta io per 4 anni con ottimi risultati. La macchina era già collaudata, poi ovviamente il conduttore ci mette il suo.

Con Pino Insegno vi conoscete, lui spesso è stato per esempio ospite di Mezzogiorno in famiglia. Vi siete sentiti dopo la tua designazione a Reazione a catena ?

E’ venuto ospite di Mezzogiorno in famiglia anche dopo la mia designazione a Reazione a catena. Tra di noi nessun problema, ci conosciamo da tanti anni. In questo mestiere capitano gli avvicendamenti, anzi mi auguro di condurre RAC a lungo come lo ha fatto lui.

Quanto è stato importante fare Mezzogiorno in famiglia e quanto devi a Michele Guardì ?

E’ stato importante perché mi ha permesso di tornare in Rai. Dopo l’esperienza a Mediaset, per un anno e mezzo non sono più andato in televisione. E’ stato un periodo molto difficile. Il telefono non squillava e tutto quello che avevi fatto fino a quel momento, sembra che non fosse esistito più. Da un certo punto di vista questa cosa ti fortifica, ti fa capire molte cose. Fare Mezzogiorno in famiglia è stato quindi un modo di tornare in Rai, direi quasi senza eccessivo rumore. Sono rientrato in Rai in punta di piedi ed era quello volevo e ringrazio molto Michele Guardì. Questo è stato il quinto anno di Mezzogiorno in famiglia, dove ho sempre cercato di fare il mio lavoro in maniera corretta e tranquilla, facendo il mio mestiere nel miglior modo possibile. Che mi diano da fare Mezzogiorno in famiglia, Reazione a catena, l’Eredità, Domenica in o il concorrente di Tale e Quale, io cerco sempre di dare il massimo, perché fare questo mestiere è sempre stato il mio sogno.

Tornerai a condurre Mezzogiorno in famiglia la prossima stagione o hai qualche altro progetto in ballo ?

Con Mezzogiorno in famiglia ci siamo dati appuntamento per fine settembre, vediamo quello che accade. Da parte mia c’è la volontà di tornare a condurlo, da parte di Michele Guardì la volontà di tornare a fare questo programma insieme, così come del direttore di Rai2 Teodoli. Sono sempre a disposizione della Rai, poi che sia Rai2 o Rai1 poco importa. Anche quando facevo L’Eredità su Rai1, poi avevo fatto Music Farm su Rai2, quindi credo che si possano fare tranquillamente due cose contemporaneamente su due reti.

Quindi c’è la possibilità che tu possa fare qualcosa anche su Rai1 oltre a Mezzogiorno in famiglia su Rai2 ?

Oggi ti direi una bugia se ti dicessi che c’è dell’altro. Però ti direi altrettanto una bugia, se ti dicessi che non lo spero e che non me lo auguro. Io dico sempre che l’importante è fare intanto bene le cose che ti danno fare, perché se lavori bene, poi le cose arrivano sempre, prima o poi.

Reazione a catena dunque non l’abbandonerai mai ?

Dopo l’esperienza dell’Eredità non abbandono più niente (ride, ndr). Reazione a catena non l’abbandonerò mai! Se mi mandano via hanno il diritto di farlo, per carità, ma di mia volontà mai più nella vita!

Bentornato dunque a casa ad Amadeus!

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