All Stars: Abatantuono sdoganerà i gay nel calcio?
Tra le tante produzioni trite e ritrite che ci aspettano quest’autunno, desta attesa e curiosità l’arrivo su Italia 1 (al martedì sera in tandem con Sketch Show di Ale e Franz e quindi contro X Factor e Io Canto) di All Stars, la nuova sitcom sul mondo del calcio con un cast stellare. A interpretarla,
Tra le tante produzioni trite e ritrite che ci aspettano quest’autunno, desta attesa e curiosità l’arrivo su Italia 1 (al martedì sera in tandem con Sketch Show di Ale e Franz e quindi contro X Factor e Io Canto) di All Stars, la nuova sitcom sul mondo del calcio con un cast stellare. A interpretarla, per la Colorado Film, artisti di eccezione come Diego Abatantuono, Fabio De Luigi e Ambra Angiolini, determinati ad apportare un taglio più graffiante e originale alla serialità nostrana di matrice comica.
Quel che più colpisce è il ruolo interpretato da Abatantuono, che il pubblico è abituato a conoscere in vesti cinematografiche “ruspanti” (gli esordi di carriera in Eccezziunale veramente) o “pensose” (nella recente svolta impegnata con Pupi Avati) ma in ogni caso sempre molto ‘machiste’. In questo caso, invece, Abatantuono sarà Diego, un avvocato distinto che – solo a età avanzata – si scopre gay.
A un primo impatto vien da dire ‘basta’, all’invasione degli omosessuali in tv come indice di buona coscienza e abusato strumento di marketing. In tal caso, però, un comico navigato e artista poliedrico come Abatantuono racconterà il mondo gay più insospettato, ovvero quello che esce allo scoperto negli spogliatoi, dopo la consueta partitella con gli amici.
Il bar dello sport, insomma, si apre per la prima volta a una lettura ‘diversa’, che potrebbe sdoganare uno degli aspetti più latenti, ovvero l’omosessualità nel calcio.
Ricordiamo, infatti, che All Stars vede un gruppo di uomini di mezza età, chi sposato, chi separato o ancora a casa con i genitori, ritrovarsi come quando eraro ragazzini sul campo di calcio. Il pallone diventa, così, una metafora per evadere dalla routine e, al tempo stesso, confrontare le proprie esperienze di vita ormai vissuta.
Tutte le riflessioni del caso le lasciamo, ovviamente, a tempo debito ai colleghi di Queerblog.