Alessio Vinci: “A Domenica Live tornati all’usato sicuro, dovevo salvare Matrix. Telese, parla con Berlusconi”.
Vinci rinnega Domenica Live e rimpiange Matrix
A fine giugno era già stato ufficializzato il divorzio di Alessio Vinci con Mediaset. Il giornalista si stava annoiando nel suo ufficio romano, senza un effettivo reimpiego nell’informazione Mediaset.
Oggi, intervistato da Chiara Maffioletti sul Corriere della sera, racconta di aver fatto la fine di Barbara D’Urso (che gli ha scippato Domenica live) anche stavolta.
“Non sono stato censurato. Non sono né un pensionato né un esodato. Ho avuto un ottimo accordo con l’azienda. Per la nuova stagione non ho ricevuto offerte dalla tv italiana ma nei momenti meno certi trovo carica. Non mi sono ritirato in campagna a coltivare patate, ma mi sto concentrando su nuovi progetti. Sto lanciando un canale tv in Albania, Agon Channel. Francesco Becchetti, imprenditore a campo della rete, mi ha chiamato per seguire la linea editoriale. Per le ultime elezioni ho fatto una diretta di 48 ore. L’obiettivo è crescere: in redazione rivedo l’entusiasmo un po’ corsaro che c’era a Cnn International. Ho una carriera meravigliosa e rifarei tutto”.
Rifarebbe tutto tranne lasciare Matrix:
“Quando mi hanno comunicato la sua chiusura, un anno fa, avrei dovuto difenderlo di più. Avrei dovuto dire pubblicamente che era uno sbaglio chiuderlo, specie in un anno politicamente così importante. Gli ascolti erano buoni (?!?, ndr): è stata una decisione incomprensibile. Ma che fosse un errore lo hanno capito a Mediaset visto che ora lo riaprono”.
Quanto al fatto che abbiano pensato a Luca Telese al suo posto, risponde:
“Io vorrei sperimentare qualcosa di diverso. Ma se a gennaio me lo avessero proposto, lo avrei fatto subito. Sono contento che riapra. A Luca do un consiglio: se devi ascoltare l’editore parla con Berlusconi. Gli altri ti daranno la loro versione di quello che pensa”.
Infine, rinnega la domenica pomeriggio:
“Ho accettato una sfida per me impossibile. La domenica non era nelle mie corde. Ma i presupposti erano diversi. Si era parlato di fare una specie di Matrix in versione domenicale, avevo proposto il nome Matrix D. Quando mi avevano offerto la conduzione avevano premesso che volevano qualcosa di diverso dalla domenica di Panicucci o D’Urso. Dopo tre settimane sono tornati all’usato sicuro”.
Usato sicuro, però, che comunque è servito a correre ai ripari per i suoi ascolti ai minimi storici (come quelli dell’ultimo Matrix).